Sacchetti presenta la sfida contro Cantù: Questione di atteggiamento
Le parole del coach di Sassari
Media Time. Antivigilia da grande evento in piazzale Segni. Domani alle 18:15 la Dinamo farà il suo esordio stagionale davanti al pubblico di casa in questa Lega A Beko 2013-2014. un esordio carico di spunti e significati, perché i biancoblu affronteranno la Pallacanestro Cantù, in un remake dell'amichevole estiva da pre season ma, soprattutto, a distanza di circa cinque mesi da gara7 dei quarti di finale playoff scudetto. Allora perse Sassari, domenica sarà tutta un'altra gara. A presentarla è stato coach Meo Sacchetti, che nel consueto appuntamento del venerdì in Club House ha incontrato i giornalisti di carta stampata, televisione, radio, agenzie e siti internet. Il tecnico biancoblu ha fatto il punto della situazione in casa Dinamo e presentato alla stampa il prossimo impegno della sua squadra.
Si riparte da Sassari, si riparte da Cantù.
«É l'esordio in casa in partite ufficiali, veniamo da due prestazioni opposte sotto l'aspetto mentale: voglio vedere cose migliori rispetto a Bologna, qualcosa di buono già si è visto in Germania. Dovremo avere il giusto atteggiamento. Cantù è team di livello, appartiene ad una fascia di otto nove squadre che possono far bene».
Il successo tedesco trampolino per il match domenicale?
«Non abbiamo la bacchetta magica, dopo la vittoria di mercoledì non tutto sarà bello e luccicante. Ripeto, servono giusto atteggiamento e massima disponibilità. Prendo Devecchi..fa i suoi errori, ci sta dando tanto, ma se tutti avessero il suo atteggiamento e la sua disponibilità sarebbe veramente un salto di qualità».
Dinamo-Cantù cinque mesi dopo. Che gara sarà?
«Il passo che noi possiamo e dobbiamo compiere per migliorare è eliminare gli up & down. Con i due punti in palio tutto cambia. Loro sono solidi mentalmente. Noi avremo dei problemi con loro e sarà così anche viceversa, ma come sempre io guardo ai miei ragazzi. Vanuzzo sta tornando a prendere confidenza con il campo e il gioco, Fernandez sta risolvendo il problema alla spalla. Tutti devono essere pronti, anche chi gioca poco o non gioca».