Lettera aperta del coach Germano D'Arcangeli ai tifosi del Roseto Sharks
Stabilire una scala di valori. È questo che generalmente si intende quando si parla di “priorità”. La dirigenza di Roseto e quella della Stella Azzurra l’hanno fatto, e ci siamo posti queste semplici domande
Ne è scaturito un confronto schietto ed è stato subito chiaro che, tutti noi, “cercavamo una strada” : un percorso equilibrato tra passione e ragione; priorità e condivisione. Da persone concrete, ne è uscita una proposta: un progetto sportivo non convenzionale e pieno di insidie. Ne siamo consapevoli.
Chiusi con i nostri limiti rischiamo di spegnerci. Insieme, mescolando le nostre esperienze che si alimentano le une con le altre, abbiamo fiducia che contribuiremo alla vita comune e alla cultura del fare che da sempre vi caratterizza.
Mi sembra utile ricordare quella storiella che dice: se tu mi dai un euro ed io ne do uno a te, ognuno di noi rimane con un euro in mano. Ma se ci scambiamo un’idea, ognuno di noi se ne ritroverà due. Ed aggiungo: se poi queste sono frutto di buon senso, allora noi tutti saremo migliori!
Questa è la nostra speranza.
C’è una città, un palazzetto, una squadra, ed ora anche un nuovo progetto che può rappresentare una passione comune. Ma questa passione sarà vissuta interamente e con lealtà, solo se non evita di riconoscere la dose di verità che cela al suo interno. Un percorso di sana consapevolezza che consigliamo a tutti i tifosi.
Noi non abbiamo nascosto i problemi e ci siamo concentrati nel dare una risposta concreta alle comuni aspettative, e queste per nostra fortuna, si sono dimostrate più grandi e importanti delle nostre diversità. E poi, cosa ci costa immaginare che da un male ne scaturirà un bene più grande, come raccontava Tommaso D’Aquino?
Il progetto di un grande settore giovanile e di una prima squadra che lo rappresenti, non è solo una proposta vincolata da ragioni economiche, ma - anche - una precisa scelta strategica e di alto valore sportivo.
Noi crediamo che la somma delle nostre due realtà rappresenti in Italia, l’espressione più alta della cultura tecnica e gestionale di un settore giovanile d’élite. L’avventura comincia ora, ma siamo già la grande realtà che numeri e risultati ben ci riconoscono.
Scrive Vittorio Zucconi, riportando una sua esperienza americana: “La squadra, formata da una selezione di ragazzi che vivono nei sobborghi ovest di New York, è un miscuglio di colori dalla pelle diversa, di giocatori raccolti nella regione per tentare di formare un buon team senza curarsi di razza, religione, origine . Nel groviglio festoso vedo le braccia nere di tre ragazzi afro, il pallore dei figli di coppie irlandesi, che qui abbondano, l’incarnato di un cinese, il colorito più intenso degli italoamericani, il biondo di una testa accanto al nerofumo di un'altra. Sono la perfetta fotografia di che cosa sia questa l’America … c'è il segno di che cosa sia una società multietnica. Un groviglio di umanità felice, nella quale non ci sono razze e colori, ma soltanto la gioia di stare insieme”.
Prima e al di là di ogni altra proprietà (intelligenza, volontà), noi siamo PASSIONE.Voi siete passione !!!
La nostra passione può essere sia distruttiva sia costruttiva, tutto dipende da come siamo in grado di incanalare questa energia. Anche questo progetto manifesterà dei limiti e li scopriremo lavorando, ma certamente non saremo mai carenti di passione. - E non deve fare la differenza: dove si frequenta la scuola e ci si allena. - Ho fiducia che, come sempre, si valuteranno atleti e tecnici: per la qualità del lavoro e per la passione espressa sul campo, e come sempre, il coach rischia di essere esonerato, l’atleta sostituito e il tifoso deluso. Questo non è un gioco è lo sport!
In questo progetto abbiamo una stella in cielo, uno squalo in mare e dei giovani campioni sul parquet. Di cosa dobbiamo preoccuparci? Il futuro è nostro! Ma per questo auspicio occorre esser capaci di seguire ad esempio l’esortazione di Mario Rigoni Stern: “Ragionare con la nostra testa … difendere i più deboli. Non essere conformisti e non accodarsi al carro dei vincitori. Essere forti e liberi (quando gli altri vedono solo negatività), altrimenti quando saremo vecchi e deboli rimpiangeremo le montagne che non abbiamo salito e le battaglie che non abbiamo combattuto”.
Sono un professionista e ho fatto del basket la mia priorità. Sono venuto a Roseto. Ho scelto Roseto. Cercavo qualcuno innamorato, come me, di questo sport. In fin dei conti, innamorarsi – anche nello sport - è restituire alla vita le giuste priorità. Sono convinto che l'equilibrio della vita è basato sulla reciprocità, e il nuovo progetto è la volontà di condividere ciò che si possiede. Ma ora dobbiamo essere operativi come piccole api. Ricordando che ciò che non giova all'alveare, non giova neppure all'ape.
Caro Tifoso, scusaci se questo progetto non è all’altezza delle
Tue aspettative ma la nostra priorità è: essere all’altezza della nostra (ragionata) passione.
TifiAMO Sharks!
Un cordiale saluto
Germano D’Arcangeli