Austin Rivers: I miei primi due anni in NBA sono stati brutali
Le parole del giocatore dei Clippers che torna sui suoi primi due anni nella lega, sugli infortuni e sulle tante critiche ricevute
“Sono stati i due anni più frustranti della mia vita” ha detto Rivers. “Dopo la Summer League mi operai e accelerai il recupero perché ero rookie e volevo troppo giocare in NBA. Ma non stavo bene nonostante scendessi in campo regolarmente. Poi ho iniziato a giocatore nuovamente bene ed è arrivata la botta: un altro infortunio che mi ha lasciato un sapore amaro in bocca” ha aggiunto Rivers che nell’anno da rookie ha disputato 61 gare.
Nell’anno da sophomore Rivers disputò 69 gare ma col minutaggio che passò da 23.2 minuti a 19.4. E iniziò a circolare la voce “bust” accanto al suo nome.
“Per la prima volta in carriera la gente ha iniziato a dire di me “Non sei buono abbastanza per stare in NBA. Non sei bravo. Sei un bust”. Le persone mi chiamavano in questo modo. E’ stato terribile. Ero una lottery pick ed il mio desiderio era diventare un buon giocatore. Ma quel periodo è stato davvero duro dato che non stavo bene. Ma alla gente non interessa se stai bene o meno. Loro giudicano solo quello che fai in campo. Nessuno ti da il beneficio del dubbio. Davvero è stato brutale. E pensavo tra me e me “Non è per niente divertente. Non pensavo fosse questa la NBA”.