Liga ACB, Finale gara2: il Real è devastante, è 2-0

Real Madrid 100 – FC Barcelona 80 (serie 2-0)

Il Real Madrid è vicinissimo al titolo della Liga Endesa 2014/15. L’affermazione degli uomini di Laso in gara 2 è netta con una prova straordinaria sin dal primo quarto, chiuso con uno scarto già superiore ai venti punti. E’ un autentico spettacolo quello messo in piedi dalle merengues, sia in attacco che in difesa, con un’intensità doppia rispetto agli avversari, dominando a rimbalzo, recuperando palloni, segnando da fuori: insomma, una delle migliori versioni del Real, nel momento più importante della stagione. Di fronte un Barcelona letteralmente impotente. Gli uomini di Pascual hanno vissuto una pessima giornata senza riuscire a contenere gli avversari nella prima frazione e trovando un minimo di continuità solo quando la partita era abbondantemente già terminata.

I blaugrana si avvicinano a gara 2 privi di Navarro, bloccato ancora una volta dalla fascite plantare. Il capitano però, non manca di accendere la vigilia lamentando un arbitraggio pro Real in gara 1. In particolare il catalano si riferisce al fatto che per tre quarti il Real non è arrivato a spendere il bonus difensivo. Pascual inizia la partita cambiando il quintetto rispetto al primo episodio: fuori Oleson, deludente in gara 1, e dentro Abrines, poco utilizzato venerdì sera (solo 3 minuti). Sin dalla palla a due però, il ritmo imposto dal Real è troppo elevato per Barcelona: corsa, rimbalzi, palle sporcate o recuperate, stoppate (Rivers su Thomas). E tiro da tre. Llull e Rudy colpiscono dalla lunga distanza, facendo male con il doppio blocco centrale così come nel primo quarto di gara 1, e dopo 3 minuti il Real è già 6-1. I blaugrana sono bloccati in attacco, soffrendo l’intensità dei padroni di casa che costringono, con continui raddoppi e recuperi, i catalani al limite dei 24. Pascual dopo appena due minuti di gioco è già costretto a cambiare. Dentro Huertas e Doellman, che provano a ricucire (8-5, min. 5). Ancora una volta però il reparto lunghi di Barcelona soffre: il Real a metà quarto ha già quattro rimbalzi offensivi, due dei quali arrivano nella stessa azione, terminata con la tripla di Rivers (13-5, min. 6). L’americano poco dopo commette il suo secondo fallo lasciando spazio a Maciulis, che si occupa immediatamente di Hezonja, appena entrato. Il problema degli ospiti non sta però nei singoli: nel minuto successivo arrivano altre due palle perse che conducono ad un parziale locale di 10-2 che spezza la partita definitivamente. Il grande protagonista è Llull con due triple ed un assist. Il timeout di Pascual non spezza il ritmo del menorchino che al ritorno in campo piazza il quarto centro dall’arco, ancora in transizione da palla recuperata (26-9, min. 8). Il numero 23 del Madrid conclude un periodo praticamente perfetto con la quinta tripla su cinque tentativi, questa volta forzando da lontano e mandando il pubblico del Palacio in estasi. Il primo quarto si chiude sul 31-10 e la partita è praticamente già terminata. Barcelona a questo ritmo non ha armi per contrastare il Real che fa male sia dall’arco che da sotto: 7/7 da tre con Llull che fa 5/5, mentre Ayón è decisivo sotto canestro con 8 punti, imbeccato puntualmente da Llull, Rudy e Rodríguez dopo il pick&roll. Per gli ospiti arrivano ben 5 palle perse che conducono a 10 punti del Real, decisamente troppi per una squadra che non vede l’ora di accelerare. I 21 punti di differenza sono il maggior scarto in un quarto di una finale: il compito di Barcelona, già duro prima della palla a due, diventa un’impresa impossibile. Il secondo quarto si apre con Mejri in campo al posto di Ayón: il tunisino è un’altra cosa rispetto al messicano e Pleiss ne approfitta con due canestri consecutivi ed un fallo subito (33-14, min. 11). Il protagonista in avvio è però Doellman che prova a scuotere i suoi con una tripla ed un canestro a rimbalzo offensivo. Il problema è che le opzioni del Real sono molteplici e Maciulis risponde con altrettanti punti (38-19, min. 13). Pascual butta nella mischia Jackson, al debutto in questi playoff, ma è ancora l’ex Valencia a far male da lontano (38-23, min. 14). A metà quarto arriva il primo errore del Real dai 6,75 con Carroll. Poco dopo i madrileni spendono il bonus di falli con Reyes, che nell’occasione si prende un tecnico per proteste. Questo sembra scuotere leggermente i padroni di casa che perdono un po’ di fluidità in attacco, trovando un paio di palle perse e forzando qualche tiro. Doellman avvicina i suoi dalla lunetta ed avrebbe la tripla per sfondare la barriera psicologica dei 15 punti ma sbaglia (44-29, min. 16). Laso, con Ayón e Mejri acciaccati in panchina, ricorre al quintetto piccolo, con Slaughter da centro e Maciulis da quattro. Proprio il lituano si rende protagonista di una stoppata su Huertas che sveglia compagni e tifosi dal momento di incertezza: Rudy mostra tutto il suo talento con uno spettacolare palleggio, arresto e tiro da tre punti. Hezonja si sente sfidato e risponde immediatamente (47-32, min. 19). Nell’ultimo minuto i madrileni regalano anche spettacolo con circolazione di palla e passaggi dietro la schiena prima che Carroll chiuda il primo tempo con il canestro del 49-32 su cui si va al riposo. La sensazione con cui si torna negli spogliatoi è la stessa di gara 1, ossia appare evidente la superiorità del Real. La differenza è che stavolta è certificata dai numeri: 20-10 a rimbalzo ma soprattutto con il Real che cattura più della metà dei rimbalzi dei tiri che sbaglia. Sono 10 i rimbalzi offensivi contro gli 8 difensivi dei blaugrana. I padroni di casa chiudono con 9/13 da tre punti. Per Barcelona è invece il solo Doellman a reggere il confronto con 14 punti all’intervallo, ma il solo americano non è bastato a sfruttare i pochi momenti di flessione avuti dal Real. Al rientro in campo l’MVP dello scorso anno è ovviamente in campo, con Jackson e Oleson ad affiancare Satoransky. Doellman in effetti riprende da dove aveva interrotto, con cinque punti, ma ancora una volta trova la risposta, con altrettanti punti, di Rudy (56-37, min. 22). Il Real è davvero incontenibile e non abbassa il ritmo neanche di mezzo tono ritrovando i 21 di vantagio con Reyes che corregge un errore del maiorchino (58-37, min. 23). Dal lato degli ospiti c’è un uomo solo in campo: Doellman realizza 9 dei primi 11 punti dei suoi, evitando l’imbarcata (62-43, min. 25). Una delle immagini della partita, che la dice lunga sulla differenza di intensità in campo, è il recupero di Ayón che ruba palla da dietro a Jackson in palleggio. Tomic prova finalmente ad entrare nella partita e nella serie con un canestro, ma il solito problema del croato è il suo atteggiamento, ed infatti poco commette un ingenuo fallo in attacco su Slaughter (64-45, min. 26). Laso rimette in campo Llull ed il menorchino prosegue il suo show con altri cinque punti, sebbene arrivi il primo errore dall’arco (71-50, min. 28). Curiosità: a due minuti dalla fine il Real trova il primo viaggio in lunetta; Navarro era stato a dir poco profetico con le sue dichiarazioni prima di gara 2. Il vantaggio dei blancos si allarga nel finale con il gioco da tre punti di Nocioni, ritornato in campo dopo che nel primo quarto era stato costretto ad abbandonare il match per un taglio alla fronte riportato in uno scontro fortuito a rimbalzo con Doellman (75-53, min. 30). Il terzo periodo si chiude con l’errore di Abrines da tre punti ma l’ex Unicaja recupera subito il pallone realizzando un’incredibile tripla sulla sirena, totalmente fuori equilibrio e di tabella (75-56). Nel quarto periodo la partita è già terminata con il Real che continua a navigare intorno ai venti punti di distacco. C’è spazio per tutti con Nachbar che si iscrive a referto con una tripla e Slaughter che risponde con una schiacciata dopo l’assist di Llull (81-59, min. 33). Il menorchino arriva fino ai 24 punti prima di ritornare in panchina ricevendo la standing ovation del Palacio. La partita scivola senza acuti verso il 100-80 finale.

