Liga ACB, Finale gara3: il Real sbanca il Palau e cala il poker
I blancos si aggiudicano il titolo, Llull è l’MVP
FC Barcelona 85 – Real Madrid 90 (Real Madrid vince la serie 3-0)
La stagione perfetta. Solo così si può definire l’annata del Real Madrid. Supercopa, Copa del Rey, Eurolega e Liga. Tutto quello che si poteva vincere è stato vinto. Anche l’ultimo tassello è stato aggiunto, e quale posto migliore in cui farlo che a casa del nemico storico. La squadra di Laso diventa così la prima squadra spagnola a raggiungere il poker di titoli culminando così una stagione da consegnare alla storia. E’ un Real che non perdona e sfrutta il primo match point ben sapendo che una sconfitta oggi avrebbe sicuramente revitalizzato Barcelona. Ma gara 3 è stata tutt’altro che semplice, anzi. I blancos hanno dovuto vincerla per ben due volte. Sì perché mentre all’intervallo sembrava già tutto pronto per la premiazione, un gran terzo quarto dei blaugrana rimetteva tutto in discussione. Il Real però, sapeva aspettare e passato il periodo di crisi volava con solidità verso il titolo. La solidità di una squadra campione. Una squadra storica.
E’ un Palau che però non porta bene a Laso e al Real. L’allenatore basco ha uno score di 2-12 in terra catalana mentre il Real non vince qui da sei partite: l’ultimo trionfo è gara 3 della finale 2013 con cui i blancos si ripresero il fattore campo per poi vincere il titolo. Da allora sei sconfitte tra stagione regolare, finale e top 16 di Eurolega. Fattore decisivo è stato spesso il pubblico catalano che anche oggi non fa mancare il suo appoggio, provando a spingere i suoi giocatori verso l’impresa colorando con i colori blaugrana le tribune. L’inizio però non lascia presagire nulla di buono: salto a due e subito fallo di Tomic su Ayón ad ulteriore riprova che il croato è tutt’altro che un protagonista in questa serie. Ma in realtà è solo un episodio: Pascual e i compagni sanno dell’importanza dell’ex Real nel loro gioco e lo cercano immediatamente. Ante risponde presente firmando il pareggio dopo il primo canestro in arresto e tiro di Rudy. Barcelona, anche oggi priva di Navarro ancora out per la fascite plantare, si presenta con Doellman ed Hezonja in quintetto: il Real prova sin da subito a sfruttare l’accoppiamento favorevole impegnando l’americano in attacco con Reyes. Il matchup è però favorevole nella metà campo offensiva e proprio l’ex Valencia realizza la tripla che riporta Barcelona in vantaggio dal primo quarto di gara 1 (5-4, min. 2). I lunghi blaugrana sono protagonisti in avvio, ma in particolare il palcoscenico è tutto per Tomic: il croato realizza sei punti consecutivi, grazie a ricezioni profonde frutto di una grande circolazione di palla, conditi da una stoppata su Reyes (11-8, min. 5). Il capitano del Real non sembra essere in giornata e poco dopo commette il suo secondo fallo, lasciando spazio a Slaughter. Barcelona ha iniziato bene ma al Real basta poco per accendersi: cinque punti di Rivers, Rudy punisce subito con una schiacciata in contropiede una palla persa, e controsorpasso dopo un parziale di 0-7 (11-15, min. 6). Pascual ferma tutto con il timeout e torna a cavalcare Tomic che lo ripaga con altri quattro punti (15-15, min. 7). Nei minuti seguenti si susseguono gli errori e le palle perse da ambo le parti. Il primo quarto si chiude sul 17-17 con la stoppata di Slaughter su Nachbar sulla sirena. L’inizio di gara 3 è totalmente opposto rispetto agli altri episodi con il Barça a ricevere finalmente un contributo importante dai suoi lunghi, autori di tutti i punti locali: su tutti spicca Tomic con 12 (6/6). In generale però gli uomini di Pascual stanno trovando un’ottima circolazione in attacco con 5 assist su 8 canestri realizzati. I lunghi blaugrana sono protagonisti anche in difesa con aiuti e recuperi continui che mettono in difficoltà l’attacco del Real, che non riesce a trovare ritmo e continuità. Le armi dei blancos però, sono tante ed una di queste è la panchina. In avvio di secondo quarto gli uomini di Laso trovano subito il sorpasso grazie alla tripla di Maciulis e a cinque