Meo Sacchetti: 'Saremo sempre in prima fila'
Le parole del coach della Dinamo Sassari
Meo Sacchetti ha un obiettivo per la prossima stagione: vincere più dell'anno scorso.
La Dinamo ha allestito un roster di lusso che ha come obiettivo quello di puntare in alto.
Oltre alle conferme dei due cugini Diener, sono arrivati Juan Fernandez, Marques Green, Omar Thomas, Caleb Green e Linton Johnson.
Ecco le parole del coach rilasciate a La Nuova Sardegna.
Annata 2012-13. Personalmente è stato un grande campionato finito male, per quel che mi riguarda è stata la nostra migliore annata in assoluto per numero di vittorie e qualità del gioco espresso. Non meritava di finire in quel modo, abbiamo chiuso con tanta amarezza ma ormai è storia, pensiamo a questa che sta per cominciare.
Stagione 2013-14. Io punto a vincere le stesse partite, se non di più, in regular season e fare tanta strada nei playoff.
Ranking Serie A. Milano parte per arrivare in fondo, ha una squadra profonda e può giocarsela fino alla fine. Dopodiché ci sono altre squadre che hanno i mezzi per fare bene e tra queste, se permettete, ci siamo anche noi. Non vogliamo nasconderci, in un campionato dove può succedere di tutto sappiamo che possiamo dire qualcosa di importante. Non abbiamo la forza per poter dire che puntiamo con certezza a un obiettivo, ma saremo sempre in prima fila.
Final Eight uno degli obiettivi. Sicuramente. Come tutte le manifestazioni alle quali prenderemo parte, Eurocup compresa. L'abbiamo giocata l'anno scorso, ci è piaciuta anche se siamo usciti subito. Quest'anno vorremmo fare un passo avanti e andare oltre il primo turno.
Nuovo roster. Ci stiamo conoscendo, annusando. Ci dovranno dare intensità, esperienza, e li abbiamo scelti sapendo che sono persone che possono stare bene nel nostro gruppo e, in campo, adattarsi al nostro basket veloce. Perché noi non ci snaturiamo e non abbiamo intenzione di metterci improvvisamente a passeggiare a metà campo.
Marques Green. Poche storie, sappiamo chi è. E per noi Marques è il grande giocatore visto ad Avellino, a Milano ha vissuto anche lui un'esperienza particolare, non si è espresso ai suoi soliti livelli.
Omar Thomas. Un giocatore totale. Senza voler togliere niente a nessuno, non ha il tiro di Bootsy Thornton ma ha un impatto fisico superiore.
Linton Johnson. Un pivot giusto per noi, veloce negli spostamenti su e giù per il campo, rapido nei movimenti. Ed è anche uno che sa giocale molto bene il pick and roll in attacco e anche in difesa.
Caleb Green. L'abbiamo preso perché, oltre ad avere un gran tiro da fuori, pensiamo che possa darci qualcosa di importante vicino a canestro in attacco e difesa, vorrei poterlo utilizzale come 5 in alcune circostanze.
Travis Diener e la nazionale. Non potrà che fargli bene, comunque vada a finire gli permetterà di aggiungere qualcosa di importante al suo bagaglio. Soprattutto dal punto di vista della fisicità del basket europeo, i test con squadre come Russia, Grecia e Turchia saranno molto interessanti. E gli insegneranno qualcosa, soprattutto pensando alle sfide che ci attendono in Eurocup.
Drake Diener. Bisogna che qualcuno gli dica che ho dovuto marcare giocatori che si chiamavano Anto- nello Riva, Sugar Ray Richardson e Drazen Petrovic. Drake è un bravo ragazzo ma è stato molto fortunato a non avermi incontrato".