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Serie A 09/05/2013, 11.03

I voti ai protagonisti della stagione della Vanoli Cremona

Le pagelle di fine anno della Vanoli Cremona

Serie A

VANOLI CREMONA 9 Partita tra lo scetticismo generale, si rende protagonista di un'annata fantastica che la porta a salvarsi con quasi due mesi d'anticipo e a togliersi la soddisfazione di battere squadre molto più attrezzate di lei (da ricordare le vittorie a Desio contro Milano e a Reggio e quelle in casa contro Sassari e Siena). Le premesse non erano positive: la squadra, composta in maggior parte da giocatori provenienti dalla Legadue e alla prima esperienza nel massimo campionato italiano, non convinceva la maggior parte degli addetti ai lavori che la davano per spacciata ancora prima di cominciare. Le uniche speranze erano riposte nella capacità di coach Caja di ottenere sempre il massimo dai propri atleti. Così, quando il coach pavese viene esonerato dopo la sconfitta interna contro Milano, nonostante risultati in linea con le aspettative, sembra la fine. E' invece la svolta della stagione: il vice Luigi Gresta viene promosso capo-allenatore e cambia radicalmente l'approccio con i ragazzi dando tanta fiducia a una squadra che ne aveva tremendamente bisogno. L'arrivo di un giocatore importante come Hrvoje Peric, firmato per sostituire l'inadeguato Porzingis, contribuisce in maniera decisiva a far voltare pagina alla squadra che inizia immediatamente a far bene perdendo a Sassari di due punti e vincendo in casa contro Venezia. Da qui in poi la stagione si trasforma in un crescendo rossiniano: i giocatori si trovano sempre meglio insieme, si crea un gruppo compatto e le vittorie arrivano di conseguenza. Nel frattempo, viene inserito un nuovo giocatore, Brian Chase, per far fronte all'infortunio di Luca Vitali. I match si susseguono e la Vanoli se la gioca alla pari anche con le squadre più forti. In casa diventa un rullo compressore battendo Brindisi, Montegranaro e Sassari e ottiene anche la clamorosa vittoria al PalaDesio contro le mitiche scarpette rosse dell'Olimpia Milano. A questo punto, visto il rendimento della squadra, i tifosi iniziano a sognare la post season ma proprio sul più bello si infortuna il miglior marcatore della squadra, Lance Harris: senza di lui la stagione sembra essere avviata ad una mesta conclusione. Il gruppo che si è creato però è fantastico e non ci sta a chiudere in anticipo la stagione: a salvezza acquisita arriva la vittoria contro Siena, l'ottima prestazione contro Varese e la vittoria a Reggio Emilia, sul campo della squadra più in forma del momento. La Vanoli chiude con 13 vittorie e 17 sconfitte. La sensazione è che questi ragazzi potevano addirittura ottenere un risultato migliore se solo avessero avuto un po' più di fortuna (vedi le due gare contro Caserta e gli infortuni). Solo arrivare a pensare ciò fa capire che fantastica stagione sia stata: i ragazzi, dal primo all'ultimo, si sono impegnati in palestra e negli allenamenti, si sono messi a totale disposizione della squadra e i risultati sono stati eccezionali.

AARON JOHNSON 7+ Anche il piccoletto di Chicago segue la parabola di molti suoi compagni di squadra: parte male per poi riscattarsi alla grande nell'ultima parte della stagione. Le prime partite sono disastrose: Aaron non riesce a combinare niente in attacco, gestendo male la maggior parte dei palloni e in difesa pur applicandosi, spesso non riesce a tenere il diretto avversario. Il tiro da tre poi non entra mai: segna una tripla nelle prime otto giornate di campionato. La svolta della sua stagione non arriva neanche con il cambio in panchina: Aaron continua a essere confusionario. Si inizia a parlar di taglio e, a seguito dell'infortunio di Vitali, viene acquistato Brian Chase, che sembra avere tutte le carte in tavola per soppiantare il buon Johnson. Ed è proprio la competizione con Chase che lo stimola far meglio: già nella prima partita a Bologna gioca perfettamente gestendo la squadra in modo ottimale e segnando con continuità in penetrazione. Da lì in poi non si volta più indietro e diventa molto costante nel rendimento. Si integra in modo perfetto con Chase: Brian guardia pura che aspetta gli scarichi, Aaron play più ragionatore pronto a servirlo. Il tabellino spesso non gli rende onore ma la sensazione è che lui faccia girare la squadra con i ritmi giusti e che sappia meglio di chiunque altro correre in contropiede e scaricare per i compagni o chiudere al vetro, cosa che Gresta chiede espressamente alla squadra. Chiude con 6,7 punti e 3,2 assist.

