Hackett: Questa occasione è una grande sfida. E io adoro le sfide
Le parole di Daniel Hackett a Il Corriere della Sera
Daniel Hackett ha rilasciato una intervista a Il Corriere della Sera in cui ha parlato dei primi giorni a Milano ed all'Olimpia.
Accoglienza. Mi aspettavo un'accoglienza particolare e così è stato. Ho visto reazioni contrastanti, entusiasmo da una parte, ruggini comprensibilissime dall'altra. La verità? Non me la sono presa
Offerta estate del 2012. Semplicemente non ero convinto a livello tecnico. C'era un pacchetto di guardie molto affollato e temevo di non avere un ruolo di primo piano.
Rifiuto estate 2013. Per motivi completamente diversi. Volevo rimanere nella piazza dove avevo vinto, anche per riconoscenza, e volevo tenermi una via d'uscita in caso di chiamata della Nba.
Terzo tentativo. Perché si sono create le condizioni giuste per il mio trasferimento. Oggi vedo questa occasione come una grande sfida. E io adoro le sfide.
Sfida. Vincere qui. Entri in sede, vedi tutti quei trofei, le foto di giocatori leggendari, giochi per la famiglia Armani... Qui si respira quello che è stato il passato, a volte può essere pericoloso ma è uno stimolo importante.
Importanza di Luca Banchi nella scelta. Vogliamo dire l'80 per cento?...Con Luca ho un rapporto particolare. È lui che mi ha voluto a Siena. È venuto personalmente a prendermi in stazione a Firenze, e in auto mi ha fatto una testa così per dirmi quanto sarei stato importante nel suo progetto. Mi ha insegnato a vincere, è un allenatore che non ha paure. Davvero moderno. E un motivatore con una profonda conoscenza del basket.
Compiti a Milano. Di far girare la squadra e di mettere in ritmo tutti i talenti, che sono tanti, che ci giocano. E di fare da collante nello spogliatoio.
Inserimento. Bene, anche se so che servono tempo e pazienza. Sono abituato a fare le cose con calma.
Assenza ad Eurobasket. Pentitissimo, ma non avevo scelta. Mi svegliavo la mattina e per i primi dieci passi tiravo parolacce e cazzotti al muro per il dolore. Così ho pensato che fosse meglio fermarsi e sistemare quel tendine.
NBA. Sicurissimo di volerci andare. Ma la scelta che ha fatto Datome io la rifarei 100 volte su 100. Poi però pensi che l'Eurolega è affascinante, che il nostro campionato sta tornando competitivo e allora qualche dubbio ti viene.
Trattamenti nei palazzetto avversari. Sa una cosa? Fossero tutti come quello di Masnago, i palazzetti. Le tifoserie calde mi esaltano, molto più che i palazzetti asettici. Adoro il clima di battaglia che si respira su certi campi.
Forum. Ho visto grande entusiasmo, da avversario e ora da giocatore di Milano. E comunque toccherà a noi giocatori accenderlo”.
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