Ranking Serie A 2013-2014: da 13 a 16
Primo quarto del nostro ranking per il prossimo campionato di serie A
13) SUTOR MONTEGRANARO
Altro anno, altra Sutor, stesso allenatore. Si dice che il coach conti sempre almeno il 50% nei risultati di una squadra e questo nel caso di Carlo Recalcati potrebbe essere anche fin troppo diminutivo. La scorsa stagione, con una squadra data in grossa difficoltà all’inizio in tutti i power ranking, lui ha costruito un gruppo solido, affiatato e che ha remato nella stessa direzione tutto l’anno, fino a conquistare una comoda salvezza, levandosi anche qualche soddisfazione. La Sutor ha confermato 5 giocatori dalla scorsa stagione, ma è sul rinnovato pacchetto americano che bisogna spendere qualche parola: la combo Josh Mayo intriga decisamente, per i miglioramenti che ha mostrato la scorsa stagione e per la velocità di adattamento al basket europeo. La visione di gioco emersa gli ha concesso la possibilità di far girare la squadra su due distinti binari di playmaking o realizzazione diretta, facendogli guadagnare anche la chiamata sul Taccuino del GM Sportando. Il giocatore ha le chiavi in mano e riteniamo che siano ben riposte, specialmente se la sua versatilità può armare la mano sempre calda dell’ex Pistons Mardy Collins, vero colpo di mercato e reduce da stagioni con 18/19 punti di media. Forse Jamie Skeen non garantirà quanto la scorsa stagione riuscì a garantire Christian Burns, la rivelazione dell’anno, entrato nel secondo quintetto del campionato Sportando, ma le spalle coperte dalla crescita di Campani e dalla solidità tecnica di Sakic sicuramente saranno fattori che contribuiranno ad una tranquilla salvezza con il costante desiderio di “rompere le uova nel paniere” qualora fosse possibile. Due cenni su quanto potrebbe ancora accadere: la conferma di Cinciarini aumenta il peso specifico anche degli italiani in squadra; bene anche il ritorno di Mazzola. La squadra, vicina al nuovo sponsor, starebbe anche valutando l’ipotesi di firmare due bosman per passare al 3+4+5. Uno sarebbe Karlo Vragovic, su chi lo dovrà imitare aleggia il mistero. Squadra equilibrata e assolutamente di buona caratura tecnica.
14) GIORGIO TESI GROUP PISTOIA
La neopromossa attesa al grande salto quest’anno è la Giorgio Tesi Group Pistoia e siamo assolutamente certi che la squadra abbia le carte adatte per salvarsi. Nonostante i fondi sul mercato non siano stati faraonici c’è da elogiare in toto il grande lavoro del DS Giulio Iozelli, che è riuscito (con la sola defezione di Fiorello Toppo) a confermare l’architrave italiana del roster che ha conquistato la promozione. Cortese, Galanda e Meini potrebbero rivelarsi molto più importanti di quanto non dicano le statistiche, perché conoscono il sistema e sono quei giocatori che quando serve esserci ci sono. Moretti, fedele al suo credo, chiede giocatori che difendano duro e in questo contesto opta per Patrizio Verri, reduce da un buona annata a Bologna, e l’ala con i retrorazzi Deron Washington, cavallo pazzo ma assolutamente instancabile e fondamentale con il suo contributo sotto i tabelloni (qui si vedrà la bravura del coach nel renderlo un arma non a doppio taglio). Molte fonti ci hanno parlato benissimo del potenziale di Ed Daniel, uomo designato a controllare la contraerea insieme al super-esperto ben noto Jack Galanda in un connubio che pare disegnato molto bene. Il capitolo “chi la butta dentro” viene scritto con il realizzatore Kyle Gibson e la grande tecnica offensiva di JaJuan Johnson per completare un roster versatile e di valore. L’ultimo giocatore merita due parole: Moretti sa bene di avere un giocatore di grandissimo potenziale (chiamata 22 dei Nets girato a Boston non per caso), ma egli ci è parso nell’ultima stagione in uno stato mentale non consono ad affrontare una stagione in una squadra che debba salvarsi. Non giocherà nel suo sistema ideale e dovrà difendere duro, ma prima di questo dovrà uscire dalla spirale negativa in cui è caduto, come se non avesse ancora reagito all’aver perso prematuramente l’NBA (lo scorso anno 3 squadre di D-League con numeri non sempre esaltanti). Se metterà a posto la testa potrebbe essere uno vero crack per il campionato italiano. E’ innegabile che sia lui l’ago della bilancia della stagione.