BRIAN CHASE 7 L'americano arriva all'inizio del girone di ritorno per dar più profondità ad un reparto esterni privato per infortunio, di Vitali e Ruini e con un Johnson che non stava rendendo al meglio. Brian dà immediatamente il suo apporto: alla prima partita riesce a infilare i cinque punti decisivi che permettono alla Vanoli di sbancare la UNIPOL Arena di Bologna e si propone come leader della squadra. In realtà, con il ritorno sul parquet di Vitali e con i miglioramenti di Johnson, Chase vede diminuire il suo minutaggio ma non per questo viene meno la sua qualità. Preziosissimo sugli scarichi, vero e proprio cecchino in grado di spaccare le partite partendo dalla panchina. E di match ne decide diversi: contro Milano la sua miglior prestazione (6/7 da tre) ma il suo contributo importantissimo si fa sempre sentire a parte un paio di volte dove soffre una giornata storta al tiro. Giocatore importantissimo, dà quella pericolosità dall'arco che precedentemente la squadra non aveva: è un'arma tattica fondamentale in quanto costringe le difese avversarie ad uscire sul perimetro e quindi a lasciare più spazio all'interno del pitturato. Ha più difficoltà quando si tratta di giocare da play: pressato, va in difficoltà e soffre molto i pariruolo costantemente più alti di lui, soprattutto in difesa. Per lui le cifre totali parlano di 11,7 punti con il 46,1% da tre.

LUCA VITALI 9 Arriva a metà della preparazione e subito gli appassionati di basket si dividono: alcuni pensano che sia un giocatore ormai in parabola discendente, un'eterna promessa mai realizzata; altri invece pensano che Cremona sia il posto giusto per rilanciarsi per un giocatore che nelle piccole realtà aveva sempre fatto bene. Guardando le prime partite, sembra proprio che i pessimisti avessero ragione: Luca perde molti palloni, tira con percentuali rivedibili ma, cosa che preoccupa di più, sembra deconcentrato e poco "cattivo". Si becca anche i fischi di una parte del pubblico cremonese. Come per la maggior parte dei giocatori, la sua svolta avviene quando viene cambiata la guida tecnica. Gresta gli affida le chiavi della squadra, lo responsabilizza e, cosa fondamentale, gli trasmette quella fiducia e serenità di cui aveva bisogno. Luca risponde sul campo diventando il leader e il cervello della squadra e mettendo in mostra tutte le sue potenzialità: effettua passaggi precisi e il più delle volte smarcanti, esegue in modo ottimale i pick and roll, ha percentuali al tiro elevate sia nel pitturato che sul perimetro, ma soprattutto mette in mostra un'ottima lettura del gioco e grande intelligenza cestistica: quando la palla pesa passa sempre dalle sue mani e grazie alla sua esperienza Luca riesce a trovare la soluzione migliore penetrando e subendo fallo o comunque trovando sempre un compagno libero. Il vero e proprio go-to-guy della Vanoli. Inanella una serie di prestazioni mostruose, più volte si spinge ai limiti della tripla-doppia sfiorando addirittura una quadrupla-doppia contro Siena (17 punti, 10 rimbalzi, 8 assist e 9 falli subiti). Altro aspetto del suo gioco da tenere in considerazione: essendo così alto per il suo ruolo, in difesa deve tenere sempre i 2 e i 3 delle squadre avversarie, ovvero i giocatori più pericolosi. Luca si applica e anche se i risultati non sono eccelsi, non ci si può lamentare. Fin qua il campo ma anche fuori è una presenza costante: incita i compagni, consiglia i più giovani, chiama a raccolta il pubblico. In una parola: LEADER. Chiude con 13,3 punti 4,3 assist e 17,1 di valutazione, cifre che si innalzano se consideriamo solo il periodo sotto Gresta: 15,8 punti 5,2 assist e 21,7 di valutazione.

