Serie A 2013/14 Preview: Vanoli Cremona
Preview della Vanoli Cremona
La Vanoli Cremona si appresta a iniziare la quinta stagione consecutiva nella massima serie in un clima di rinnovata fiducia: la situazione societaria in estate si è stabilizzata con l’ingresso di nuovi soci e la bozza di progetto pluriennale dovrebbe finalmente dare un futuro certo alla società. Sul campo, la Vanoli riparte da un’ottima stagione: partita come candidata numero uno alla retrocessione, la squadra è arrivata ad un passo dai playoff. Questo grande risultato si deve in particolar modo al coach Luigi Gresta che ovviamente è stato confermato assieme al vice Lepore. Per quanto riguarda i giocatori, si riparte dal trio Chase – Jackson – Conti: i primi due sono stati tra i migliori della stagione passata, il terzo capitano e anima dello spogliatoio. Il mercato è stato gestito in maniera oculata, anche perché le disponibilità economiche non permettevano la spesa di cifre folli. Sono arrivati tanti giocatori interessanti, tra cui spicca il play passatore Woodside e il talentuoso Jason Rich. Ma vediamo in dettaglio tutte le caratteristiche dei nuovi acquisti, oltre a ripassare quelle dei vecchi.
BENJAMIN WOODSIDE
Il nuovo regista della Vanoli sarà Benjamin “Ben” Woodside. L’americano con passaporto georgiano nell’ultima stagione in Turchia è stato uno dei migliori assist-man. Un biglietto da visita importante perché per guidare un gruppo con tanti punti nelle mani serve assolutamente un giocatore che metta in ritmo i compagni con passaggi precisi. Compito suo, infatti, sarà innescare i lunghi sotto canestro e servire i tiratori sul perimetro. Woodside si distingue per una gran visione di gioco e ball-handling ed è un ottimo interprete di pick and roll, in tutte le sue variabili. Ben non è solo un ottimo passatore: nasce infatti come attaccante e al college era conosciuto soprattutto per le sue doti realizzative. In Europa è diventato con il tempo un vero e proprio regista, ma non disdegna la soluzione personale attaccando dal palleggio in uno contro uno finendo con il tiro dalla lunga distanza o con l’arresto e tiro sulla lunetta. Un giocatore sempre pericoloso in attacco ma che in difesa non avrà vita facile. Ben, infatti, non è dotato di un grande stazza, cosa che potrebbe portare i play più fisicati e alti di lui a portarlo spesso in post e a sovrastarlo fisicamente nell’uno contro uno.
GIANLUCA MARCHETTI
Il giovane play scuola Virtus Roma, l’anno scorso in DNB a Livorno, sarà utilizzato prevalentemente per aumentare la qualità degli allenamenti. Il ragazzo è interessante: nel pre-campionato si è messo in luce per una buona visione di gioco e non è detto che Gresta non lo impieghi per qualche minuto in campionato, anche se il settore esterni è il più profondo della squadra.
BRIAN CHASE
Brian è stato il primo rinnovo della Vanoli. L’anno scorso si è messo in luce soprattutto per le sue doti di tiratore mortifero dal perimetro e di trascinatore emotivo, tanto da meritarsi il soprannome di “sceriffo”. Quest’anno per lui si profila un minutaggio superiore in cabina di regia, dove non ha brillato la scorsa stagione, anche perché ha giocato davvero poco in quel ruolo. A Brian quindi si chiede un miglioramento in fatto di visione del gioco e capacità di smazzare assist. Per lui si tratterebbe di un ritorno al passato, poiché durante la sua carriera ha spesso giocato da play e con buoni risultati. Il suo punto debole è sicuramente la fase difensiva, non perché non ci metta impegno ma perché fisicamente spesso non regge il confronto con gli esterni avversari. È fondamentale che lui e Woodside ce la mettano tutta in difesa, perché solo con volontà e determinazione possono nascondere i rispettivi limiti fisici. Comunque, dalla panchina Chase è un’importante freccia all’arco della Vanoli, perché è capace di scardinare le difese con il suo tiro fenomenale e di spaccare letteralmente in due il corso della partita.
