Zanchi: Dimesso da Scafati per totale incompatibilità caratteriale e professionale con la proprietà
Il coach racconta a Sportando la sua decisione di dimettersi da Scafati: "Ho ritenuto che fosse giusto farlo subito, una volta constatata questa incompatibilità, per non danneggiare la squadra ed anche me stesso"
Coach Andrea Zanchi ha parlato con Sportando delle sue dimissioni da capo allenatore della Givova Scafati. Il coach ha lasciato dopo un'ottima preseason. Il suo posto è stato preso da Zare Markovski.
Coach Zanchi, ci parli delle sue dimissioni da ruolo di head coach a Scafati. Dimissioni che sono arrivate come un fulmine a ciel sereno.
Mi son dimesso per totale incompatibilità caratteriale e professionale con la proprietà. Ho ritenuto che fosse giusto farlo subito, una volta constatata questa incompatibilità, per non danneggiare la squadra ed anche me stesso visto che non avevo ancora firmato il contratto in esclusiva. D’altronde in tanti anni di carriera non sono mai sceso a compromessi su quello che sono i principi ed i valori. Non vedo perché dovrei iniziare a farlo a 52 anni. La figura dell’allenatore è ora e tempo che ritrovi una sua centralità che è basata sul lavoro, sulla programmazione e sulla pazienza, perché niente si inventa. Invece vedo in giro tensioni già in fase di precampionato. Non voglio essere una mosca bianca. So che non è usuale che ci si dimetta in pre-stagione ma credo anche sia stata una forma di correttezza verso me stesso e verso anche la società. Mi dispiace molto perché la squadra secondo me è molto buona. Lo staff tecnico, organizzativo e medico sono di primissimo livello e mi trovavo bene con loro. Però ci sono delle cose su cui non si può transigere, soprattutto per quanto mi riguarda. Per questo ho preferito a malincuore ma con grande fermezza prendere questa decisione.
Una volta rassegnate le dimissioni la proprietà ha provato a farle cambiare idea.
Anche da parte loro era stata accertata questa incompatibilità e ne ha preso atto. Il mio indirizzo era quello e sono stato irremovibile. Perché ognuno deve essere se stesso e per lavorare ho bisogno di certi presupposti. Una volta che vengono meno bisogna essere onesti con se stessi e gli altri e prendere delle decisioni che, per quanto dolorose, perché sappiamo quanto sia difficile trovare un contratto al giorno d’oggi e soprattutto trovare squadre buone, e Scafati le fa sempre le squadre buone. Però poi bisogna anche avere il tempo di lavorare ed i presupposti per lavorare. Purtroppo sta diventando per noi e per il nostro lavoro sempre più difficile. Perché non si bada più al programma ed alla crescita ma al tutto e subito. Ed il tutto e subito non esiste. Quindi la mia formazione e la mia età non mi permettono di lavorare se non ci sono le condizioni.
Quale è l’obiettivo di Scafati per questa stagione? Lo scorso anno la Givova fece una squadra per puntare in alto con la stagione chiusa in semifinale contro Brescia.
Dappertutto è difficile perché si cambiano le carte in tavola sempre. Non esistono i programmi. Oppure se esistono ci sono solo in poche realtà. Sapevo che sarebbe stata difficile perché fare meglio della scorsa stagione obiettivamente avrebbe significato vincere il campionato dato che Scafati l’anno scorso fece benissimo vincendo praticamente sempre. Dopo l’estate abbastanza difficile, sembrava che la pallacanestro a Scafati non dovesse esserci più, si è cercato di costruire una squadra con un obiettivo diverso e con investimenti diversi per fare un certo tipo di campionato. Le tensioni che ci sono state già in precampionato obiettivamente non portavano verso questo indirizzo che era quello di un campionato tranquillo ed un possibile accesso ai playoff. Ribadisco, nonostante la squadra sia molto valida. E quindi non c’era chiarezza neanche sugli obiettivi.
Parlando del campionato di Serie A2, quali sono secondo lei le squadre favorite per la promozione? Fermo restando che è davvero difficile indicare una squadra favorita visto il campionato a 32 squadre con una sola promozione.
Indicare una favorita è pressoché impossibile. Credo che sarà come sempre un campionato equilibrato almeno per la prima fase dove le squadre cercheranno il proprio assetto. Quest’anno si è un po’ capovolto tra i due giorni. L’anno scorso c’erano più squadre forti nel girone ovest. Quest’anno si è capovolto dato che è tornato il derby a Bologna ed attirerà molto interesse essendo Basket City. Nel girone ovest vedo più programmazione, squadre che hanno continuato sulla base dello scorso anno. Squadre che hanno portato avanti un programma come Trapani, Agrigento, Tortona o Casale Monferrato. Squadre che secondo me alla fine saranno molto più avanti perché avranno una continuità già alle spalle. Il vero campionato in Serie A2 comincia sempre dopo Natale. Quando le squadre si sono assestate e appunto si vede chi ha lavorato meglio e chi ha pazienza nel lavorare e nel lasciar lavorare.
Squadre attrezzate ce ne sono tante, squadre storiche ce ne sono tante. Però la formula lascia un po’ a desiderare. Avere una sola promozione su 32 squadre è troppo poco anche per i sacrifici che le società stesse fanno. Su 32 avere un’altra promozione vorrebbe dire molto.