FABIO RUINI 6 Il play proveniente da Reggio Emilia, su cui Caja aveva puntato perché certo della sua voglia di dimostrare l'errore che la Reggiana aveva fatto nel scaricarlo, è protagonista di un'annata sfortunata caratterizzata da un lungo infortunio. Per come era stata costruita la squadra, doveva essere il backup di Johnson. Tuttavia l'arrivo di Vitali e successivamente di Chase gli hanno tolto spazio inoltre, come già detto, è stato bloccato anche da un problema fisico. Nelle poche partite che ha avuto l'opportunità di giocare non ha certo impressionato.

JARRIUS JACKSON 7,5 L'americano, diventato italiano nel corso della stagione, era individuato fin da Settembre come il nostro marcatore designato, come un giocatore di qualità, una guardia che doveva garantire un buon bottino di punti ogni giornata. E Jarrius, seppure tra alti e qualche basso, non tradisce le aspettative. Seppur a volte poco appariscente, rispetto a Peric o Vitali, diventa un giocatore fondamentale nel gioco della squadra. E' l'unico infatti che gioca tutte e 30 le giornate ed è a livello di minutaggio il più utilizzato con una media di 33 minuti a gara. Ciò che fa di lui una chiave tattica imprescindibile per questa squadra è la sua pericolosità al tiro ma soprattutto la sua grinta e la sua difesa. Un vero e proprio mastino che riesce spesso a contenere avversari molto più talentuosi di lui. L'inizio di stagione però non è dei migliori. Nelle prime partite tira con il 19% da tre e il 29% da due e si applica tantissimo in fase difensiva: chi è marcato da lui non passa. Quando arriva Gresta, viene in parte sgravato da questo compito (non perché non difenda più, anzi, solo che il gioco di Gresta è più approntato a curare la fase offensiva che quella difensiva) e inizia a tirare con percentuali  molto buone, mettendo in mostra tutto il suo talento. Tuttavia, per qualche partita, si limita a segnare quando non serve mentre nei momenti caldi sparisce. La sua crescita è però costante e con l'inizio del girone di ritorno infila una serie di partite perfette in cui segna da ogni posizione e decide le partite con canestri negli ultimi minuti. L'impressione è che chiuda la stagione un po' in calando, probabilmente stanco per una stagione per lui davvero logorante. Chiude con 13,6 punti di media e il 35,1% da tre.

LANCE HARRIS 7,5 L'ala piccola prodotto di Kansas State arriva a Cremona come secondo violino dietro a JJ. Il campo però ribalta da subito le gerarchie: Lance è una macchina offensiva e diventa inizialmente il leader della squadra di Caja. Il coach pavese gli lascia ampia libertà in campo e Harris non si fa pregare e mette in mostra tutto il suo talento: triple, penetrazioni, palleggio-arresto-tiro dalla media. L'impressione è che sia un po' troppo egoista e forzi spesso ma è il periodo nel quale i compagni sono poco in fiducia ed è costretto a caricarsi quasi tutto il peso offensivo della squadra. I numeri gli danno assolutamente ragione: 20,5 punti di media nelle prime otto partite, assolutamente immarcabile. Con l'arrivo di Gresta il suo ruolo viene parificato a quello degli altri: non è più un cavallo pazzo ma entra in un sistema ben definito di cui non è il centro assoluto. Avendo meno la palla in mano, le sue marcature scendono drasticamente e inizialmente Lance infila partite decisamente brutte nelle quali aggiusta il tabellino solo quando non conta. Gresta è costretto spesso a toglierlo perché Harris è un telepass in difesa e i due arrivano ai ferri corti. Con il tempo accetta il suo ruolo di secondo piano rispetto all'inizio e gioca con più maturità. Purtroppo durante la partita contro Sassari subisce il distacco completo dal tendine del muscolo adduttore sinistro ed è costretto a chiudere anzitempo la stagione. La sua ultima azione è anche la più bella: alley-oop fantastico su passaggio di Johnson. Peccato perché dopo un brutto periodo sembrava in ripresa e nella corsa ai playoff poteva essere importante. Le sue cifre parlano di 15,8 punti con il 35,5% da tre.

JANIS PORZINGIS 5,5 Preso come cambio degli esterni, disputa una prestagione interessante mettendo in mostra una buona tecnica nel tiro da tre. Tuttavia, quando iniziano le partite vere, ci si rende immediatamente conto che il giocatore è inadeguato e non c'entra niente con il livello dei giocatori in campo. Tagliato per prendere Peric.