15) PASTA REGGIA CASERTA
Sicuro sulle tavole casertane non si consumerà altro. Il fatto che Pasta Reggia abbia dato un main sponsor alla squadra bianconera ha permesso finalmente al presidente Iavazzi di avere un’estate economicamente tranquilla, nonostante ancora scottato dalla spiacevole vicenda Galimberti, e al GM Atripaldi in arrivo da Biella di costruire un roster con calma. Il risultato finale potrebbe bastare per salvarsi, nonostante ci siano delle lacune che sono parse subito abbastanza evidenti. La prima è che a squadra ha pochi punti nelle mani: manca un go-to-guy a cui dare il pallone quando pesa e serve metterlo dentro. Michele Vitali potrebbe avere le qualità per farlo, ma prima dovrà scontrarsi con il necessario ambientamento alla serie superiore, nel quale dovrà convivere anche con una certa pressione data dal fatto che la squadra lo ha voluto fortemente strappandolo a Pesaro. Il secondo problema è la regia non sempre perfetta di Stefhon Hannah. Il play, o presunto tale della Pasta Reggia, ha già tranquillizzato i tifosi garantendo loro di essere in buone mani, ma la storia cestistica del giocatore ci ha mostrato in più di un’occasione come nel playmaking abbia difettatato. Ci piace invece come è costruito il pacchetto lunghi: Michelori racchiude l’anima e lo spirito del team, la voglia di battagliare che a 35 anni ancora gli permette di essere un fattore difensivo non indifferente. Per facilitargli il compito Atripaldi gli ha saggiamente affiancato il saltatore ed intimidatore Cameron Moore e un difensore arcigno come Jeffrey Brooks. La squadra pertanto convince assolutamente da un punto di vista difensivo, dove il quintetto Hannah-Roberts-Brooks-Michelori-Moore si rivelerà sicuramente un rebus per gli attacchi avversari, ma lascia come prima accennato qualche dubbio in attacco. Fondamentale che Carleton Scott e lo stesso Roberts aprano il campo per le penetrazioni di Hannah. Per salvarsi dovrebbe bastare, per qualcosa in più sembra difficile.
16) VICTORIA LIBERTAS PESARO
I problemi societari e la mancanza di fondi hanno deturpato il roster di una squadra che solo due stagioni fa entrava nelle prime 4 del campionato e che adesso dovrà per forza lottare con le unghie e con i denti per confermare ancora un anno la massima serie. Walter Scavolini ha disinvestito nel basket e questo porta al naturale obbligo di prendersi scommesse a basso costo. L’ex DS Ebeling è stato rimpiazzato da Stefano Ciopp, che si gioca moltissima della sua competenza nel costruire un roster che pare avere veramente indecifrabile, pur avendo assolutamente senso nel suo complessivo. 4 rookies è quasi un record per il campionato italiano eppure da loro dipende il destino di una squadra storica del campionato italiano. Il criterio è chiaro: mix di gioventù e qualche veterano a dare le direttive. I veterani scelti sono Alvin Young e Andrea Pecile. Le scelte le approviamo, perché sono entrambi sani fisicamente e con ancora parecchio da dispensare in ambito tecnico se messi nel sistema giusto. Molto passa dallo sfortunato Andrea Traini, che nonostante l’ennesimo infortunio parrebbe atteso all’anno dell’esplosione. Il resto è mistero totale: O.D. Anosike e Marc Trasolini dovranno adattarsi subito a duellare con giocatori ben diversi da quelli con cui battagliavano al college ma i due sembrano avere le carte in regola per dare qualche soddisfazione. Elston Turner jr è un capitolo a parte, essendo una sorta di figliol prodigo che torna nella città dove giocò il padre sembra l’indiziato a prendere le redini dell’attacco quando la palla scotterà. Il versatile Ashely Hamilton (firmato poco fa al posto dello sfortunato Prowell) completa una zona di campo nevralgica dove la squadra sembra destinata a soffrire maggiormente. La squadra potrebbe anche rivelarsi una sorpresa, ma allo stato attuale non può che essere messa in fondo alla classifica in quanto le altre squadre hanno certezze maggiori in tutti gli aspetti che vanno a creare una stagione, sia sul campo, che nell’ambito societario.