Keith Langford e l'idea per aiutare gli americani d'Europa
Langford ha parlato a La Gazzetta dello Sport dell'idea per aiutare gli americani d'Europa. Assieme a lui Linton Johnson
Qualche settimana fa Keith Langford su Twitter scese in difesa del fratello Kevin che non era stato pagato completamente dai greci del Kolossos Rodi.
(quest i tee tweet: "How are teams like @Kolossos_Rhodes allowed to sign players when their MONTHS late paying people?! @FIBA has to protect players better! 10 months of some American players lives go down the drain dealing with this BS. Americans in European ball need a union. I'm fortunate to have been on teams that act responsibly but if I don't look out for my guys, who will? Something has to be done #brainstorm")
Langford lanciò l'idea di formare una sorta di sindacato dei giocatori americani per tutelarli dalle squadre che non pagano.
La stella dell'Olimpia Milano ha parlato a La Gazzetta dello Sport della sua idea.
"Per tutta l'estate ho letto e sentito di molti problemi tra giocatori e loro squadre, a partire proprio da mio fratello. Era frustrante, ho sentito che dovevo dire la mia. Ho iniziato a parlare con Linton Johnson [Sassari, ndr] di come poter fare a mettere in piedi un sindacato. Chi come me gioca per squadre importanti come Milano e che non ha problemi, può far sentire la sua voce e aiutare altri che invece lavorano in condizioni meno favorevoli. Se noi che stiamo meglio di molti altri non ci muoviamo per primi, non succederà mai niente.
Passi successivi. Linton è in contatto con Billy Hunter, l'ex presidente del sindacato dei giocatori Nba. Sta prendendo informazioni da lui, ci parleremo e ci incontreremo. Prima di poter parlare con le istituzioni europee, con la Fiba, bisogna essere preparati su tutto.
Agenti. Ce ne sono di buoni e di meno buoni. Loro devono cercare di mettere i loro clienti nelle migliori condizioni possibili, ma non credo che sia il punto cruciale. Siamo noi giocatori americani a doverci unire e discutere in prima persona dei nostri problemi, per pensare a soluzioni comuni.
Soddisfacente il lavoro degli agenti e dei rapporti tra agenti americani ed europei? No, perché ci sono agenti che lavorano solo per prendersi le commissioni, senza occuparsi veramente dei giocatori e di seguirli passo dopo passo. Io, Johnson, gente con la nostra esperienza in Europa deve assolutamente coprire questi vuoti. Molte volte anche le grandi agenzie americane mandano i giocatori allo sbaraglio senza quasi sapere dove-
Soluzioni. Serve una piattaforma che prepari gli americani all'Europa. Ci sono ragazzi che non sanno nemmeno come si fa a chiamare casa, la quasi totalità ignora le regole europee. Ho letto di Pierre Jackson, ottima carriera al college, che ha lasciato Villeurbanne perché non si trovava bene e aveva nostalgia di casa. Se avessimo potuto aiutarlo e indirizzarlo, magari avrebbe salvato il contratto.
Come ci si informa sull'Europa. Nella maggioranza dei casi ha solo due fonti: Google e i siti delle società. Se dici alla tua famiglia che vai in Europa a giocare, non sanno nemmeno bene dove sia. Amici e familiari non si rendono conto di dove sei finché non ti vengono a trovare. Per molti di loro non ha importanza che giochi a Cremona o Milano, in Portogallo o nel Barcellona. Per loro sei semplicemente lontano da casa.
Idee. Perché non pensare a un qualcosa di simile all'Nba Rookie Transi-tion Program? Organizzare incontri, corsi, iniziative utili per spiegare loro che tipo di realtà e che stile di vita incontreranno. Questo per facilitare e l'ambientamento, che può richiedere dei mesi. Intanto però devi dare il 100%. Oppure, per esempio il tema delle Letter of Clearance. Capisco che un club possa avere delle difficoltà, ma chi non viene pagato regolarmente e ha la possibilità di giocare da un'altra parte, provvedendo a se stesso e alla sua famiglia, deve poterlo fare più facilmente. Poi c'è la durata della stagione: credo che 10 mesi potenziali siano troppi.
Giba. Con noi ha sempre svolto un ottimo lavoro. Mason Rocca se n'è occupato per molto tempo, ma il punto è che si tratta di un qualcosa di circoscritto alla Lega italiana. Quello che ho in mente io è una struttura che possa aiutare tutti".