Andrea Trinchieri a Radio 24: 'Io senza motivazioni? Stronzate'
'Ragland è uno con le palle. Per lo scudetto dico Varese'
Dopo la qualificazione in semifinale ottenuta in gara-7 con Sassari Andrea Trinchieri, coach della Pallacanestro Cantù, è intervenuto in Tutti convocati su Radio 24: “Confermo, siamo la squadra del destino: quando giochi una serie con una squadra talentuosa come Sassari e per quattro volte loro hanno il tiro per vincere o pareggiare e lo sbagliano vuol dire che hai qualcosa dentro. Cantù a fine corsa? L’hanno detto in tanti durante la stagione. Banalamente, scomodando De La Palice, ci siamo messi a testa bassa a lavorare, lavorare e lavorare. E’ stata una stagione da gironi danteschi, ci siamo corrosi dalle aspettative, ci siamo spalmati su qualche muro ma abbiamo tenuto a galla la barca senza strappare le vele”.
Dopo aver accettato l’incarico come ct della Grecia qualcuno ha accusato Trinchieri di aver perso motivazioni sul fronte Cantù: “Quanti beep avete da mandare in onda? Sono luoghi comuni che detesto, mi vengono gli eritemi sulla pelle a pensarci. Chiaro, la Grecia ha sollazzato una parte di me, credo sia un modo per migliorarmi, faccio così tante cagate che devo migliorarmi per forza. E poi chissà quando mi ricapita di allenare Spanoulis”.
Per la volata scudetto il coach ha le idee chiare: “Secondo me, per le congiunture astrali, è l’anno dei prealpini (Varese, ndr), a pelle sento così. A me piace arrivare a luci spente”.
L’ultima battuta di Trinchieri è su Joe Ragland: “La questione è molto semplice. Avevamo bisogno di uno con le sue caretteristiche ma mi ha sorpreso perché ha due palle così, grande fame e umiltà”.