Il Santa Lucia Sport Roma non deve chiudere
La realtà unica, nel panorama romano e all’avanguardia in Europa, del Santa Lucia rischia di scomparire
Inclusione sociale, ricerca scientifica applicata e sport allo stato più puro. La realtà unica, nel panorama romano e all’avanguardia in Europa, del Santa Lucia rischia di scomparire. Dopo l’ennesima stagione da protagonisti con la squadra di basket in carrozzina (vice campione d’Europa e d’Italia) e quella di nuoto (Campione d’Italia), le ristrettezze economiche strutturali con cui deve fare i conti la Fondazione ospedaliera e l’assenza di sponsorizzazioni, che vogliano condividere la missione del Santa Lucia, produrranno un drastico ridimensionamento dei programmi sportivi. E a media scadenza il rischio è di non poter più pianificare neanche l’attività di base. Compreso lo sviluppo del settore giovanile, nel quale da anni centinaia di genitori ripongono, senza spese economiche, le speranze per i propri figli.
L’obiettivo del club, che dal 1960 ha sviluppato l’integrazione mediante lo sport paralimpico, è di superare e rimuovere, in osservanza del dettato costituzionale, il divario e gli ostacoli che la società contemporanea pone a chi rimane indietro. A chi a causa della malattia o incidente vede ridursi i propri orizzonti vitali. Lo sport rappresenta lo strumento ideale per l’acquisizione della consapevolezza del proprio corpo e spirito con la conoscenza dei limiti e delle risorse da valorizzare. Salire in carrozzina, spingere sulle due ruote, cadere per rialzarsi, mirare il canestro o buttarsi in acqua per nuotare, significa costruire un castello di piccole certezze che, oltre a migliorare la qualità della vita individuale, restituiscono alla comunità persone in grado di contribuire alla crescita collettiva. Anche trascorrere un solo pomeriggio con questi atleti coraggiosi ci rende tutti più umani e vivi.
Ammirare il piccolo Matteo muoversi con estrema lentezza e determinazione per completare con un sorriso il giro di campo è un atto di fede. Campione non lo diventerà mai, non farà vincere scudetti, ma sostenendo il suo impegno getteremo le basi per una società diversa. Disperdere questa eccellenza con il proprio patrimonio di storie meravigliose è delittuoso. Non si invoca beneficenza, bensì la costruzione di un percorso comune con istituzioni pubbliche o enti privati che intendano sposare e rendersi parte integrante delle linee guida e dei valori della nostra opera.