Arrigoni: 'Dykes in lista. 5+5? Solo se restano Gigli e Poeta'
Intervista di Ugo Mencherini e Vittorio Longo Vaschetto al neo ds della Virtus Bruno Arrigoni nel corso della trasmissione 'Il pallone in rete' su Radio Nettuno.
Direttore, quali sono le sue prime impressioni dell’ambiente Virtus? Quali differenze ha riscontrato rispetto alle piazze dove ha lavorato in precedenza?
“Ho passato 21 anni degli ultimi 23 a Cantù e per me delle piazze del passato più o meno recente, resta solo quella. A Cantù c’è un ambiente speciale perché tutta la città segue il basket, conosce i giocatori, che vivono la città, ed è affezionata a loro. In questi anni i protagonisti della vita mediatica sono stati allenatore e presidente, io ero un po’ in secondo piano. Calandomi nella realtà della Vu nera sono rimasto impressionato dall’entusiasmo, dalla voglia e dal calore. Tutto questo mi dà anche responsabilità, visto che a loro devo rendere conto”.
Molto merito del suo arrivo va dato all’ex patron Claudio Sabatini. Da quando è iniziato questa sorta di corteggiamento?
“Otto-nove anni fa abbiamo avuto contatti molto ravvicinati e onestamente sono stato molto vicino a venire a Bologna. Poi i miei legami affettivi, oltre che professionali, con i vertici della Pallacanestro Cantù hanno fatto sì che questa cosa cadesse. Siamo però rimasti in contatto, lui mi ha preso bonariamente in giro ma tutto è rimasto nei limiti di battute. Ultimamente la nuova organizzazione societaria si è fatta avanti in maniera molto energica ed è con loro che ho avuto i contatti veri e produttivi per arrivare all’accordo. Anni fa, però, effettivamente ho avuto un incontro importante negli uffici milanesi di Sabatini, ma ero talmente legato al presidente Alessandro Corrado che non me la sono sentita di lasciare Cantù”.
Notizia di questi giorni è anche la conferma di coach Luca Bechi. Quali sono le sue migliori qualità?
“Lo conosco bene, da quanto era assistente e allenava le giovanili di Biella, dove è rimasto nove anni. Vivo gli allenatori della nuova generazione come se fossero miei figli, visto che ho fatto corsi, esami, a molti ho dato la tessera e ad alcuni di loro, quando mi fanno arrabbiare, minaccio di strapparla. Ho un rapporto molto felice con tutti gli allenatori giovani ed ero certo che lo avrei avuto anche con Luca Bechi. Ha una determinazione feroce, vuole arrivare, studia tantissimo. In questi giorni ho avuto qualche colloquio,insieme allo staff tecnico, e mi hanno impressionato la sua lucidità e la sua capacità di analisi e sintesi. E’ capace di scovare i buchi e nello stesso tempo propone i rimedi: che è diverso dal lamentarsi sempre. Mi ha fatto una buonissima impressione e sono certo che saprà fare un buonissimo lavoro”.
Ci sono novità sul fronte Mason Rocca?
“La sua situazione è sul tavolo. La società ha la possibilità di uscita e ora valuterà se conviene uscire o rimanere nel contratto. Ho rapporti quotidiani con il suo agente, ma questa è una situazione che dipende più dal passato che dal futuro”.
Altro caso da definire è quello relativo ad Angelo Gigli, che in queste ore ha ribadito di vantare un credito nei confronti della Virtus che ritiene di meritare per quanto fatto in bianconero. Come commenta queste dichiarazioni?
“Gigli è persona a modo, ragazzo giovane ed educato. Ha fatto presente le sue sensazioni in modo rispettoo e non offensivo. Né io né, penso, altri, abbiamo nulla da obiettare sulle sue dichiarazioni, visto che si tratta di dati di fatto. Il pregresso è diverso dal presente ma è difficile separare i due aspetti per una persona che è coinvolta direttamente”.
I tifosi virtussini si attendono da lei grandi cose. Quando arriveranno i primi annunci di mercato?
“Ci vorrà un po’ di tempo. I nostri tifosi devono avere pazienza: una volta che un giocatore si è acquistato poi diventa tuo a tutti gli effetti e a volte si corre il rischio di pentirsi. Prima di fare qualsiasi movimento è meglio rifletterci molto sopra: non siamo ancora arrivati al momento dei nomi”.
Cosa c’è di vero nelle voci che vogliono Peppe Poeta accasarsi a Venezia?
“So che Venezia è molto attiva sul mercato, ma anche loro sono in un momento di reflusso e stanno facendo per bene i loro conti. Stiamo parlando di un giocatore importante, un nazionale, lo sappiamo benissimo e valuteremo tutto”.
L’allestimento del roster della prossima stagione dipenderà dal budget. Immaginando lo scenario con le partenze di Mason Rocca, Gigli e Poeta, si farà un tre più quattro?
“In questo caso credo che sia la soluzione migliore”.
Nel caso partissero Gigli e Mason Rocca e restasse Poeta, si farebbe un cinque più cinque?
“Bisognerebbe vedere. Taglio la testa al toro, il cinque più cinque si fa solo se rimangono tutti e due, altrimenti sarebbe più produttivo fare il sette più cinque. Questa è la mia opinione, che è sul tavolo e sono pronto a mediarla con quelle degli altri”.
Per il ruolo di guardia state monitorando Kyndall Dykes, nell’ultima stagione a Hoverla, campionato ucraino?
“E’ un giocatore certamente nelle nostre liste, ha una vivacità formidabile. E’ nelle nostre liste, anche se questo può voler dire tutto e niente”.
Per quanto riguarda il ruolo di lungo, è circolato il nome di Frank Hassel, nell’ultima stagione in Israele con l’Hapoel Holon.
“Sinceramente non l’abbiamo mai preso in considerazione. Ma sono duttile ed elastico, per cui appunto il nome e rimedierò al maltolto”.
Potrebbe rientrare nell’identikit tecnico dei giocatori che cercate?
“Il mio pensiero è che i giocatori non bisogna metterli uno sopra l’altro ma uno accanto all’altro. Bisogna fare nomi quando si ha un’idea anche di chi saranno gli altri”.