Bol Bol su The Players' Tribune: Essere all'altezza (Shoes to Fill)
Il figlio del leggendario Manute ha scelto Oregon come college per la prossima stagione
Tradotto da: https://www.theplayerstribune.com/bol-bol-oregon-ducks-basketball/
ESSERE ALL'ALTEZZA (Shoes To Fill)
Oggi devo dare risposta a una domanda importante. Riguarda la scelta del college.
Prima però, molto velocemente, ne passo in rassegna altre più semplici.
Sì, Manute è mio padre.
Sono alto 2,21m
No, probabilmente non metterò su venti chili di muscoli. Ci ho provato, non ci si riesce.
Non ho idea di quante paia di scarpe io possegga. Sono molte (il numero è il 47, comunque.)
E' un buon argomento da cui iniziare però: le scarpe. Sono sempre stato un grande appassionato, ed è una cosa che mi porto dietro da tanto tempo. Mio padre morì quando avevo dieci anni. Uno dei miei ricordi più cari di lui riguarda un paio di LeBron 3s. avevo sei o sette anni, eravamo da Foot Locker in un centro commerciale a West Hartford, Connecticut.
Era l'ultimo paio rimasto e le desideravo tantissimo, a ogni costo. Me le portarono e mio padre mi aiutò ad allacciarle.
Ci accorgemmo subito, lo sapevo io e lo sapeva lui che erano troppo piccole.
Ma non mi sarei certo fatto fermare da questo.
"Sicuro che siano comode?" chiese mio padre con un sorriso.
"Sì, assolutamente" risposi.
Uscii dal negozio con le scarpe ai piedi. Ero felicissimo nonostante il dolore ai piedi per la taglia troppo piccola. Anche mio padre era felice. Era un uomo di buon cuore, voleva solo il meglio per me.
Ho pensato molto a mio padre in questi ultimi giorni mentre affrontavo la decisione sul college. Ho ipotizzato cosa avrebbe fatto lui se fosse vivo oggi. Quali sono i fattori più importanti nella scelta del college? Che consigli mi avrebbe dato? Mio padre ha avuto una bella carriera in NBA. Cosa avrebbe voluto per la mia?
Ecco cosa so. So che mio padre vorrebbe che io rappresenti la mia famiglia al meglio. So che vorrebbe che coltivassi i miei interessi oltre alla pallacanestro come la musica, la moda e il lavoro umanitario che lui ha iniziato in Sudan.
Più di tutto, so che vorrebbe che io fossi me stesso.
Ho molti amici e familiari che tengono a me e alcuni mi hanno dato dei consigli su dove andare. Una cosa di cui vado orgoglioso è il voler prendere le decisioni importanti per conto mio.
Quindi dovrei forse dirvelo e basta senza tirarla per le lunghe.
L'anno prossimo sarò un Oregon Duck.
Dopo circa una settimana dalla mia visita a Eugene sapevo che avrei voluto andare lì.
Non significa che sia stata una decisione facile. Erano rimaste Oregon e Kentuky, il che è divertente perchè quando ero bambino, dopo che la mia famiglia si trasferì in Kansas, tutti quelli della mia squadra di AAU erano dei fan dei Jayhawks. Ed essendo uno che ha sempre fatto di testa sua, e anche un po' per provocazione, io tifavo Kentuky. In Kansas tifare per i Wildcats è quasi contro la legge. Iniziai a dire di tifare Kentuky perchè era lì che volevo andare al college. Poi crescendo, da recluta, ho apprezzato veramente tanto il modo in cui Coach Calipari sviluppava i giovani talenti. Non c'è bisogno di spiegarlo. Kentucky è stata nella mia mente da tutta la vita, quindi è stato un po' scioccante quando mi è stata offerta l'opportunità di farne parte.
Oregon, per certi versi, è l'esatto opposto. Non sapevo molto sulla scuola fino al recruiting dell' Assistant Coach Tony Stubblefield. E più tardi di Coach Altman. Prima sapevo solo che avevano un gran numero di divise e di tipi di scarpe ma questo era quanto. Ma sono stati i primi incontri con Coach Stubblefield che mi hanno impressionato di più. Era aperto, voleva conoscermi. Era davvero genuino con me.
