Nano Press
Facebook Twitter Instagram Google+ YouTube RSS Feed Italiano English Türkiye
ACB 18/12/2015, 17.22

Liga Endesa: Do Americans Do It Better?

"Complesso" è il rapporto tra “los norteamericanos” e la Liga Endesa

ACB


(Ciamillo & Castoria)

Complesso è sicuramente un aggettivo adatto per descrivere il rapporto tra “los norteamericanos” e la Liga Endesa.

Nessuna squadra di ACB conta più di 2 giocatori con passaporto extracomunitario e molti di questi, soprattutto i più giovani, hanno un ruolo marginale o non riescono ad ambientarsi completamente nel campionato iberico.


Per rendere l’idea nell’undicesima giornata di Serie A Beko gli extracomunitari (non solo USA) hanno segnato il 40,7% dei punti totali mentre nella nona giornata di Liga ACB solo il 14,4%.

Il discorso non riguarda le squadre di primissima fascia che riescono comunque ad accaparrarsi giocatori con esperienza e già affermati in Liga (Sikma a Valencia, Doellman a Barcellona) o a livello internazionale (Ayon a Madrid, Arroyo a Barcellona).
Inconsueti sono gli esempi di Malaga e Baskonia che, negli ultimi due anni, hanno invece deciso di scommettere, con successo, anche su giocatori come Jack Cooley ed il “dynamic duo” Mike James-Darius Adams, prelevati rispettivamente da Rodi e Nancy già ad una giovane età.

Pochi sono i giocatori americani che orbitano da anni in Spagna; Bamforth, Wood, Mallet e Hannah rappresentano eccezioni rispetto ai tanti che nella penisola iberica hanno giocato solo per qualche mese.
Anche quest’anno sono sbarcati in ACB alcuni volti nuovi targati USA che stanno senza dubbio faticando ad ambientarsi.
Siviglia ha firmato in estate il rookie da Providence LaDontae Henton che, nonostante un enorme potenziale, soprattutto offensivo, nelle prime 4 giornate ha viaggiato a 3,8 punti di media in 14 minuti ed un plus/minus medio di -14; le sue sono statistiche che ricordano pericolosamente quelle di Xavier Thames, rookie da San Diego ingaggiato lo scorso anno da Siviglia e tagliato a Gennaio.

Emblematica è stata la dichiarazione di Kerry Carter appena sbarcato a Tenerife: “Negli Stati Uniti sappiamo che la Liga Endesa è un campionato di alto livello”; la combo guard giocò solo le prime 5 partite di campionato prima di essere svincolato per far spazio a Joseph Jones, rimpiazzo dell’uscente Xavi Rey.

Carter nei suoi 9 minuti di media di utilizzo non andò oltre i 3,2 punti a partita, tirando con il 30% da dentro l’arco.

Anche il 31enne giramondo Brandon Thomas, che veste in questa stagione la maglia dell’Estudiantes, nonostante una decente media realizzativa (5,4 ppt) sta faticando molto ad entrare nei meccanismi della squadra allenata da Diego Ocampo ed il suo ingresso in campo ha spesso effetti negativi per il suo equipo; lo testimoniano un plus/minus medio di -6,3, il 21% con cui tira da tre e le quasi 2 palle perse in 24 minuti di media.

Il club madrileno può vantare a roster anche l’ex Trento Tony Mitchell che, dopo un difficile esordio contro Malaga (12 punti ma anche 5 palle perse) ha deluso nel match casalingo contro Andorra in cui ha tirato 2/6 da 2 e 0/2 da 3.

Un altro giocatore visto in Italia la scorsa stagione ma ormai sull’orlo del taglio è Landon Milburne che, nonostante un acuto contro l’Obradoiro da 18 punti, non è riuscito a spiccare in una fino ad ora disastrosa stagione del Gipuzkoa; a condannarlo è soprattutto una pessima percentuale da 3 punti (20% con 3/15 in totale) ed una scarsa intraprendenza che potrà essere probabilmente garantita dal sostituto Marcus Landry.

La nota più positiva tra i nuovi arrivati è sicuramente Brandon Paul, ala del FIATC Joventut.
Paul vanta già 4 “ventelli” in 10 partite, arrivati rispettivamente contro Valencia, Saragoza, Madrid e Malaga (season high di 25).
L’ex Illinois è capace di penetrate a canestro, spesso con la mano destra,  con grande efficacia e dispone di un grande atletismo che spesso lo fa finire sopra il ferro.
I suoi punti di forza sono anche il tiro dai 6,75 ed una mana praticamente infallibile dalla linea della carità (42/46 in stagione).
Le cifre del giocatore de la Penya sono: 15,7 punti a partita, 3,5 rimbalzi e 3,8 falli subiti in 25 minuti di media.

In conclusione, sebbene alcuni giocatori come Tyler Haws (Obradoiro) o lo stesso Paul stiano facendo bene, sorge spontanea una domanda per quanto riguarda il basket iberico…

Do americans really do it better?

