Il GM di Udine Davide Micalich denuncia: Sequestrato e minacciato di morte per un giocatore (Diop)
Il GM dell’Apu Gsa Udine, Davide Micalich, ha denunciato alla polizia di essere stato minacciato con una pistola da Roberto Caruso, presidente della Virtus Feletto: Mi ha puntato una pistola, voleva Diop per una partita
La storia, raccontata nei particolari da Il Messaggero Veneto, risale ad otto giorni fa e la Questura sta indagando.
Il 30 ottobre Roberto Caruso, che detiene il cartellino di Ousmane Diop, dallo scorso luglio però in prestito biennale alla GSA, ha chiesto a Micalich un incontro nella sua casa di Feletto dove ospita alcuni giovani promesse “aspiranti campioni” di pallacanestro. Tra questi anche Diop, arrivato dal Senegal a 15 anni.
Se lo scorso anno Feletto prestava Diop ad Udine per fargli muovere i primi passi nella Serie A2, quest’anno le cose sono diverse. Sull’impiego di Diop nel campionato giovanile è l’Apu Gsa a decidere, come scritto dall’accordo siglato dalle due parti in estate. La Virtus Feletto presta la squadra Under 20 a quella di Serie A2 che si occupa delle spese del campionato e in due stagioni la ricompensa con 30.000 euro. Alla fine del biennio poi il cartellino del giovane senegalese, grande protagonista nell’ultima di campionato, passerà poi ad Udine.
Secondo la ricostruzione fatta da Il Messaggero Veneto, dopo essersi accomodato nel salotto, Micalich si sente dire da Caruso “Ho bisogno di Diop, devi lasciarlo giocare la partita con gli Under 20 questo pomeriggio a Ferrara, deve partire con noi”.
Micalich dice di no dato che Diop è stanco e deve riposare.
Al diniego di Micalich la situazione degenera con Caruso che torna dalla cucina con una mano dietro la schiena: “Vuoi vedere i tuoi figli crescere? La tua foto è già in circolazione, l’ho consegnata a tre persone, sei già morto” continua Caruso, sempre secondo quanto scritto da Il Messaggero Veneto.
Micalich si alza per andare in cucina quando Caruso gli punta una pistola addosso.
“Mi avete preso in giro, non mi avete rispettato, Ora se muoio, muori con me. Tu d’ora in poi fai quello che ti dico. Diop giocherà sempre con l’Under 20 e la prossima settimana rifacciamo l’accordo alle mie condizioni, mi hai fregato”
Micalich prova una via d’uscita dicendo “Esco di qua e mi dimetto”
Ma Caruso replica “Se lo fai sei morto”, gira il calcio dell’arma minacciando di colpirlo.
“Ho una voglia matta di ucciderti, scioglierti nell’acido, in tre ore nessuno saprebbe più nulla di te ma non mi sporco le mani”.
Dopo aver chiamato Diop ed avergli detto che avrebbe disputato la partita con le giovanili, Micalich esce dalla casa di Caruso e racconta tutto alla polizia che comincia le indagini.
Dopo qualche giorno Caruso si presenta al negozio di Micalich scusandosi per l’accaduto e dicendosi pentito per quanto successo. Caruso dice anche che la pistola era una scacciacani, come confermato anche dalla polizia.
Ora le indagini della polizia sono in corso.
Il Messaggero Veneto scrive che da un annetto la polizia indagava su Caruso per far luce su questi strani arrivi di aspiranti giocatori e sui relativi permessi di soggiorno.
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La storia è stata riportata anche da Udine Today.
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