Ed è stato onesto sul fato che Oregon non ha mai firmato un prospetto top quando ha dovuto contenderselo con le Duke o le Kentuky. Non lo ha tenuto nascosto. Ciò che ha fatto è stato esporre il progetto che avevano su di me.
Mi è sembrato quasi che tutto il coaching staff conoscesse il mio modo di giocare, e non è tanto per dire. Sia Coach Altman che Coach Stubblefield hanno notato che il mio stile è un po' diverso rispetto al "solito" big man. Sono alto (ovviamente), ma non sono mio padre. Lui era un vero big man, uno che giocava nel pitturato e stoppava palloni. A me piace stare sul perimetro, mettere la palla a terra. Passare la palla a un compagno meglio smarcato è una fonte di grande soddisfazione per me.
E durante le conversazioni col coaching staff di Oregon riguardo il progetto (vision - ndr) fatto su di me, queste cose sono venute tutte a galla.
Hanno detto che il mio gioco perimetrale era una delle cose che più li intrigava. Hanno preparato dei film per me, alcuni delle mie partite nella AAU, altri di vecchie partite di Oregon. E potevo vedermi nel loro attacco. Potevo vedermi su quel campo, con la loro divisa. Non so come spiegarlo altrimenti: mi hanno convinto a credergli. Coach Altman ha anche detto che nonostante volesse che diventassi fisicamente più forte non si aspettava da me una crescita di peso più alta del naturale. E' stata una di quelle piccole cose che mi hanno fatto capire che... non so, era fatta.
Durante la mia visita ufficiale - è stato pochi weekend fa - siamo entrati in una stanza che qualcuno ha definito come la Phil Knight Room. E' una stanza speciale dove mostrano tutto il nuovo equipaggiamento per Oregon di cui Nike si sta occupando.
Quello che ho visto mi ha sconvolto.
Scarpe allineate sulle sedie, Jordan brandizzate con i colori di Oregon, almeno 13 combinazioni di divise, prodotti Nike non ancora in vendita. Quelle Jordan 4 Oregon retrò che LeBron ha indossato recentemente, loro le avevano lì. Sono molto rare. stavo impazzendo li dentro, per un ragazzo con la mania delle scarpe quella stanza è il paradiso.
L'ultima cosa che mi ho amato di Oregon è che l'Università ha uno dei più grandi social media brand di tutto lo sport collegiale. E se mi seguite si Instagram forse sapete che sono molto attivo sui social media. Mi piace entrare in contatto con le persone, divertirmi. Mi permette di conoscere molta nuova gente e di fare esperienze che rendono la mia vita interessante, oltre a rendere il mondo un po' più piccolo. Mi piace che Oregon e il suo programma sportivo vogliano avere il proprio stile. Lo voglio anch'io.
Ho preso la decisione definitiva di andare ad Oregon piuttosto recentemente. E' stato durante un lungo viaggio in macchina. Ho fatto la mia visita ufficiale a Kentucky qualche giorno prima. Avevo molto su cui pensare, ero super stressato. Kentucky era la scuola dei miei sogni fin da quando ero bambino, ho un enorme rispetto per Coach Calipari.
Non avevo idea di cosa fare, poi mi sono calmato e ho iniziato a pensare.
Quale squadra sarebbe meglio per il mio gioco?
Quale scuola saprebbe darmi le opportunità per stimolare le passioni affini al mio sport?
E quale scuola mi darebbe l'occasione di raggiungere più persone possibili?
Ho pensato a tutto questo e ho pensato a cosa mio padre mi avrebbe detto oggi. E ho capito di avere già la risposta.
Quindi ci vediamo a Eugene. Scommetto che potrebbero avere un paio di LeBron 3s del mio numero.
Mio padre di sicuro sorriderebbe.
TRADUZIONE DI MICHELE DA CAMPO