punti di Carroll (22-27, min. 13). La partita a questo punto si accende: Rodríguez trova il secondo fallo che vuol dire bonus speso per i suoi con più di sette minuti da giocare; Satoransky lotta a rimbalzo ma si libera della pressione con una gomitata ad Ayón: fallo antisportivo. A risentire di più della lotta sembra essere il Barça: l’attacco blaugrana è Tomic-dipendente e Pascual è costretto a rimetterlo in campo. Il croato continua il suo show con altri quattro punto ma l’attacco del Real è incontenibile: le triple di Rodríguez e Carroll costringono il tecnico catalano al timeout (26-35, min. 16). Il minuto però non basta perché il Real sente l’odore del sangue: al rientro in campo il parziale si allunga con un altro canestro del “Chacho”, che aggiunge un assist no-look per la tripla dall’angolo di Nocioni (13-4, 26-40, min. 17). L’attacco blaugrana continua ad andare da Tomic, a questo punto raddoppiato dalla difesa del Real: questo porta a tiri aperti per gli esterni ma le triple di Thomas, Nachbar e Abrines non danno l’esito sperato. Ci pensano Oleson e Doellman ad interrompere la siccità dopo l’1/11, riportando i compagno sul -10 (34-44, min. 19). Pascual vuole mettere in partita gli esterni e gioca gli ultimi minuti con un quintetto piccolissimo, con Hezonja da quattro. La sua scelta però non paga ed anzi viene punita dall’attacco madrileno che va da Ayón, il cui raddoppio porta alla tripla di Maciulis su cui si chiude il primo tempo (34-48). Il Real è praticamente ad un passo dal titolo: la superiorità degli uomini di Laso non sta tanto nei numeri (da segnalare il 7/10 da tre contro il 3/16 del Barça) ma più nel gioco. I blancos hanno saputo resistere all’avvio forte dei blaugrana approfittando del momento giusto per imporre il proprio gioco. Anche i punti sono ben distribuiti con ben dieci giocatori a segno su dieci scesi in campo (solo Mejri e Bourousis lasciati in panchina). Dall’altro lato invece Barcelona sta sicuramente avendo di più dai suoi lunghi, Tomic su tutti con 16 punti e 8/8 dal campo, ma il contributo degli esterni è praticamente nullo: solo 5 punti dal campo, su 8 totali, con Oleson e Jackson. Come in gara 2 i catalani sembrano impotenti al cospetto dei rivali. Al rientro dagli spogliatoi c’è Abrines in campo al posto di Hezonja; nel Real invece riappare Reyes, fuori dal primo quarto. Il Barça sa di essere all’ultima spiaggia ed è intenzionato ad evitare una festa a casa propria. Pascual schiera i suoi a zona ma è l’atteggiamento ad essere diverso. Questo porta alle triple di Doellman e Abrines, sfruttando ancora i raddoppi su Tomic, ma il Real risponde con Llull e quattro punti di Reyes (42-55, min. 24). I blaugrana però non si lasciano intimidire e finalmente riescono ad imporsi: parziale di 7-0 in appena un minuto con la tripla di Doellman (nonostante il terzo fallo su Reyes) ed il canestro di Tomic (49-55, min. 25). Laso ferma tutto con il timeout ma in realtà ad interrompere il momento blaugrana è lo stesso Tomic: fallo sciocco su Rivers, protesta plateale e fallo tecnico. Secondo e terzo personale e bonus speso. Il Real sa ovviamente approfittare di questi momenti: Rivers fa 2/3 e Llull punisce da tre (51-62, min. 26). Anche in questo caso però l’impeto madrileno è subito frenato: il blocco di Reyes è irregolare e l’andaluso è punito con il suo terzo fallo. A questo punto è Barcelona a non perdonare: quattro punti di Satoransky, un canestro di Oleson ed altri quattro di Tomic portano i blaugrana ad un possesso di distanza; la tripla di Abrines regala il vantaggio facendo esplodere il Palau (64-62, min. 30). L’ex Unicaja si ripete poco dopo (parziale totale di 16-0): il Real sembra in bambola ma ci pensa Rodríguez con una tripla di tabella allo scadere. All’inizio del quarto periodo siamo 67-65. Abbiamo di nuovo una partita. La finale è ancora viva. Il pubblico del Palau è di nuovo in partita ma la giocata del “Chacho”, diventato papà proprio ieri, si fa sentire nella testa dei giocatori blaugrana: il quarto periodo si apre infatti con una parziale ospite di 8-1 con un’altra tripla del canario e