Beko Final Eight 2014: i top 5 e i flop 5 di Sportando
Il miglior quintetto e il peggior quintetto della manifestazione
TOP5
Travis Diener PM (Dinamo Sassari): L'MVP della competizione non poteva ovviamente mancare in questo quintetto. Contro Milano gioca una partita abbastanza in sordina, dove i veri protagonisti sono altri, il cugino su tutti. Ma poi, quando realmente conta, tira fuori dal cilindro due prestazioni sensazionali. Nelle ultime settimane molti davvero si stavano chiedendo dove fosse finito il vero Travis, quello che ha fatto meraviglie nel nostro campionato, perchè sembrava realmente che in campo ci fosse una controfigura. E lui, con la sua solita calma, zittisce tutti, giocando una semifinale da antologia, chiusa con 26 punti con un pazzesco 11/15 dal campo, con l'aggiunta di 4 rimbalzi e 5 assist. Finita qui? Sarebbe stato un peccato non fare qualcosa di buono anche in finale. E difatti, dopo un inizio bisogna ammettere abbastanza contratto, lui decide di vincere la partita. Siena era tornata quasi a contatto con Sassari, ma proprio in quei momenti i canestri di Travis hanno spaccato il match e alla fine chiude con 17 punti, ben 7 rimbalzi e i canonici 4 assist. MVP senza e senza ma, e bentornato Travis!
Rimantas Kaukenas G (Grissin Bon Reggio Emilia): L'assegnazione del ruolo di guardia è stata la più difficile, perchè anche Drake avrebbe meritato questo riconoscimento. Ma alla fine bisogna considerarsi che Reggio ha disputato questa coppa senza due elementi fondamentali per la squadra, e questo signore qui a 37 anni ha spiegato ancora pallacanestro a tutti. Se normalmente si dice che il vino quando invecchia si fa più buono, bhe lo stesso potremmo dirlo di Kaukenas; passano gli anni eppure lui è decisivo, un vincente come pochi. Se Reggio Emilia ha sognato molto lo deve a questo eterno ragazzo. 17 punti contro Cantù, 19 contro Sassari, il 71% dalla lunga distanza. Servono altre parole?
James White AP (Grissin Bon Reggio Emilia): Abbiamo detto dei grandi meriti di Kaukenas, ma come non poter sottolineare le due partite giocate da questo signore qua? E' vero, forse le due gravi assenze reggiane permettono a James di prendersi molte più responsabilità, e avere più la palla in mano, ma sinceramente non si ricorda un suo errore sia nei quarti che in semifinale. Chi era presente ad Assago ha avuto modo di godersi lo spettacolo prodotto da lui e da Kaukenas, e chi ama il basket non può non esserne uscito insoddisfatto. Per lui un dato su tutti: in due partite disputate ha totalizzato singolarmente un complessivo 77 di valutazione. E per dare ancora più credito all'assegnazione di questi due ruoli ai due reggiani, bisogna assegnarli anche il titolo di giocata migliore delle Final8, perchè quell'alley-oop Rimas per James The Flight, è ancora impresso negli occhi di chi lo ha visto.
Andre Smith AG (Reyer Venezia): Sembra paradossale mettere un giocatore eliminato ai quarti di finale, ma in soli 40 minuti ha giocato una pallacanestro eccelsa, e di certo non è colpa sua se Venezia non è riuscita ad andare avanti. Giocatore completo, in grado a volte di ricoprire almeno 3 ruoli se non 4, e come dimostrano le sue cifre è una presenza costante su tutti i 28 metri del campo. 19 punti, 7 rimbalzi e 7 assist, a testimoniare un match di grandissimo sacrificio e responsabilità. Per sua sfortuna non ha compagni che si comportano alla sua stessa maniera, ma almeno lui è tornato a casa senza alcun rimpianto. L'unica piccola pecca, se si vuole essere molto critici, è stata la giornata negativa chiusa con un insolito 1/6 da 3 per lui.
Benjamin Ortner C (Mens Sana Siena): Se Siena fosse riuscita ad aggiudicarsi la coppa, il titolo di MVP sarebbe stato di diritto, e per distacco, al lungo austriaco biancoverde. Nei quarti di finale dopo 3 minuti di gioco ha già 2 punti e 7 rimbalzi, e si nota subito come sia nettamente in forma. E continua a farlo anche in semifinale e soprattutto in finale, perchè se la Mens Sana culla il sogno di una clamorosa rimonta lo deve a questo giocatore qua, che termina l'incontro con una doppia-doppia pazzesca fatta di 17 punti e 13 rimbalzi con il 73% dal campo. Ortner è uno di quei giocatori che spesso andrebbero mostrati ai bambini delle scuole basket, perchè spesso e volentieri non serve avere un grande nome sulle spalle per essere forti, ma serve soprattutto una gran professionalità e una dedizione al lavoro come quelle che questo giocatore ha sempre dimostrato. E gli applausi e i complimenti da parte di tutti gli avversari, ne sono la concreta dimostrazione.
