Boniciolli: "La Virtus davanti a noi è origine di ansia e scetticismo"
"Recanati è ancora viva nonostante una sola vittoria. Il contraccolpo di Piacenza è stato tosto. La gente ti incita a fare meglio, poi ci sono gli haters della rete che vomitano le loro frustrazioni"
Hai paragonato la trasferta di Piacenza a quella con Matera. Lo scorso anno dopo Matera arrivò Treviso, ora Recanati. C'è il rischio di sottovalutare la partita di domani? “Come dice coach Sacco, dopo partite del genere non si guarda in faccia all'avversario ma solo alla propria prestazione. Dovremo giocare una partita molto solida, e stare attenti perché Recanati ha perso di poco sia contro la Virtus che Treviso. Noi siamo depressi per aver vinto 4 delle ultime 6, mentre loro nonostante abbiano vinto solo la prima, sono ancora vivi”.
"Scetticismo attorno alla Fortitudo? Noi non abbiamo aiutato molto, ma il giusto. E' da un po che dico che siamo noi i principali artefici del nostro destino. Sullo scetticismo mi sto facendo un idea chiara: cammino spesso per Bologna e le persone che incontro ti incitano a fare meglio, sapendo che non è successo nulla di grave. E poi ci sono gli “haters” della rete, ovvero gente che sotto falsi profili, vomita le proprie frustrazioni contro chiunque. Il nostro interlocutore non è questo tipo di persona, poi ci sta che qualcuno non sia contento”.
Le prossime partite saranno fondamentali per la Coppa Italia: “Ci saranno tre partite non proibitive, che se vinte ci porterebbe a 10 vinte e 5 perse, bilancio sul quale ci avrei fatto la firma. Recanati è una squadra piena di tiratori, con un centro dominante. Ma preferisco affrontare uno scalino alla volta. L'obiettivo stagionale è chiaro, competere fino alla fine per andare in seria A. Ad oggi abbiamo 4 punti di vantaggio sulla prima non qualificata ai play off. Potrebbe andare meglio, ma anche molto ma molto peggio”
“La Virtus davanti a noi è motivo di questa ansia e scetticismo? Che l'origine delle ansie derivi dal fatto che "gli altri" sono davanti a noi è certo. Se non ci fossero gli altri e noi fossimo in questa situazione di classifica, migliore dello scorso anno, sarebbero tutti contenti. L'ansia è dovuta al fatto che “gli altri” sono davanti a noi. Non è una cristica, ma io non faccio il tifoso, ma l'allenatore. Quindi ho rispetto di Ramagli e del loro lavoro, so i calendari ed il percorso che hanno avuto”