Fabio Corbani: Voskuil in condizioni precarie ma non lo cambiamo
Le parole del coach di Biella
Corbani fa un paragone con la squadra della scorsa stagione: «Il gruppo dell'anno scorso era molto più solido dal punto di vista mentale, perché poteva contare su personalità di primo piano come Raspino e Laganà, oltre che sul talento dei due americani. Quest'anno invece siamo più fragili, ma onestamente non posso rimproverare nulla ad un gruppo di ragazzi che fin dal primo giorno ha sempre avuto un'attitudine corretta».
La critica domenica ha colpito soprattutto Alan Voskuil, che ha sbagliato i due liberi del possibile pareggio a 30" dalla fine. Il coach chiarisce la situazione del bomber rossoblu: «Alan sta convivendo con problemi alle caviglie ed alla spalla sinistra che lo limitano molto sia in allenamento che in partita. È un ragazzo molto scrupoloso, che non vuole saltare nemmeno un allenamento e non ha mai usato i suoi problemi come alibi dopo una brutta prestazione, ma onestamente è in difficoltà, perché non può spingere come vorrebbe. L'ideale sarebbe fermarlo e farlo operare, ma se lo facessimo ora la sua stagione sarebbe finita. Perciò non possiamo fare altro che aiutarlo e sorreggerlo, perché non abbiamo alternative e non vogliamo certamente prendere qualcuno al posto suo. Credo che tirargli addosso di tutto dopo quello che ha fatto per questa squadra sia assolutamente ingeneroso nei suoi confronti».
La società intanto si sta muovendo per fare in modo che Voskuil sia più tutelato dagli arbitri: «Stiamo preparando un montaggio da far vedere a Rimini all'istruttore degli arbitri, riguardante gli aiuti difensivi che vengono fatti su Voskuil, aiuti non sempre legali. L'avevamo già fatto un anno fa e pensavamo bastasse ma non è stato così. Non vogliamo che Alan abbia dei vantaggi, ma che siano sanzionati i falli commessi su di lui».
Fare quadrato attorno al proprio giocatore di riferimento e più amato dai tifosi è la strada che coach Corbani indica per continuare ad ottenere il massimo possibile dalla squadra. Società e coach stanno facendo la propria parte, ora starà anche al giocatore riuscire a mettere da parte quel nervosismo che negli ultimi due mesi non ha certo aiutato i compagni a mantenere la serenità nei momenti di difficoltà. Mettersi al servizio della squadra anche quando la palla non entra nel canestro sarebbe una dimostrazione di maturità importante da parte di un giocatore che, da un anno e mezzo a questa parte, ha contribuito in modo significativo a tutti i successi rossoblu.