ANDREA CONTI 6,5 Il veterano cremonese era stato acquistato soprattutto per aumentare il numero di giocatori negli allenamenti e perché grazie alla sua esperienza potesse fare da chioccia ai giocatori più giovani. Con l'infortunio di Harris, Gresta lo lancia in quintetto in posizione di ala piccola e il capitano, da professionista serio qual è, si fa trovare pronto. In attacco dà un buon contributo soprattutto dall'arco mentre in difesa fatica di più contro giocatori molto più giovani e atletici di lui.

HRVOJE PERIC 7,5 Arriva a inizio Novembre per sostituire Porzingis e per dare più concretezza e pericolosità nello spot di ala grande, fino ad allora occupato in pianta stabile da Huff. Diventa immediatamente titolare e si fa apprezzare per spirito d'iniziativa: attacca con frequenza il canestro e grazie alla sua esperienza riesce a creare buone opportunità per i compagni. Tuttavia le prime partite mostrano un giocatore confusionario: spesso deraglia, forzando e perdendo numerosissimi palloni in modo goffo (passi, palming ecc...). Inoltre in difesa sembra tenere difficilmente il proprio uomo e, pur avendo buona attitudine a rimbalzo, spesso viene anticipato o comunque tagliato fuori. Un giocatore quindi talentuoso ma poco intenso. Anche lui cresce assieme alla squadra: ogni giornata che passa perde sempre meno palloni, ragiona di più in attacco e va con maggior intensità a rimbalzo. Il processo di crescita passa anche da terribili delusioni: il croato sbaglia una schiacciata all'ultimo secondo che poteva regalare la vittoria contro Caserta, a quel punto della stagione davvero fondamentale. Hrvoje però non si perde d'animo e la crescita è costante. La gara della sua personale svolta è quella di Desio: segna 23 punti con 9 rimbalzi dominando i lunghi milanesi. Da lì in poi diventa un giocatore praticamente perfetto, probabilmente il migliore del suo ruolo nell'intero campionato. Oltre ad attaccare il canestro, mette in mostra tutto il suo talento con fade-away dalla media, palleggio-arresto-tiro e inizia anche a infilare la retina dai 6,75. E' praticamente infermabile e domina tutti i pariruolo. Giocatore miglioratissimo da inizio stagione: Gresta è riuscito a trasmettergli la sua grinta e il cambio di mentalità è coinciso con la sua vertiginosa crescita sul campo. Chiude con 14,3 punti, 6 rimbalzi e 12,5 di valutazione.

SHAWN HUFF 5,5 Arriva a Cremona dopo aver disputato delle importanti qualificazioni europee con la sua nazionale, nelle quali aveva messo in luce una grande tecnica di tiro, soprattutto dall'arco. Caja addirittura aveva dichiarato: "Se le cose vanno come spero, sarà l'MVP del campionato". Purtroppo per esigenze di squadra non è mai stato impiegato nel suo ruolo naturale che è quello di tre e questo ha sicuramente creato difficoltà ulteriori a lui e al suo processo di adattamento in serie A.  Costretto in un ruolo non suo, non riesce in alcun modo ad adattarsi. In difesa è un disastro ma almeno in attacco ci si aspetterebbe che giocando da quattro perimetrale segni con continuità dall'arco. Chiude con 3,9 punti (39% da due, 27% da tre, 57% ai liberi) in 18 partite, 10 in quintetto, aggiungendo 3,3 rimbalzi per 1,6 di valutazione e -5,6 di plus/minus.

