Power Ranking LegaDue, l'analisi squadra per squadra
Squadra per squadra i pro ed i contro dei roster allestiti per la prossima Legadue
BARCELLONA. Dopo averci provato con Mike, senza successo soprattutto in termini di continuità, tenta con un altro Green, Taurean, sulla carta meno forte, ma forse più redditizio. Lo Sceriffo Perdichizzi punta su un giocatore dal grande rendimento, Callahan, soprattutto se pulisce il suo gioco dai molti falli inutili, Bell è una sicurezza in termini di punti, Cittadini in termini di rimbalzi e presenza sotto canestro. Contorno e panchina tra i più ricchi e sicuri della categoria. Una corazzata, come sempre del resto negli ultimi anni, gli amici siciliani tocchino ferro!
BOLOGNA. Poco giudicabile, ancora alla ricerca di un attaccante americano e anche di altro, per ora, a parte il “vecchio” Pecile, ha tutti giocatori tra i 20 e i 25 anni, qualcuno dei quali potrebbe regalare una bella sorpresa, io punterei su Curnooh e Pini, più che sui maggiormente attesi Montano e Drenovac. Molto da rifare, anzi ancora da fare.
BRESCIA. Fernandez prestato da Milano è una scommessa intrigante, nel suo talento ci sono almeno una decina di punti di classifica e quindi il destino della squadra. Jenkins ottimo attaccante, Giddens, dopo qualche apparizione NBA, è da un paio di anni in giro in cerca di fortuna qua e là senza mai trovarla, chissà se a Brescia lascerà il segno. Brkic garanzia assoluta, ma la squadra, se non vuole soffrire, è da completare, soprattutto per i lunghi, panchina parecchio debole.
CAPO D’ORLANDO. Ha una coppia di rookies (o quasi, Battle si è già intravisto in Germania), ognuno dei quali, soprattutto Young, può tornarsene negli USA dopo poche partite oppure sparare un ventello a settimana (nelle due gare di Coppa, hanno messo insieme una media di 51 punti…). Se funzionano entrambi, con l’aiuto di un bel mix italiano di esperti e prospetti (Passera, Poletti, Rullo, Portannese…), può andare lontanissimo, altrimenti sono dolori.
CASALE MONFERRATO. Affidarsi a un play rookie (Ware) è sempre un azzardo (dalle prime uscite sembrerebbe un azzardo vincente), in più con un backup anch’egli giovanissimo anche se di ottima scuola (Monaldi). Più collaudato il tiratore Green e il centro Butkevicius, seppure alla sua prima esperienza lontano dalla Lituania. Griccioli è ormai un top coach e saprà ottenere il massimo dal gruppo italiano, sia dai “vecchi” Malaventura e Pierich che dai giovani Antonelli, Ferrero, Martinoni, tutti e tre con un’occasione (ultima?) irripetibile per la consacrazione.
FERENTINO. Un bel gruppo compatto ed entusiasta, in cui spiccano Righetti, un vero “lusso” per la categoria, e Delroy James, già devastante in Coppa. El Amin e Experigin sembrano garantire punti e rimbalzi, Gurini e Basei solido contributo dalla panchina, forse l’assenza di un play di alto livello potrebbe farsi sentire nei match-up con play esperti e di valore. Deve puntare su una partenza forte per poi rimanere a galla.
FORLI’. Roderick è al suo ennesimo giro di giostra, tra “highs” pazzeschi e “lows” indecenti, per il resto italiani di medio livello (Borsato, Musso, Simeoli, Soloperto, Natali), il solido Todic e le incognite Spencer, accompagnato dai soliti buoni numeri NCAA tutti da confermare, e Tessitori, il predestinato al primo contatto con la realtà. Navigherà nella zona dove basta poco per affondare o stare a galla.
IMOLA. Per il momento mette in mostra la stella Gay e un gruppone di italiani affidabili (Masoni, Maestrello, Foiera, Valenti, Zanelli), manca assolutamente un attaccante in grado di portare almeno 15 punti a gara e, in secondo luogo, un valido giocatore di post alto. Da rivedere, se non si completa, soffirà parecchio.