JARRIUS JACKSON
Jarrius è una guardia completa, in grado di segnare in diversi modi: uno dei suoi giochi preferiti è quello di tirare dal perimetro uscendo dai blocchi, ma ha una discreta mano anche in arresto e tiro dalla media distanza e in fade away. Nell'ultima stagione non ha sempre tenuto percentuali alte ma i tiri pesanti, quelli che determinavano il risultato della partita, li ha quasi sempre mandati a segno. Un giocatore quindi che si esalta nei finali di partita. Jackson è un giocatore prezioso anche in fase difensiva: l’anno scorso è stato il miglior difensore della squadra e ha dimostrato che riesce a tenere anche giocatori più alti e fisici di lui, unendo una naturale attitudine ad una grande aggressività. Sarà quindi uno dei punti di riferimento della squadra in entrambe le fasi di gioco. Un altro aspetto da non sottovalutare è che con l'arrivo di Rich, che partirà da ala piccola ma giocherà anche guardia, Jackson dovrebbe avere un minutaggio minore, cosa molto positiva per il giocatore della Vanoli l'anno scorso più presente sul parquet che in questo modo potrà gestire al meglio le forze.
JASON RICH
Eccoci all’uomo copertina della Vanoli: Jason Rich, l’eroe della salvezza del 2012. Rich è un giocatore dall’indiscutibile talento, capace sia di penetrare sia di tirare da ogni zona del campo; realizzatore fenomenale, sublime interprete dell’arresto e tiro, torello a livello fisico, go-to-guy e trascinatore per eccellenza. Gli unici dubbi legati al suo approdo sotto il Torrazzo sono legati al ruolo che avrà, dato che la qualità del giocatore è fuori discussione. Chiaramente partirà dal quintetto e lo farà nello spot di ala piccola. Se in attacco potrà sfruttare un vantaggio in termini di velocità ed esplosività sui pari ruolo, in difesa partirà in svantaggio contro atleti più alti. Rich è tutt’altro che un cattivo difensore ed ha già dimostrato nella sua carriera di avere l’attitudine e la fisicità per limitare avversari dalla stazza superiore. Ciò, però, non rappresenta una certezza e il modo in cui riuscirà a contenere le ali avversarie rappresenta una delle incertezze maggiori legate a questa squadra.
KLAUDIO NDOJA
Ndoja è il tipo di giocatore che l’anno scorso mancava alla Vanoli: un’ala che uscendo dalla panchina è in grado di incidere da subito sulla partita. È infatti dotato di un ottimo tiro dal perimetro (ultima stagione a Brindisi chiusa con il 46% con i piedi dietro l’arco) e porta sul parquet grande energia. È un lottatore, si fa sentire a rimbalzo offensivo ed è un difensore più che accettabile. Predilige il ruolo di ala piccola ma può fare qualche minuto anche da ala grande in un quintetto atipico.
ANDREA CONTI
Il capitano, alla sua dodicesima stagione tra Vanoli e Juvi, sarà il giocatore più esperto del campionato. Conti è stato fortemente rivoluto da Gresta, che lo considera collante fondamentale nello spogliatoio oltre che pedina fondamentale in allenamento dove con la sua professionalità fa da esempio a tutti gli altri. Conti dovrebbe giocare ancora qualche minuto a partita come ha fatto nel finale della scorsa stagione e andrà a dare riposo al “3” e al “4”, potendo giocare sia da ala piccola sia da ala grande.
JAMAL OLASEWERE
Ecco il rookie della Vanoli, proveniente dalla Long Island University di Brooklyn: è il giocatore meno conosciuto e per questo più intrigante. Jamal non è dotato di una possente stazza fisica ma è un giocatore molto atletico. In attacco preferisce tirare da fuori piuttosto che rollare in area (tira da tre con discrete percentuali per un’ala grande), è efficace in transizione e nell’uno contro uno fronte a canestro, dove sfruttando la sua velocità può battere l’avversario diretto finendo al ferro o tirando dai 6.75. Ha una buona attitudine a rimbalzo: grazie ai suoi mezzi atletici, si fa sentire anche contro avversari fisicamente superiori. Non ha tiro dalla media e la tecnica spalle a canestro per ora è carente; probabilmente faticherà molto contro i lunghi del campionato italiano in post basso. Difensivamente è tutto da verificare: si troverà a fronteggiare avversari molto più grossi di lui e dovrà compensare i centimetri con l’atletismo. Al college e ad AfroBasket ha mostrato discrete capacità nel difendere sulla palla, ma grosse lacune nella difesa e nei movimenti di squadra. Nel sistema Gresta partirà titolare in posizione di ala grande ma è in grado di fare qualche minuto da “tre”. Per lui poi sarà fondamentale ambientarsi al gioco ma soprattutto allo stile di vita europeo. Passare da Brooklyn a Cremona non deve essere semplice.
