In rampa di lancio. Non sottovalutate Ty Lawson e i Rockets
Nella traduzione odierna da Grantland si parla degli Houston Rockets e Ty Lawson
Torna la traduzione di Giacomo Sauro di un pezzo da Grantland. Oggi si parla di Rockets e Ty Lawson nell'articolo di Andrew Sharp dal titolo "Ready to Blast Off: Don’t Sleep on Ty Lawson and the Rockets"
Gli Warriors sono i campioni in carica e non hanno sostanzialmente cambiato nessuno. Se i Thunder avranno Durant e Westbrook in salute possono vincerne 60 senza battere ciglio. Lo stesso dicasi per i Clippers con Chris Paul e Blake Griffin. Gli Spurs hanno preso LaMarcus Aldridge e David West. I Pelicans hanno sostituito Monty Williams con Alvin Gentry (per la fase offensiva) e Darren Erman (per quella difensiva), e Anthony Davis lotterà sicuramente per il titolo di MVP. I Grizzlies continueranno a macinare vittorie finché si tengono Zach Randolph e Marc Gasol.
E poi ci sono i Rockets. Nessuno si sta filando i Rockets.
In campana, Steph, Ty Lawson ha qualcosa da dirti.
Ty Lawson: durante i playoff Stephen Curry 'si è riposato in difesa’ http://t.co/P1nz9zliEO pic.twitter.com/ul2gBLUxo0
— SLAM Magazine (@SLAMonline) 1 ottobre, 2015
Io capisco perché molti non pronosticano Houston alla pari delle altre a ovest; vedono una squadra costruita intorno a due campioni che probabilmente non sono al livello dei migliori (Steph, Durant, CP3, il Monociglio) né affidabili come gli altri (la ciurma di San Antonio, Gasol, Z-Bo). Per capire Houston invece bisogna rendersi conto che le due stelle (Dwight Howard e James Harden) sono solo un di più, perché quest’anno la pericolosità dei Rockets dipende da tutti gli altri.
Prima di tutto per via di Lawson. Quando i Rockets, verso la fine del delirante mercato dei free agent, l’hanno preso praticamente per nulla, non sono stati spesi i proverbiali fiumi di inchiostro. L’ultima partita seria di pallacanestro giocata da Lawson risale a un bel po’ di tempo fa, quindi a differenza di un acquisto tipo quello di LaMarcus Aldridge, risulta difficile valutare esattamente il suo futuro apporto alla squadra. Ma, dopo che all’inizio di luglio avevo provato a sbolognarlo a 10 squadre diverse, mi permetto un po’ di confidenza. Houston era la destinazione ideale per Lawson, perché è un ambiente che gli dà la possibilità di lottare per il titolo, oltre a essere una squadra in cerca delle sue esatte caratteristiche cestistiche.
Tre sono le principali critiche che si potrebbero muovere ai Rockets della scorsa stagione.
1. Dwight Howard è ancora una fucina di cazzate a cui piacciono i serpenti e i fucili d’assalto. È, a tutt’oggi, una sventura per l’intera NBA.
2. James Harden simula anche quando una mosca gli si posa sulla spalla, e dopo che lo si vede ripetutamente premiato dagli arbitri, si inizia a odiare quello che sta facendo alla pallacanestro. Anche questo è destinato a rimanere così.
3. Unica critica seria: ci sono stati centinaia di possessi in cui l’attacco di Houston non ha fatto altro che consegnare la palla a Harden e osservarlo palleggiare per 18 secondi.
Il Barba ha poi lucrato un contatto in penetrazione, si è preso un piazzato con l’uomo addosso o è rimasto chiuso dal raddoppio e ha quindi recapitato la palla a un tiratore libero dietro l’arco. Sebbene sostenere tutta la fase offensiva da solo gli abbia quasi fatto vincere il titolo di MVP, ha anche reso i Rockets ostici da guardare e facili da difendere, almeno per le quadre migliori. Quest’anno però le squadre migliori potrebbero non godere di questo lusso.
Immagino che Lawson e Harden faranno impazzire le difese avversarie, perché possono battere chiunque in palleggio, entrambi sanno segnare dopo un arresto e tiro e avranno intorno a loro molti tiratori da servire. Immagino anche che si alterneranno: uno penetra e scarica all’altro, il quale a propria volta si prenderà il tiro, entrerà deciso a canestro o creerà un tiro piedi a terra per un compagno. La volta dopo viceversa, e via con 110 punti di media.
Harden è un creatore di gioco sottovalutato, principalmente per il fatto di non aver avuto molti compagni per cui creare. Trevor Ariza e Corey Brewer sono validi tiratori sugli scarichi ma non dei realizzatori a tutto tondo. Lawson invece sì, ed è anche in grado di creare ottimi tiri per Harden. I Rockets potrebbero passare dall’avere uno degli attacchi più prevedibili (seppur efficaci) della NBA a essere una sega circolare che sventra le difese avversarie con due campioni assoluti del penetra e scarica.
Sull’altro lato del campo invece, Brewer e Ariza sono ancora là ad aiutare a difendere sul perimetro, mentre il reparto interni è più profondo che mai. Il minimo che mi aspetto è che i Rockets si collochino ancora tra le 10 migliori difese della lega. La scorsa stagione, nonostante Howard abbia saltato 41 partite, si sono posizionati sesti per punti concessi su base 100 possessi; quanto potrebbero migliorare con un Howard a pieno servizio?
Tuttavia è solo quando si va oltre i soliti Howard, Harden e Lawson che si capisce il vero potenziale di Houston. Guardate un po’ qui sotto:
Patrick Beverley
Trevor Ariza
Corey Brewer
Terrence Jones
Donatas Motiejunas
Jason Terry
Clint Capela
Sam Dekker
Montrezl Harrell
K.J. McDaniels
Pazzesco. Dite quello che vi pare su Daryl Morey ma il suo lavoro lo sa fare. Sembra che quei 10 anni passati a scambiare convulsamente scelte di secondo giro abbiano finalmente pagato: ora ha un roster di ben più di 10 giocatori zeppo dei più utili, strani e sottovalutati comprimari.
Howard e Harden non sono perfetti, ma forse va bene così. Houston può vantare i campioni dei Clippers, la profondità degli Spurs e l’atletismo di nessun altro.
Con tutto quel talento è ovvio che bisognerà risolvere il rebus della chimica di squadra, compito che spetta a Kevin McHale. Harden e Lawson dovranno dimostrare di essere validi anche in difesa, mentre Howard dovrà preoccuparsi di non farsi male. Harden e Howard devono anche assurgere al ruolo di leader di franchigia; i dubbi possono essere giustificati. Nel frattempo Lil B ha revocato la maledizione, ma Khloe Kardashian si è buttata nel calderone. Dunque un bel po’ di nodi che dovranno essere sciolti in vista dei playoff, quando il buon Steph Curry starà lì ad aspettare al varco.
Stephen Curry sul commento di Ty Lawson circa la sua difesa: "Simpatico" http://t.co/i2BBaZyX2H pic.twitter.com/4AF10ddKCe
— SLAM Magazine (@SLAMonline) 4 ottobre, 2015
Adesso è ottobre e tutte le squadre a ovest sembrano temibili.
Per gli Warriors la paura è d’obbligo. Giustificata anche per gli Spurs, i Thunder, i Clippers, i Grizzilies e pure i Pelicans, perché no. Ma nel momento in cui passate in rassegna le varie formazioni per formulare i vostri pronostici, non vi scordate dell’unica squadra che ha tutto quello che serve per spaccare la lega nelle prossime 82 partite.
Traduzione Giacomo Sauro