JESI. Riuscirà Maggioli a essere ancora per un anno il SuperMaggioli che conosciamo? Ce la farà Santiangeli a fare finalmente il salto di qualità? Da questi interrogativi dipende la strada di Jesi, che, dopo il successo di McConnell e Brooks (meritatamente in Eurolega, seguitelo!), si riaffida a due giovani USA, Sanders, di cui si decanta una completezza rara per un play della sua età, dalle rubate ai rimbalzi, e Griffin, che sembrerebbe un clone di Brooks, e a un gruppo di giovani incognite, oltre che ai tiri del quasi 40enne Hoover.
NAPOLI. In Coppa è risultata, anche per motivi contingenti, del tutto sproporzionata tra tiro da fuori (in cui eccellono Clemente, Warren e Casini) e gioco interno, per il momento ingiudicabile ma comunque forse troppo legato a Hubalek. Allegretti dovrà dare esperienza ed equilibrio, attenti a Ceron e Loncarevic, che potrebbero regalare molto. Se la squadra inizia bene e a Napoli si crea interesse, sono dolori per le altre, altrimenti lo sono per sè.
PISTOIA. Graves non è Hardy e soprattutto Hicks, a 36 anni, non è Jones. Saccaggi, forte dell’esperienza dello scorso anno, potrà esplodere e Meini è una garanzia, ma sotto canestro è molto carente, Galanda è troppo anziano, Borra troppo acerbo, Toppo troppo undersized. Se Moretti riuscirà in un altro miracolo, davvero bisognerà portarlo in trionfo.
SCAFATI. Mays non avrà il talento offensivo di Marigney ma nemmeno le sue amnesie, non solo difensive. Ottimi gli innesti di Tavernari, uno dei rari all-around in giro, e Baldassare, mix di gioventù ed esperienza, per adesso utile anche quello di Bushati. Il cambio in extremis di Bulleri con Porta, play che garantisce punti e assist da sempre, potrebbe risolversi in un vantaggio. Migliorare lo scorso anno dipenderà molto dai chili e dalle lune di Slay.
TRENTO. Elder e Garri sono di categoria superiore, mentre Forray è un play vecchio stile molto valido, se Dordei riscatterà il disastro di Barcellona e Umeh confermerà le doti di tiratore emerse nella pre-season potrà sognare anche i play-off, il resto sembra non poter garantire grandi cose, anche se un paio di giovani (Spranghero e Pascolo) sono da seguire.
TRIESTE. Al rientro tra le grandi, Brandon Brown si propone di raccogliere l’eredità di James Thomas come “illegale” della Lega e Jobey Thomas di piazzarsi tra i migliori tiratori, affiancati, sul perimetro dall’interessante prospetto Ruzzier e da un Filloy sempre in attesa di esplosione e, sotto canestro, dal valido Gandini e da un Mescheriakov, bielorusso da Wake Forest, tutto da scoprire. Da playoff, se tutto gira.
VEROLI. Il Professor Marcelletti si è portato con sé mezza Ostuni, perimetro di alto livello, ben assortito e completo, ci riprova con un play rookie, quel Walker quotatissimo dagli scouts USA e molto cliccato su YouTube, ma tutto da verificare in Europa, affiancato dal solido Hunter e dal tiratore puro Jurevicus. Il pacchetto lunghi tutto italiano, valido ma decisamente al di sotto delle concorrenti dirette, potrebbe frenarne le ambizioni di arrivare molto in alto.
VERONA. Ha firmato due dei migliori lunghi della scorsa stagione, Ghersetti e Da Ros, giovane dall’enorme potenziale, e quel McConnell che, a Jesi, tra alti e bassi, ha lasciato intravedere le stimmate del campione, ha recuperato dalla Lega A due talenti, Chessa e Ganeto, che non avevano mantenuto tutte le promesse, ha puntato su due USA da scoprire, Westbrook, guardia di grande talento offensivo, data a lungo nel draft NBA 2012, e Lawal, che in Spagna si è rivelato grande rimbalzista e intimidatore. Se Ramagli trova la chimica, forse è la grande favorita.