La Virtus Padova torna in Serie B dopo 25 anni
Padova batte Saronno e conquista la Serie B
Una Broetto dura come una roccia e concentrata come necessario, concede a Saronno 8 e 10 punti nei primi 2 quarti, poi nel terzo con un parziale di 30 a 17 chiude la pratica. La Virtus Padova torna in
Serie B a 25 anni da quella magica Viero che abbiamo festeggiato nel derby.
Broetto Virtus Padova – Saronno 77-47
Broetto Virtus Padova: Busca 2, Salvato 6, Canelo 12, Di Fonzo 16, Pastusena 8, Berto 3, Contin 3, Schiavon 9, Lazzaro 18, Sabbadin. All. Friso.
Saronno Va: Leva 4, Corno 12, Mercante, Rossetti 9, De Piccoli 4, Angiolini 3, Minoli 5, Cappellari 10, Taglioretti, Passarella. All. Piazza .
Parziali: 17-8, 30-18, 60-35, 77-47.
La Broetto è in serie B. Un cammino esaltante che dopo la sconfitta a Gorizia ad inizio febbraio ha visto la Virtus passare come un rullo compressore sopra qualsiasi avversario, fosse il Vicenza capolista del girone triveneto, l’Alba vincitrice del girone piemontese o il Saronno, piazzatosi secondo in Lombardia dove si diceva che arrivando primi si sarebbero affrontati avversari più forti.
Da febbraio la Broetto è sembrata una squadra che in C c’era capitata per caso, una fisicità senza paragoni, una determinazione devastante, una profondità di organico invidiabile, una difesa che giovandosi di queste tre caratteristiche e di un regista magistrale, coach Friso, è apparsa capace di indirizzare ogni gara verso un destino già scritto. Con queste basi ovvio che il tragitto non poteva concludersi in modo diverso: un percorso immacolato con una differenza in 5 partite di 95 punti tra fatti e subiti (+19 di media) che la dicono lunga su una superiorità indiscussa.
Anche questa sera Saronno ha trovato un avversario molto più grosso di lui, con l’aggravante di affrontarlo in un palazzetto di Rubano caldissimo di tifo con tanto pubblico stipato già un ora prima della palla a due nei gradoni e anche a bordo campo, un sold out annunciato a cui la società ha cercato di porre rimedio offrendo un bellissimo maxischermo posizionato all’esterno dell'impianto a tutti coloro rimasti senza biglietto.
L’inizio è tutto di un Di Fonzo in grandissimo spolvero e dopo 4’ la Broetto è già avanti 9 a 3 con 7 punti del filiforme Francesco, mentre Saronno è in grandissima difficoltà offensiva. Nel primo quarto infatti i lombardi segnano solo 8 punti: un tiro di Rossetti, un libero di Leva, una bomba di Corno alla metà del tempo e a 3’ dalla fine il canestro di Cappellari del 13 a 8. Dall’altra parte oltre a DiFo ci mettono del loro anche Canelo, Lazzaro e Schiavon e alla sirena la Broetto ha già doppiato gli avversari (17-8).
Il secondo quarto si apre con 2 bombe ciccate da Schiavon e un tiro da tre di Angiolini che consentono a Saronno di risalire in 1 minuto a -4 (17-13). La Broetto però questa sera non vuole correre pericoli, troppo alta la posta in palio, e piazza un mini parziale che a 5’35” la riporta ad un margine di sicurezza (21-13). Il finale poi è tutto di Canelo che consente ai suoi di rientrare in spogliatoio con un +12 di sicurezza (30-18).
Per l’ennesima volta è nel terzo quarto che la Broetto uccide la partita. Il canestro dei neroverdi diventa inviolabile e in attacco quando i ragazzi di coach Friso sbagliano, grazie alla notevole disparità fisica arrivano tante seconde opportunità (alla fine sarà di 46 a 29 il computo dei rimbalzi).
L’allungo dei virtussini è entusiasmante e il loro gioco talmente fluido che anche per coach Piazza è difficile trovare delle contromisure. Quando Friso unisce alle magate di Canelo la grinta di Contin che con le sue galoppate toglie letteralmente l’ossigeno agli avversari, non ce n’è per nessuno. Pastusena poi è un fattore come non mai, in difesa al solito intimorisce gli attaccanti costretti a girare alla larga dalle sue zone e quando si avvicinano al canestro li porta a soluzioni ad altissimo coefficiente di difficoltà.Alla metà del tempo la Broetto è a +27 (49-22) e la partita appare già finita anche perché la Virtus trova risposte positive da chiunque scenda in campo, siano il leone Lazzaro, emblema di questa stagione, il chirurgo Salvato, il sangue nerovede di Schiavon o il rientrante Sabbadin, mentre Saronno, che dovrebbe recuperare pure gli 11 punti subiti all’andata, complice l’assenza di Gurioli non ha nessuno che tolga i ragni dal buco. Il terzo quarto si chiude con la Broetto avanti di 25 (60-35) e così gli ultimi 10’ sono buoni solo per la coreografia del pubblico che oltre ai cori e alle bandiere neroverdi che dipingono le tribune, riesce a mettere in mostra anche diverse ola di stampo calcistio, e per commuoversi di fronte al capitano Busca che richiamato in panchina alla metà del tempo risponde al pubblico, tutto in piedi per lui, indicando il suo cuore di virtussino.
Finisce con gli abbracci tra i protagonisti di questa cavalcata che resterà indimenticabile, la distribuzione delle maglie commemorative, l’invasione di campo dei minicestisti per strappare abbracci e autografi ai protagonisti, le foto di rito, il presidente acclamato dai cori dei supporter, il coach fatto saltare sulle braccia dei suoi giocatori e poi affogato con il gatorate grazie ad un tranello ordito dal capitano. Infine il rito del taglio delle retine, da una parte eseguono Schiavon e Lazzaro, dall’altra Sabbadin con Di Fonzo. La Broetto Virtus è in serie B, ha dimostrato di essere la più forte e nelle interviste alla fine della partita anche coach Piazza rende onore e merito a questa squadra che ha saputo mettere in riga tutti i suoi avversari e tutti in piedi i suoi spettatori.
Sabato alle 18.30 si chiude con l'omaggio finale a questi valorosi portacolori e con gli ultimi canestri di questa indimenticabile stagione 2014/2015. Arriva Alba che ormai non ha più nulla da sperare, sarà infatti Saronno a spareggiare con la seconda del girone B, e la Broetto vuole finire a 13 il suo percorso da record e a 6 su 6 quello specifico di questa seconda fase.