TJ WATSON
Watson è un centro sottodimensionato, categoria che ha avuto ultimamente un grande successo in Serie A. Bisogna però sottolineare che l’americano non è paragonabile a giocatori come ad esempio Lawal: è meno atletico rispetto a quest’ultimo ma più tecnico. TJ, infatti, alle buone doti fisiche che lo rendono un efficace rimbalzista, aggiunge importanti doti tecniche: è infatti dotato di un buon tiro dalla media ed è capace di eseguire perfettamente il gioco di pick and roll. Watson è in sostanza l’unico giocatore del roster a prediligere il pick and roll e perciò sarà fondamentale affinare l’intesa con Woodside. Vicino al ferro non ha problemi a schiacciare e a concretizzare la maggior parte dei palloni che gli arrivano. Su TJ grava l’incognita della tenuta fisica dopo due stagioni di stop. Le approfondite visite mediche hanno dato esito positivo, ma per riprendere il ritmo partita e le misure agli avversari servirà tempo e lavoro. Le prime amichevoli hanno evidenziato uno stato di forma molto carente e la prossima settimana sarà decisiva per le sorti del giocatore. Se non si vedranno sostanziali miglioramenti, si tornerà sul mercato.
ŠIME ŠPRALJA
Špralja è un giocatore atipico, capace di giocare sia ala grande che centro. Risponde pienamente alle caratteristiche tipiche del cestista slavo: è un lottatore, giocatore solido, di sostanza. È dotato di buoni movimenti spalle a canestro, buon fade away e controllo del corpo in area. Uno dei giochi preferiti del croato è il pick and pop: ha infatti una buona mano dal perimetro, caratteristica che non lo rende “battezzabile”, per cui il difensore lo deve seguire sul perimetro e lasciare spazio nel pitturato. Un giocatore dalla doppia dimensione, capace come detto di aprire il campo con un buon tiro da fuori e che si integra bene con Watson completandolo, poiché l'americano preferisce invece giocare nell'area dei 3 secondi. Partirà dalla panchina e ricoprirà durante la partita sia il ruolo di ala che quello di centro.
La squadra ha un gran talento distribuito nel settore esterni, con tutti giocatori che potenzialmente hanno nelle mani venti punti a partita con molte soluzioni al tiro. L’idea di gioco di questa squadra è chiara: imporre ritmi alti basandosi sulla transizione e sul corri e tira. Per interpretare questo gioco, oltre al già citato talento degli esterni, serve però anche una difesa ordinata, che sappia pressare e recuperare palloni. Su questo punto c’è qualche dubbio in più: a livello di altezza, il settore esterni cremonese è uno dei più piccoli in assoluto e potrebbe soffrire la stazza mediamente maggiore degli avversari. I giocatori però si distinguono per buona attitudine e fisicità, cosa che potrebbe in parte ridurre questo gap. Dovrà essere bravo Gresta nell’impostare di volta in volta specifiche soluzioni (per esempio la zona) per mascherare questa differenza di centimetri. A far da collante tra gli “esterni” e gli “interni” cremonesi c’è Ndoja, che pensiamo sarà utilizzato parecchi minuti. Il suo schieramento da ala piccola, con Rich che scalerebbe nello spot di guardia, potrebbe essere una mossa tattica frequente per contrastare eventuali quintettoni avversari. Il settore lunghi è quello caratterizzato da più incognite: Olasewere e Watson sono, per motivi diversi, delle scommesse. Anche il nigeriano è piuttosto sottodimensionato rispetto ai pari ruolo avversari e pure lui non fa della difesa il suo forte. Per questo probabilmente vedremo spesso Špralja da ala grande poiché fisicamente può controllare meglio gli avversari. Lui comunque dovrà agire sotto i tabelloni assieme a Watson: l’americano è un gran rimbalzista e gioca il pick and roll, il croato è poco agile e preferisce la soluzione di pick and pop. Proprio per queste considerazioni, secondo noi per fare il salto di qualità e consentire ad ogni giocatore di esprimersi al meglio, sarebbe importante prendere un quarto lungo italiano in grado di giocare una decina di minuti in modo da consentire a Špralja di giocare prevalentemente da “4”, ruolo che si addice di più alle sue caratteristiche, e di far rifiatare Watson, che difficilmente potrà stare in campo più di 20-22 minuti a uscita.
L’obiettivo stagionale è la salvezza. Quest’anno per raggiungerla non si dovranno compiere miracoli e ribaltare pronostici: per la prima volta infatti la Vanoli non è ritenuta la squadra più debole del lotto. Come si sa, però, la forza di una squadra non è mai data dalla semplice somma dei singoli valori tecnici dei giocatori: per perseguire l’obiettivo occorrerà dunque ritrovare lo spirito che ha caratterizzato l’ultima stagione.