Dusan Sakota: 'Felicissimo di restare, ho ancora tanto da dare'
Le parole d Sakota che svela un retroscena: ha consigliato lui a Dunston di accettare la proposta dell'Olympiacos invece che quella di Milano
Dusan Sakota ha deciso di rimanere alla Cimberio Varese anche il prossimo anno. E l'ala ha rilasciato una lunga intervista a La Provincia di Varese spiegando i motivi della sua permanenza.
"La gente è felice ma quello felice qui sono io, anzi: io sono orgoglioso. Io non dimentico che Varese è la società che mi ha dato fiducia, che ha puntato su di me in un momento difficilissimo della mia carriera, che mi ha regalato una seconda vita. No, non potevo lasciare questa città, questa squadra: l'arrivo a Varese è stato il momento più importante della mia vita, e io sarò sempre in debito con tutti. Questa non è una piazza storica del basket italiano: questa è la piazza. Una decisione facile, scontata: ho ancora molto da restituire a Varese, il mio lavoro qui non è ancora finito. Il prossimo anno dovrò dare molto di più rispetto a quanto fatto nell'ultima stagione, e io non vedo l'ora.
Espulsione contro Siena. Non riesco a smettere di pensare a quel momento, a quando tutto si è annebbiato e per la prima volta nella mia carriera ho perso la testa. Mi scuso con tutti i nostri tifosi, ai quali chiedo però anche di comprendermi: in quel momento avevo capito che la nostra stagione era finita, e non riuscivo ad accettarlo. Avrò modo e tempo per farmi perdonare, a partire dalle sfide di qualificazione all'Eurolega: io ci credo, voglio vincere.
Roster. Bello vedere che ritroverò molti dei miei fratelli: e io spero di vedere al raduno anche Bruno e Janar. Sarebbe bellissimo.
Dunston. E questo era ovvio, soprattutto per quanto riguarda Bryant: sono felicissimo per loro che sono andati in due grandi squadre. Ho parlato tanto con Dunston, mi ha chiamato per chiedermi un consiglio: aveva sul tavolo due offerte, una dell'Olympiakos e una di Milano, ed era indeciso. Io gli ho detto di non scherzare e di firmare immediatamente per Oly. Perché? Per tre motivi: non me lo troverò di fronte come avversario, e il sistema dell'Olympiakos sembra fatto apposta per un giocatore come lui. Il terzo? Non si lascia Varese per Milano, dai. Mi ha dato ascolto.
Frates. Mi hanno detto che è molto diverso da Frank più autoritario e più legato al lavoro in palestra senza sconti. Per me è meglio: ho giocato cinque anni per Obradovic, sono abituato agli allenatori così.
Tifosi Varese. Ogni volta che avrò occasione, ringrazierò i tifosi di Varese: immensi, resteranno sempre nel mio cuore. E forse laverà forza che mi ha fatto decidere di restare qui sono loro".
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