Il Real si aggiudica quindi anche il secondo punto, sfruttando al massimo il fattore campo, al termine di un’autentica esibizione corale. I padroni di casa chiudono con un incredibile 61% da tre (11/18), 31 rimbalzi (contro i 22 blaugrana), di cui 12 offensivi, e 121 di valutazione totale. I 100 punti segnati rappresentano inoltre il record di squadra in una finale. Due uomini su tutti sono però i protagonisti: il primo è Llull che si dimostra ancora una volta trascinatore dei suoi in questi playoff. Il suo 6/8 da tre rappresenta la seconda miglior prestazione in una finale (il primo posto è occupato da Petrovic con il suo 8/11 nella finale del 1989) mentre il suo 31 di valutazione uguaglia al primo posto le prestazioni di Pau Gasol (2001), Femerling (2003) e Splitter (2010). Aldilà dei numeri però sono incredibili la maturità e la leadership dimostrate dal numero 23. A fargli degna compagnia è sicuramente Rudy, particolarmente motivato quando vede blaugrana: il maiorchino infatti, viaggiava ad oltre 16 punti e 23 di valutazione di media nei cinque precedenti prima di questa serie (ha saltato il ritorno della stagione regolare per infortunio) ed in queste prime due gare si è mantenuto sulle stesse cifre. Ancora, l’ex Denver sta dimostrando un’attività difensiva vista solo poche volte. La squadra di Laso è ora vicinissima a scrivere la storia raggiungendo il quarto trionfo stagionale su altrettanti trofei disponibili. Si tratterebbe di un’impresa mai raggiunta da alcuna squadra spagnola: proprio Barcelona ci andò vicino nel 2010 quando dopo aver conquistato Supercopa, Copa ed Eurolega, cadde in finale per 3-0 (con due sconfitte casalinghe) contro il Caja Laboral. In gara 3 il Real avrà il primo match point. A quel 93,8% già citato si aggiunge un altro dato: mai un 2-0 è stato rimontato in una serie finale. Oltre tutte queste cifre però, quello che impressiona è la netta superiorità del Madrid contro un Barcelona quest’oggi davvero inerme di fronte alla potenza dei rivali. La squadra di Pascual ha ceduto sin dal primo quarto, dimostrando di non crederci davvero fino in fondo. I blaugrana, ai quali non poteva bastare la grande prestazione del solo Doellman, dovranno raccogliere rapidamente i cocci se vorranno provare a riaprire la serie o quantomeno impedire agli arcirivali di festeggiare il titolo al Palau. Mercoledì gara 3.

Real Madrid: Llull 24 con 6/8 da tre, 5 assist e 31 di valutazione, Fernández 17 con 3/3 da tre e 21 di valutazione, Ayón 12, Rodríguez 6 assist

FC Barcelona: Doellman 24 con 5 rimbalzi e 23 di valutazione, Tomic 11, Satoransky 10 e 4 assist

Recap di Alessandro Tarallo