FLOP 5
Daniel Hackett PM/G (Olimpia Milano): Purtroppo il suo match è una delle grosse delusioni di questa Coppa Italia. Gli va riconosciuto che è stato l'unico a fine partita a presentarsi davanti ai microfoni e ammettere di aver giocato una partita povera, come Daniel stesso l'ha definita. Ma nei minuti sul parquet si è visto subito come non fosse il solito Hackett. Ok, 10 falli subiti, ma a livello di risultati cos'hanno portato? Poco o nulla. Il suo letale primo passo non funzionava Venerdì sera, e non riusciva a far girare la squadra come al solito. Certo, la cosa forse più preoccupante è vedere come se non gira bene Hackett, non gira bene tutta l'Olimpia. Avrà sicuramente occasione di rifarsi,e siamo tutti sicuri che ci toglieremo il cappello dinanzi a lui, ma il primo appuntamento che non doveva toppare, purtroppo per Milano lo ha toppato.
Luca Vitali PM/G (Reyer Venezia): Partiamo dal presupposto che erano circa 15 giorni che non si allenava, e quindi magari la forma non era delle migliori, ma il suo match è qualcosa di dannoso per il basket. Una regia difficoltosa come non mai, sempre poche idee con la palla in mano e poca attitudine difensiva. Un dato su tutti, ovvero le 6 palle perse in soli 26 minuti di gioco. Se Smith ha fatto i numeri per tenere Venezia aggrappata al match, Vitali ha fatto di tutto per farla ripiombare sempre in svantaggio.
Micheal Jenkins AP (Pallacanestro Cantù): Tutta la squadra biancoblu, o quasi, meriterebbe una menzione negativa per la partita disputata contro Reggio Emilia, ma se si vuole trovare il peggiore, questo non può essere altro che Jenkins. Una gara impalpabile, chiusa con 1/6 dal campo e -3 di valutazione e il peggiore plus/minus per Cantù. Non riesce mai ad entrare nel match, e alla fine risulta determinante nella sconfitta canturina. Ora il suo periodo di buio, a livello di prestazioni, comincia ad essere abbastanza lungo e anche le parole dette da Sacripanti in conferenza stampa han fatto capire che deve svoltare al più presto.
Bobby Jones AG (Virtus Roma): Corpo estraneo alla squadra e alla partita. Ci si accorge di lui solo quando esce dal campo per dare il cambio a qualche compagno, perchè per il resto Roma gioca in 4 nei 27 minuti in cui resta sul parquet. Assente in attacco, rinunciatario (il che è abbastanza insolito per lui), molle in difesa, e per Siena contro di lui c'è vita facile. La Virtus paga queste sue lacune, soprattutto perchè nessuno dalla panchina riesce a colmarle. Prestazione imbarazzante per Bobby.
David Chiotti C (Enel Brindisi): Ha il poco invidiabile record di chiudere con un -4 complessivo di valutazione le sue due gare. Purtroppo per Brindisi David non è per niente in forma, in quello che è stato il suo impianto di gioco (poco) per 1 anno e mezzo circa. Molto falloso, poco concreto sotto canestro con semplici appoggi sbagliati, e difatti Bucchi preferisce giocare senza centri piuttosto che lasciarlo in campo. Se contro Venezia tutto sommato è un'assenza poco pesante la sua, contro Siena dell'indemoniato Ortner la sua squadra paga molto sotto i tabelloni, e come anche detto da Bucchi nelle interviste post-partita, il suo non apporto è stato abbastanza importante.
MENZIONE D'ONORE PER GIOVANNI PINI: Metterlo nel quintetto era impensabile, ma questo ragazzo di 21 anni che fino ad oggi non aveva praticamente mai giocato, si è ritrovato catapultato in una Final8 a causa dell'infortunio di Brunner, ed è uscito a testa altissima. Sfacciato, senza paura, con tanta grinta e tanta voglia ha conquistato molti degli addetti ai lavori, e chissà che davvero queste due partite non rappresentino una svolta per la sua carriera. Difficilmente scorderà questo weekend milanese.
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