Scoppia il caso Barcellona, Perdichizzi: Riduttivo dire che viviamo una farsa societaria
Come se non bastassero le difficoltà che stanno vivendo Veroli, Napoli e Forlì, sulla Serie A2 Gold esplode anche il caso Barcellona
Come se non bastassero le difficoltà che stanno vivendo Veroli, Napoli e Forlì, sulla Serie A2 Gold esplode anche il caso Barcellona.
A parlare della situazione complessa della società siciliana è coach Giovanni Perdichizzi, dopo la bella vittoria contro Biella.
“Dire che stiamo vivendo una farsa societaria è riduttivo” ha detto Perdichizzi nel post partita, come riportato da La Gazzetta del Sud. “Non ci aspettiamo questo, né noi come squadra e neanche i nostri encomiabili tifosi. Non abbiamo capito quale sarà il nostro futuro. Nonostante i disagi, i ragazzi giocano in maniera commovente, mostrando attaccamento alla maglia e facendomi rivivere sensazioni sopite dai tempi in cui eravamo la cestistica Barcellona. Siamo senza punti di riferimento, può sembrare assurdo ma è così. Non c’è una linea dall’alto, la palla si passa da una parte all’altra e restiamo in balia degli eventi lavorando in un quadro di grande disagio. Meritiamo rispetto da chi, oggi come ieri, si è preso l’impegno, dalla vecchia dirigenza a quella odierna, compresa l’amministrazione comunale. Così si gioca con le famiglie di tanti professionisti, dimenticando che all’inizio i patti erano altri. Occorre senso di responsabilità. Mi auguro che la città si stringa attorno alla squadra. La fine sarebbe ingloriosa”.
A parlare della situazione complessa della società siciliana è coach Giovanni Perdichizzi, dopo la bella vittoria contro Biella.
“Dire che stiamo vivendo una farsa societaria è riduttivo” ha detto Perdichizzi nel post partita, come riportato da La Gazzetta del Sud. “Non ci aspettiamo questo, né noi come squadra e neanche i nostri encomiabili tifosi. Non abbiamo capito quale sarà il nostro futuro. Nonostante i disagi, i ragazzi giocano in maniera commovente, mostrando attaccamento alla maglia e facendomi rivivere sensazioni sopite dai tempi in cui eravamo la cestistica Barcellona. Siamo senza punti di riferimento, può sembrare assurdo ma è così. Non c’è una linea dall’alto, la palla si passa da una parte all’altra e restiamo in balia degli eventi lavorando in un quadro di grande disagio. Meritiamo rispetto da chi, oggi come ieri, si è preso l’impegno, dalla vecchia dirigenza a quella odierna, compresa l’amministrazione comunale. Così si gioca con le famiglie di tanti professionisti, dimenticando che all’inizio i patti erano altri. Occorre senso di responsabilità. Mi auguro che la città si stringa attorno alla squadra. La fine sarebbe ingloriosa”.
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E. Carchia
@Sportando
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