Veroli, Rossini: Trieste aggressiva, dovremo giocare con la testa
Le parole del coach verolano alla vigilia della sfida casalinga alla Pallacanestro Trieste, prima tappa di un trittico-chiave in ottica salvezza per i ciociari
INIZIA UN TRITTICO DI PARTITE IN UNA SETTIMANA (TRIESTE IN CASA, CASALPUSTERLENGO FUORI E NAPOLI IN CASA) CHE NECESSARIAMENTE DOVRANNO DIRCI DI PIU’ SULLE POSSIBILITA’ SALVEZZA DI VEROLI?
"Sono tre partite importanti per il nostro processo di crescita e ci diranno dove potremo arrivare e se siamo sulla buona strada. Dipenderà sempre da come le affronteremo, dalla voglia che avremo di lottare e tenere fino alla fine. Credo che su questi ultimi aspetti abbiamo fatto passi in avanti".
CON TRIESTE CHE TIPO DI PARTITA T’ASPETTI?
Mi aspetto una partita tosta, sarà molto più agonistica che tecnica, loro sono una squadra molto aggressiva e che corre in contropiede. Sono per la maggior parte giovani, come noi, anche se è da un po' di anni che giocano insieme. Non dobbiamo fare un passo indietro di fronte alla loro aggressività, ma anzi dovremo essere più aggressivi di loro, senza giocare con fretta ma usando la testa".
L’ULTIMO ARRIVO, QUELLO DI LORENZO BRIGHI, MIGLIORA IL ROSTER A TUA DISPOSIZIONE?
"Lorenzo sicuramente ci darà una mano nelle rotazioni e nell'assetto della squadra. Si è integrato bene nel gruppo e ha lavorato forte per essere pronto".
CI SARANNO ALTRI INTERVENTI SUL MERCATO?
"Ripeto che la società e lo staff stanno monitorando in continuazione il mercato, ma non è facile. Abbiamo le idee chiare su dove intervenire per aiutare i ragazzi, ma allo stesso tempo non è facile trovare adesso il giocatore adatto ad un prezzo per noi accessibile. Credo che anche con il roster attuale possiamo essere competitivi e crescere, ma solo con motivazioni e attitudine giuste".
LA FORMULA DEL CAMPIONATO ANCORA NON E’ CHIARA MA SEMBRA CHE BARCELLONA POSSA COMUNQUE TERMINARE LA STAGIONE. PER VEROLI SARA’ UN'IMPRESA RECUPERARE I PUNTI DI DISTACCO PER RAGGIUNGERE LA SALVEZZA?
"Quello che succede all'esterno non deve condizionarci. Noi abbiamo 13 partite davanti a noi, 13 "battaglie" in senso sportivo, da giocare una alla volta. L'obiettivo è quello di crescere sia individualmente che di squadra, poi alla fine alzeremo la testa e guarderemo dove saremo in classifica. Abbiamo solo bisogno di vincere una partita per prendere consapevolezza dei nostri mezzi, per aumentare la nostra autostima e per rafforzare l'idea che il lavoro paga più di ogni altra cosa".