Stefano Mancinelli, lettera aperta ai tifosi della Fortitudo
La lettera del Mancio ai tifosi della Effe
Stefano Mancinelli ha scritto una lettera aperta ai tifosi della Fortitudo che domenica ha fatto il suo debutto in DNB.
Ecco le parole del Mancio riportate da Il Corriere di Bologna.
I 4.500 spettatori del PalaDozza per il ritorno in campo della Fortitudo non mi hanno stupito. Conosco lo spirito del popolo della Effe: per loro conta che esista, non in quale serie giochi, ed ero convinto che una volta tornata in campo, il palazzo si sarebbe riempito come ai bei tempi. Ho vissuto una domenica di grande tensione e attesa: era il mio debutto con Torino e a Bologna tornava in campo la Fortitudo. Prima della partita ho detto ai miei amici di aggiornarmi su tutto quello che stava succedendo. Con Torino abbiamo vinto a Ferentino, ho segnato 20 punti e al ritorno in spogliatoio, appena acceso il telefono, ho visto una marea di messaggi, foto e video. Le mie domeniche, da ora in avanti saranno così: concentrato al massimo sul campo per Torino, poi, dopo la sirena, il primo risultato che andrò a cercare sarà quello della Fortitudo. Anche se, devo essere onesto, il risultato è stata l'ultima cosa che ho chiesto. Ho chiamato i miei amici, ai quali ho prestato i due abbonamenti che ho fatto a luglio alla prelazione organizzata dalla Fossa dei Leoni, e ho subito domandato come fosse l'atmosfera, il pubblico, la coreografia. Solo a fine telefonata ho chiesto se avessimo vinto o no. Quattromilacinquecento tifosi in Dnb è una cosa che può succedere solo a Bologna, solo con la Fortitudo. E i 2.481 abbonamenti, in attesa di questa settimana che farà lievitare ulteriormente il dato, sono un numero che anche tante squadre di serie A si sognano. Sono stati tre anni duri, un periodo di crisi ci può stare, ma i tifosi non hanno smesso di crederci. E la grande vittoria della Fossa, che non ha mai mollato, ma in generale è la vittoria del tifo Fortitudo perché il grande obiettivo era riunire il pubblico dopo questi anni di divisione per tutti i motivi che conosciamo. Ci sarebbero potute essere tensioni, domenica a palazzo, invece tutto è andato liscio, tutti uniti nel nome della Fortitudo. È questa la strada da percorrere per tornare, tutti insieme, in serie A. Un grande lavoro, da non sottovalutare e dimenticare, è quello che hanno fatto Marco Calamai e il presidente Dante Anconetani, un abruzzese come me alla guida della Fortitudo. Ora aspetto una giornata nella quale non ci sarà la concomitanza con una partita di Torino per tornare a respirare l'atmosfera del PalaDozza e utilizzare il mio abbonamento, ma intanto sabato sera sarò a Tortona per la prima trasferta stagionale della Effe. Ci vediamo lì.
Stefano Mancinelli