ANDRIJA STIPANOVIC 7,5 Il centro croato è il giocatore che più di tutti soffriva i metodi duri di Caja. Durante la gestione del coach pavese il suo rendimento è imbarazzante: il giocatore appare molle, svogliato, poco aggressivo, sbaglia appoggi da distanza nulla. Gresta gli trasmette la sua grinta e Stipa comincia a giocare in maniera intensa. Stipa mostra buone capacità nel difendere il p&r mentre cresce costantemente sotto il punto dei vista dei blocchi: piano piano diventano sempre più granitici e difficili da eludere. Sotto i tabelloni il suo corpaccione è un fattore: sotto al proprio canestro difficilmente si lascia sfuggire la carambola mentre a rimbalzo offensivo va con regolarità con sorti alterne, influenzando comunque gli avversari. Va in difficoltà contro i lunghi atletici ma è normale. Per quanto riguarda le soluzioni offensive, Stipa ha un raggio d'azione abbastanza limitato: si fa trovare pronto sui passaggi di Vitali e gli capita quasi sempre di appoggiare al vetro o comunque di alzare una parabola da massimo due metri e mezzo. Un fondamentale dove deve assolutamente migliorare sono i tiri liberi: molte squadre hanno adottato la tattica di fare fallo apposta su di lui vista la sua percentuale di realizzazione molto scadente (35,4%). Chiude con 9,2 punti (61,3% da due) e 7,9 rimbalzi in appena 22,4 minuti di utilizzo, cosa che lo porta ad essere il migliore del campionato per rimbalzi su minuti giocati.

TUUKKA KOTTI 7,5 Presentato come giocatore utile soprattutto in difesa, deputato a fare legna e destinato a tanto lavoro sporco, il finlandese va oltre le più rosee aspettative disputando una stagione di livello ottimo in relazione alle sue potenzialità. A differenza degli altri, parte forte mettendo subito in luce la caratteristica più importante che diventerà una costante nella stagione: riesce ad eseguire il pick and roll con Vitali alla perfezione. In difesa regge bene contro centri con le sue caratteristiche ma soffre i centri atletici come Dunston su cui fa quello che può. La sua stagione si interrompe dopo una decina di partite per un infortunio alla spalla da cui si riprenderà totalmente solo due mesi dopo. Sotto i tabelloni si fa sentire ed è un vero fattore a rimbalzo in attacco dove lottando e con tanta grinta riesce a volte ad averla vinta contro centri più grossi di lui. Chiude con 6,1 punti (61% da due) e 5,6 rimbalzi in 17 minuti di utilizzo.

ROBERTO CAZZANIGA 6. Si trova a giocare molto di più di quanto preventivato per il rendimento altalenante dei due lunghi, dovuto anche a infortuni. Il Cazza, come Conti, si fa trovare pronto e in campo fa quello che può in una categoria che non gli appartiene. Segna anche un canestro nell'ultima partita contro Biella.

DAVIDE SPERONELLO, STEFANO FONTANA, FRANCESCO BELLONI S.V. I tre giovani del vivaio cremonese non mancano di dare il proprio apporto negli allenamenti. Esordiscono tutti e Belloni si toglie la soddisfazione di segnare una tripla l'ultima giornata contro Biella (aveva già segnato l'anno scorso contro Avellino).

ATTILIO CAJA 5,5 Il coach pavese è il fulcro del progetto della Vanoli e ha carta bianca dalla dirigenza: tenendo bene a mente il budget, cerca di prendere i migliori giocatori disponibili e fa un buon lavoro selezionando giocatori come Harris, Johnson, Jackson, Peric ma soprattutto decide di scommettere su una ripresa di Vitali. Il coach si spende anima e corpo per cercare di forgiare una buona squadra. Non è certo la volontà che gli manca. Tuttavia l'approccio 'duro' con la squadra non paga i suoi dividendi. Ne consegue che i ragazzi, sfiduciati, non rendono secondo le loro possibilità. L'esonero dopo poche giornate si rende necessario sebbene doloroso: nessuno qua a Cremona si è dimenticato di quello che Attilio ha fatto per il basket cremonese nelle scorse stagioni. Sarebbe rimasto comunque molto benvoluto se appena dopo l'esonero non si fosse scagliato in modo durissimo contro la società "gestita in modo dilettantistico" e contro Gresta "l'acquisto più inutile, l'ineffabile". Questa caduta di stile ha sorpreso tutti, specialmente il presidente Aldo Vanoli che lo ha sempre stimato. Chiude con un record di 2-6

