NBA Rookie: una classe 2013 che non ha impressionato
MCW, Oladipo e Burke sono quelli che meglio hanno risposto alla prova del campo
Lo scetticismo verso la classe di atleti dello scorso Draft aveva evidentemente ragione di esistere.
MCW, Oladipo e Burke sono quelli che meglio hanno risposto alla prova del campo, tra gli altri c’è sicuramente qualcuno che farà strada nella lega.
Nerlens Noel, che, se a posto fisicamente, vale potenzialmente più di chiunque altro.
Antetokounmpo, che ha goduto di minuti preziosissimi per accellerare il suo processo di crescita, minuti buoni per abbagliare gli osservatori con lampi di talento mostruosi.
Ma la scelta del rookie of the year si deve per forza di cose basare su quel che ha detto il campo.
I 76ers, per i motivi che ben sappiamo, hanno ruotato una serie infinita di giocatori senza grandi prospettive di carriera in NBA.
Nonostante tutto Michael Carter-Williams è riuscito a lasciare il suo segno, sorprendendo tutti fin dal magico esordio contro Miami (22 più 7 rimbalzi, 9 recuperi e 12 assist).
Non è un giocatore perfetto, ha ancora tanto da migliorare, ma già così è stato decisivo nelle (poche) vittorie dei suoi.
Phila ha vinto in 5 delle 12 occasioni in cui MCW ha dato via almeno 10 assist.
Con l’ex Syracuse in campo la squadra ha segnato 99.2 punti ogni 100 possessi, valore basso se paragonato al resto della NBA, ma il migliore tra i giocatori a disposizione di coach Brown.
Una maggior stabilità nel roster non potrà che aiutare Carter-Williams a selezionare meglio le sue iniziative ed a esibire un tiro da fuori migliore.
Niente da dire, Sam Hinkie ha sparato bene il suo primo colpo.
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