cinque punti di Carroll (68-73, min. 33). Come se non bastasse Tomic commette il suo quarto fallo proprio sull’ex Teramo. E’ un momento chiave della partita perché il Real vuole dare l’accelerata decisiva verso il titolo. Oleson frena l’emorragia con una tripla ma risponde subito Nocioni con la stessa moneta (71-76, min. 34). Il solo Tomic non basta ai padroni di casa, ed arriva il primo errore dal campo per il croato. Il Real è incontenibile: Maciulis realizza un gioco da tre punti, Carroll aggiunge con un tiro praticamente in caduta, e Nocioni chiude il tutto con una tripla. La squadra di Laso è di nuovo in doppia cifra di vantaggio mentre il Palau è ammutolito (73-84, min. 36). Come nel terzo periodo però, il periodo positivo dei blancos è interrotto dal Real stesso: Abrines fa 2/2 in lunetta e a rimbalzo Slaughter colpisce con una gomitata Tomic ed è punito con un fallo antisportivo. Barcelona però non ne approfitta: Tomic fa 1/2 ed Abrines sbaglia la tripla che poteva riaprire i giochi (76-84, min. 37). Il Real non perdona ed è ancora Carroll il protagonista: Rodríguez sbaglia da tre e l’americano corregge al volo. Pascual chiama timeout: è l’ultimo treno per i catalani e stavolta la tripla di Abrines va a segno (79-86, min. 38). Slaughter prosegue nel suo momento negativo con un altro fallo in attacco, Satoransky non perdona ed è -5 (81-86, min. 39). Barcelona vuole lottare fino alla fine e all’inizio dell’ultimo minuto Tomic porta i suoi ad un solo possesso di distanza (83-86, min. 40). La rimonta sembra possibile ma Carroll realizza la terza giocata decisiva del quarto periodo: attacco al limite dei 24”, palleggio, arresto e tiro da circa sei metri, totalmente fuori equilibrio e con Oleson praticamente attaccato. Mancano 14” ed è il canestro che vale il titolo: Doellman prova la tripla ma non va, e a poco serve la correzione di Tomic. I liberi di Llull decretano l’85-90 finale e certificano il trionfo: il Real Madrid è campione di Spagna. Può partire la festa, con Llull premiato MVP e Reyes a ricevere l’ennesimo titolo dal Re Felipe.
E’ un grande trionfo quello degli uomini di Laso, oltre che meritatissimo. La squadra madrilena ha dimostrato una superiorità incredibile nella serie finale gestendo sempre al meglio i momenti decisivi. Anche oggi, in una giornata in cui le stelle Llull, Reyes e Rudy non hanno brillato particolarmente: ad essere protagonisti sono stati infatti i giocatori della panchina. Carroll, Maciulis e Rodríguez su tutti. Quello che sorprende infatti, è che fino agli ultimi due minuti del quarto periodo Laso ha mantenuto il quintetto protagonista della rimonta, lasciando le stelle in panchina: Rodríguez, Carroll, Maciulis, Nocioni e Slaughter, a riprova della profondità e della qualità del roster madrileno. A poco è servito un grande Tomic: Barcelona non è riuscita ad evitare la festa delle merengues al Palau. I blaugrana chiudono la stagione senza trofei in bacheca. Il Real fa invece il pieno di titoli calando il poker e diventando la prima squadra spagnola a riuscire nell’impresa. L’MVP della finale è Sergio Llull, leader indiscusso di una squadra irripetibile. In finale il menorchino ha viaggiato ad oltre 16 di media e 22 di valutazione, guidando i suoi al trionfo. Se le voci sul suo imminente trasferimento ai Rockets dovessero essere confermate, non poteva esserci modo migliore di chiudere la stagione: quattro trofei ed il titolo di MVP che si aggiunge a quello già ottenuto in Supercopa. Ma aldilà dei singoli questo è il trionfo di tutta una squadra, guidata da una grande allenatore e fatta di campioni, tutti decisivi nei momenti che più contavano: da Reyes a Rudy, da Rodríguez a Carroll, da Nocioni ad Ayón. Sulla festa del Real cala il sipario sulla stagione 2014/15 della Liga Endesa.
FC Barcelona: Tomic 28 con 14/15 dal campo, 7 rimbalzi e 36 di valutazione, Abrines 16, Doellman 12 e 7 rimbalzi, Satoransky 10 e 8 assist
Real Madrid: Carroll 19 con 7/9 dal campo, Rodríguez 11 e 6 assist, Nocioni 11, Maciulis, Ayón e Llull 10
Di Alessandro Tarallo
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