LeBron James: Just a Kid from Akron
Dopo il doloroso addio del 2010, LeBron James torna a casa
Cleveland, 8 Luglio 2010
A Cleveland quel giorno si respira un’aria diversa. Un’aria di tensione, paura ma anche di speranza, in attesa di “The Decision”, con la quale LeBron avrebbe svelato il proprio futuro in una trasmissione televisiva in diretta nazionale. Fu così che tutti noi scoprimmo la volontà di LeBron James di unirsi a Dwyane Wade e Chris Bosh nei Miami Heat, per formare un incredibile Big 3 che avrebbe portato alla franchigia del sud della Florida 4 finali e 2 titoli in 4 anni.
Purtroppo questo fu appreso anche dalla gente di Cleveland, che vide dopo un’ora di show televisivo le proprie speranze e sogni frantumati, un boccone troppo amaro e doloroso da mandare giù, soprattutto per quello che LeBron rappresentava per la città e il modo in cui ha lasciato.
Cleveland non rappresenta sicuramente il fascino degli Stati Uniti, una città buia e fredda definita spesso “The Mistake by the Lake”, ma quella città finalmente dopo tanta sofferenza di insuccessi poteva sognare, con un giocatore fuori dal comune nato proprio in quei dintorni.
A ciò è dovuta l’insurrezione avvenuta contro l’ex Re, da parte dei tifosi che diedero fiamme alle sue canotte, ma anche da parte di Dan Gilbert, proprietario dei Cavs.
Si potrebbe scrivere un libro per raccontare la figura di Dan Gilbert, proprietario passionale che sfocia spesso in scelte e uscite irrazionali, tutto ciò confermato anche in questa situazione.
Con una lettera pubblicata sul sito dei Cleveland Cavs (scritta in comic sans…) Gilbert esprime tutta la sua delusione e rabbia, espressa con termini duri e pesanti contro il così definito traditore.
In particolare promise ai tifosi che i Cavs avrebbero vinto un titolo prima di LeBron James, parole di conforto e forse neanche ponderate, che volevano tirare su il morale a una città avvilita e in preda allo sconforto.
Cleveland, 11 Luglio 2014
Sono passati 4 anni da quel giorno: 4 anni di successi e gioia per LeBron James, 4 anni di insuccessi e sofferenza per i Cleveland Cavaliers.
Viene da ridere adesso a ripensare a quelle parole di Dan Gilbert, mentre l’ex Re ha ormai vinto 2 titoli e raggiunto 4 finali e i Cavs ancora privi di un’apparizione ai playoff.
Nonostante ciò, LeBron decide di uscire dal contatto coi Miami Heat, diventando unrestricted free agent.
Dopo 4 anni LeBron James è ancora padrone del suo destino e anche questa volta non si hanno certezze sul suo futuro, si parla di estensione coi Miami Heat, Los Angeles Lakers, Phoenix Suns, ma anche di un incredibile ritorno…a Cleveland.
Ma perchè una superstar del suo livello dovrebbe tornare a giocare per gente che ha bruciato la sua maglia,lo ha insultato e considerato un traditore dopo tutto quello che ha fatto per loro?
Il perché c’è ed è dovuto al legame viscerale presente tra James e la sua terra natale.
LeBron James è sempre stato un ragazzo di Akron, Ohio e di conseguenza ha sempre voluto essere un modello per la sue gente, infatti nonostante l’addio a Cleveland e i rapporti interrotti con gli ex tifosi, Akron è sempre sempre stata prima meta di LeBron in estate dopo l’approdo a Miami.
Nei giorni seguenti la sua uscita dal contratto i rumors fioriscono, ma in particolare viene riportato insistemente un possibile ritorno a casa.
La decisione si fa aspettare a lungo fino all’11 luglio, quando LeBron pubblica sul sito di Sport Illustrated una lettera dal titolo: I’m coming home.
In questa lettera LeBron James spiega tutti i motivi che hanno portato a questa scelta, dimostrando una grande maturità con la quale ha gestito l’intero processo che lo ha riportato a casa.
Prima di tutto LeBron afferma che il suo legame col Nord-Est dell’Ohio è più grande del basket, ciò che non aveva realizzato 4 anni fa, ma che ha fatto adesso.
Ma soprattutto c’è una parte della lettera che dimostra in particolare tutta la sua maturità, in cui LeBron perdona Gilbert e i suoi ex tifosi, immedesimandosi in loro e affermando che tutti fanno errori, compreso lui stesso.
Inoltre ringrazia Pat Riley e i Miami Heat per gli splendidi anni passati insieme, dicendo però di essere pronto ad accettare questa nuova sfida.
Infine, è inutile negare che in tutta questa storia ci possano essere molti ipocriti dietro, compreso forse Gilbert e una buona parte dei tifosi di Cleveland, ma ciò che non va confuso con questo è il vero amore che LeBron prova per la sua terra e la sincerità delle sue parole toccanti che hanno commosso anche un suo fervido critico come il sottoscritto.
Perché LeBron è un uomo maturato e cambiato in meglio, semplicemente un ragazzo di Akron, che adesso torna a casa.
Articolo di A. Cedele
Pagina di 3