Di Lorenzo Beretta

© Riproduzione riservata
Sportando

Sportando

Potrebbero interessarti
Comments Occorre essere registrati per poter commentare 11 Commenti
  • ElChacho 21/12/2015, 11.19 Mobile
    Citazione ( Obradoiro88J 20/12/2015 @ 17:19 )

    Ma la risposta ti serviva per questo articolo???!!!! Se me lo dicevi prima, ti scrivevo subito, diamine...Comunque bravo, ottimo punto portato alla discussione, il punto focale sta nel fatto che si prendono spesso giocatori funzionali agli equilibri ...

    Tranquillo, figurati. Grazie dei complimenti :)

  • Obradoiro88J 20/12/2015, 17.19
    Citazione ( ElChacho 19/12/2015 @ 00:25 )

    Sono stato buono ;)

    Ma la risposta ti serviva per questo articolo???!!!! Se me lo dicevi prima, ti scrivevo subito, diamine...Comunque bravo, ottimo punto portato alla discussione, il punto focale sta nel fatto che si prendono spesso giocatori funzionali agli equilibri della squadra e disciplinati, piuttosto (salvo ovviamente eccezioni) che cavalli di razza nord-sud-est che ne scrivono 20 a sera e dalle quali prestazioni dipenderanno, inevitabilmente, le sorti della squadra. Noi con gli USA, salvo rarissime occasioni (leggi Muscala) abbiamo sempre preso gente normale, non crack, anzi, le "sole" ce le siamo beccate (Durand Scott e William Bufford, per non parlare di altri praticamente autori di campionati normalissimi come Miller e lo stesso Alec Brown quest'anno), puntando sempre però su comunitari di altissimo livello, che Mateo non sbaglia praticamente mai (Pumprla, Waz, Bendzius, Caloiaro, ma ci metterei dentro anche Kleber e Kendall).
    Perdonami vecchio mio, ma ho fatto fatica a aprire Sportando questa settimana, comunque grande lavoro.


    Detto questo... a me, Brandon Paul me piace...e non poco, giocatore cazzutissimo e solido.

  • bubu170 19/12/2015, 01.21 Mobile

    La risposta sta in due parole: intelligenza cestistica

  • ElChacho 19/12/2015, 00.25 Mobile
    Citazione ( RedMambaPT 18/12/2015 @ 17:31 )

    Per Milbourne scarsa intraprendenza è praticamente un complimento

    Sono stato buono ;)

  • Anklebreaker 18/12/2015, 18.36

    Riflessione interessante. Intanto tutto ciò spiega come la grandezza dell'ACB sia data principalmente dai giocatori locali (il che spiega come mai siamo anni luce indietro rispetto alla Spagna...li possiamo battere a livello di nazionale, ma rimangono i più organizzati e i più talentuosi); poi sono veramente rari i casi di rookie che fanno bene in Spagna, anche perchè si preferisce dare più spazio a ragazzi del vivaio, mentre gli americani o danno già una mano tangibile (vedi un tiratore come Paul) o vengono relegati in panchina senza troppi complimenti. Giustamente si tende a prendere essenzialmente extra-comunitari che siano più pronti e più esperti, mentre i rookie americani vanno nel resto d'Europa (specie in Italia, dove ormai la serie A è diventata una sorta di lega di sviluppo per campionati più importanti...)

  • laspadanellaroccia 18/12/2015, 18.17
    Citazione ( rhllor 18/12/2015 @ 18:15 )

    perchè devi farti sempre riconoscere?

    era semiironico.Comunque come al solito statistica che lascia il tempo che trova visto i passaporti che girano...

  • rhllor 18/12/2015, 18.15
    Citazione ( laspadanellaroccia 18/12/2015 @ 18:12 )

    forse il campionato spagnolo vale meno di quello italiano?

    perchè devi farti sempre riconoscere?

  • laspadanellaroccia 18/12/2015, 18.12

    forse il campionato spagnolo vale meno di quello italiano?

  • Aronnax 18/12/2015, 18.01 Mobile

    Molti americano buoni vengono firmati da squadre turche, russe o tedesche che hanno soldi a palate, altri invece si fanno le ossa in Italia o in Francia per cercare il contrattone altrove. In più bisogna capire che non tutti gli americani son buoni a giocare ad alti livelli e che quelli realmente forti preferiscono anche far 5minuti in NBA piuttosto che vincere l'eurolega. La Spagna comunque ha un campionato da un certo punto di vista, molto duro con i giocatori che escono dal college e dalla D-League, non tanto per il talento quanto per l'organizzazione di gioco. Questo non è che un bene per la qualità del loro basket, non a caso quando fanno le coppe non fanno mai figure barbine.

  • Mozart 18/12/2015, 17.54

    interessante. uno dei campionati di più alto livello in europa, ed i giocatori usa contano quasi nulla (fra gli exta ci son anche messicani,jamaicani,etcc...)

  • RedMambaPT 18/12/2015, 17.31

    Per Milbourne scarsa intraprendenza è praticamente un complimento