NBA Focus: the case for Draymond
L'ala di Golden State è tra i difensori più versatili ed efficaci di tutta la NBA

Non sempre i criteri con cui viene assegnato il premio di ‘NBA Defensive player of the year’ lasciano soddisfatti i tanti appassionati. Le posizioni sono svariate, c’è chi vorrebbe più attenzione per il lavoro oscuro di specialisti come Iguodala e Allen, chi crede si dia troppo peso alle semplici medie di rimbalzi e stoppate (come ha fatto di recente Doc Rivers), ed anche chi propone di assegnare il trofeo al team piuttosto che al singolo giocatore, d’altronde una buona difesa solitamente è il frutto del lavoro di tutti e 5 gli atleti sul parquet. Il problema è che, a differenza dell'attacco, il lavoro difensivo individuale è difficilissimo da quantificare.
C’è un punto di vista che potrebbe mettere d’accordo tutti? Probabilmente no, ma noi ci proviamo lo stesso….indicando Draymond Green come il difensore più completo del 2014/15.
Sì, il più completo, perchè l’ex Michigan State è in grado di fare veramente di tutto nella sua metà campo.
Golden State ha costruito una difesa aggressiva, in grado sia di limitare i tiratori (prima NBA per percentuale dal campo concessa) che di forzare tante palle perse (16.2 ogni 100 possessi, sesta NBA), fondamentali per alzare il ritmo come piace agli Splash Brothers. In tutto questo Green fa la sua parte sia vicino al ferro che sul perimetro, sia contro i big man che le guardie, e soprattutto, sia con Bogut che senza Bogut (per nbawowy nei quasi 1000.minuti giocati con Green ma senza il totem australiano, i Warriors hanno concesso meno di un punto per possesso. Green è anche l’unico giocatore senza il quale la difesa ha concesso più di 101 punti ogni 100 possessi, in pratica l’unico insostituibile)
Queste sono le percentuali che l’ex Spartans concede dalle varie zone del campo:
Guardiamolo in isolamento contro il miglior scorer NBA:
E in aiuto su Paul negli scorsi playoff:
La versatilità difensiva di Green emerge anche dalle ‘play type’ di Sinergy Sports:
In situazioni di isolamento nessun giocatore NBA ha difeso più possessi di lui (117, Ibaka unico oltre i 100), e nonostante questo è nell’87.7 di Percentile con appena 0.61 PPP concessi.
Quando difende in post-up invece concede 0.78 PPP (66.4 Percentile) sul secondo maggior numero di possessi nella lega(172, superato solo dai 215 di Vucevic).
Fino a qui, sono dati ottimi per un big man, la vera anomalia è quel che il buon Draymond riesce a fare nelle situazioni di spot-up: 0.72 PPP (93.7 Percentile!!!!) su 199 possessi, sono numeri che risulterebbero incredibili per chiunque, ma lo sono ancor di più per uno che di fatto è un due metri che gioca stabilmente da secondo lungo, senza essere un mostro di atletismo….
Green ha la capacità di prevedere lo sviluppo dell’azione, e la concentrazione necessaria per approfittare delle sue intuizioni. Se c’è da sbuffare in post (non sarà alto, ma non è così semplice da spostare eh…) , o da uscire in aiuto, contenere sul perimetro, cambiare su ogni blocco, lui c’è sempre, ed è pronto a fare la cosa giusta.
Il max contract che firmerà a Luglio è la naturale conseguenza di una stagione strepitosa su entrambi i lati del campo, che ha spinto Steve Kerr a dire ‘He’s just been brilliant, and he represents kind of who we are as a team — the versatility, the scrapping, the toughness’