Emergono nuovi dettagli sulla vicenda legata a Bruce Levenson
L'investigazione sarebbe partita dopo l'incontro con il free-agent Luol Deng
Bruce Levenson, proprietario degli Atlanta Hawks, ha deciso di vendere la franchigia dopo che è venuta a galla una e-mail con diverse considerazioni razziste che il proprietario aveva scritto nel 2012. Silver ieri ha dato l'annuncio ufficiale della decisione di Levenson ma, a questo punto, sorge una domanda: come è venuta fuori questa e-mail che ha portato all'allontanamento di Levenson?
Secondo quanto riportato da Marc Stein di ESPN, il tutto è nato durante l'incontro che gli Atlanta Hawks hanno avuto con il free-agent Luol Deng. A questo meeting erano presenti Danny Ferry, GM degli Hawks, ma anche un paio di azionisti di minoranza della franchigia. Durante l'incontro, tra i report presenti sul giocatore, Ferry ha avuto tra le mani un documento, che era stato redatto da una persona molto vicina a Levenson, che conteneva dei chiari commenti razzisti sul giocatore. Ferry ha letto il documento agli altri presenti (ovviamente Deng non era ancora presente) e non si è neanche preoccupato di celare questi commenti di carattere razzista. Uno degli owner di minoranza è rimasto molto scosso dall'avvenuto e ha duramente rimproverato Ferry subito dopo il meeting. Non solo, successivamente l'owner di minoranza ha fatto partire un'indagine interna, ingaggiando un team legale che ha scavato tra circa 30.000 documenti ufficiali per capire se ci fossero stati altri episodi simili. E' stato proprio durante questa indagine che è venuta a galla la mail che Levenson aveva inviato a Ferry ed altri suoi collaboratori e che conteneva commenti chiaramente inappropriati nei confronti del pubblico afro-americano della Philips Arena.
Tra i commenti che saltavano all'occhio c'era questo: 'Penso che la gente bianca del sud non si sente a suo agio in un'arena o in un bar dove sono la minoranza. Sono stato molto aperto con i miei collaboratori riguardo a queste preoccupazioni. Ho detto loro che voglio che ci siano più cheerleader bianche e mentre non sono particolarmente interessato al colore degli artisti musicali, voglio comunque che la musica sia di un genere più familiare al classico 40enne bianco che viene alle partite. Ho anche evidenziato il problema che quando scegliamo i fan che devono tirare durante l'intervallo, scegliamo quasi sempre gente nera. Dobbiamo cambiare le cose per quanto riguarda anche la kiss cam, anche in quel caso ci sono troppe persone nere nell'inquadratura".
Dopo che questa mail è stata scoperta, gli Hawks hanno avverito la NBA, che ha fatto partire subito una sua indagine sull'avvenuto. In breve tempo i dettagli della mail sono diventati noti anche ad altri owner NBA. La questione è stata subito discussa e Levenson ha capito in breve tempo che avrebbe fatto la stessa fine di Donald Sterling. Dunque, il proprietario degli Hawks ha deciso di sua spontanea volontà di cedere le sue quote azionarie e farsi da parte per evitare ulteriori sanzioni e una gogna mediatica che sicuramente lo avrebbe colpito in modo ancora più intenso.
Silver, dal canto suo, ha rilasciato un comunicato nel quale esprimeva tutto il suo disappunto per i commenti di Levenson: 'Le visioni espresse da Levenson sono inaccettabili e vanno in netto contrasto con i principi chiave della NBA. Levenson mi ha detto di essere profondamente dispiaciuto per l'imbarazzo che ha creato alla NBA."
Pagina di 4