LUIGI GRESTA  e PAOLO LEPORE 10 Il coach e il suo vice sono i veri artefici della grande stagione della Vanoli. Appena Gresta è diventato capo allenatore ha cercato di dare stimoli e fiducia ai ragazzi e di essere il più possibile propositivo. Ha ribaltato totalmente il regime Caja: i giocatori erano abituati a sentirsi dire che se non avessero seguito le istruzioni e fatto certe cose, sarebbero andati incontro a punizioni. Al contrario, Gresta ha cercato di comunicare il fatto che se i ragazzi avessero fatto certe cose avrebbero avuto dei vantaggi. Lavorando quindi si possono ottenere soddisfazioni invece che "non punizioni". E' questo messaggio fondamentale trasmesso da Gresta ai ragazzi. Dal punto di vista tecnico invece il coach ha puntato tantissimo sul gioco in transizione aumentando il numero di possessi. Le caratteristiche dei giocatori si adattavano di più ad un gioco in contropiede che ad attaccare la difesa schierata. Ovviamente giocando questo tipo di pallacanestro si hanno come conseguenza partite con punteggi più alti ma è un rischio calcolato infatti i ragazzi pur difendendo in maniera meno intensa hanno aumentato notevolmente la pericolosità in attacco. Gresta ha creato un gruppo fantastico: i ragazzi si sono messi a totale disposizione del coach e hanno giocato l'uno per l'altro. Il coach ha anche gestito al meglio il rapporto con i tifosi che lo hanno velocemente eletto a idolo per la sua schiettezza, semplicità e simpatia. Fondamentale è stato anche il lavoro di Paolo Lepore, vice perfetto che ha svolto i suoi compiti in maniera eccelsa scoutizzando di volta in volta i giocatori per il coach. Tutti hanno contribuito a questa stagione fantastica: meritano di essere citati Andrea "Bigul" Arisi (preparatore atletico e incassatore eccezionale, fondamentale per il gruppo), Daniele De Palma e Augusto Bagnoli (fisioterapisti).

ALDO VANOLI E TUTTI I SOCI 10 E LODE Il presidente quest'anno ha dimostrato un gran cuore e una passione vera iscrivendo la squadra alla Serie A nonostante i problemi economici. Il budget risicato è stato gestito al meglio e quando è stato necessario la società è intervenuta bene sul mercato. E' stato compiuto un vero e proprio miracolo sportivo. Il futuro è incerto, tuttavia il Presidente non è persona che si tira indietro e farà tutto il possibile per far continuare questo sogno. Nel frattempo, a lui e a tutti i soci vanno sinceri ringraziamenti per ciò che hanno fatto in questi anni per il basket cremonese.

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E. Carchia

E. Carchia

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 12 Commenti
  • artiglio 20/05/2013, 18.05 Mobile
    Citazione ( ganciocielo2 14/05/2013 @ 16:26 )

    queste pagelle le proporremo, assieme a quelle della Provincia di Cremona e di Mondo Padano, durante la puntata di Gancio Cielo stasera, canale 211 dtt. La puntata sarà specialissima: intervisteremo il presidente Aldo Vanoli nella prima mezzora. Poi ...

    Nuuuoooooo non lo sapevo che discutevate in diretta con il Presidente le mie pagelle :-(((((

  • ganciocielo2 14/05/2013, 16.26

    queste pagelle le proporremo, assieme a quelle della Provincia di Cremona e di Mondo Padano, durante la puntata di Gancio Cielo stasera, canale 211 dtt. La puntata sarà specialissima: intervisteremo il presidente Aldo Vanoli nella prima mezzora. Poi, con Paolo Lepore, Andrea Conti, Alessandro Rossi -Provincia di Cr e Gazzetta-, Marco Mantovani -Daily Basket- Giorgio Gandolfi e Alberto Guarneri tireremo le somme di questa stagione ripercorrendo il campionato della squadra. E poi playoff, le Final Four di Eurolega, filmati e come sempre tante sorprese. Scriveteci gli sms al 331-6364211 o su twitter a @ganciocielo: in palio la canottiera di Stipanovic!

  • artiglio 09/05/2013, 17.44 Mobile
    Citazione ( postbasso 09/05/2013 @ 13:29 )

    Ok, chiarito. Comunque bravo artiglio, bell'articolo

    Grazie. (anche a Menego!) Comunque mi ricordo come a inizio stagione parlavamo di quanto fosse scarso Vitali ecc... Beh questo ragazzo ha davvero smentito tutti... L'anno prossimo non so dove andrà, non credo che una big sia pronta scommettere di nuovo su di lui... Magari una squadra con grandi ambizioni come Venezia o Reggio... Ma io spero che in qualche modo resti qua... Questo è l'ambiente ideale per far bene e lui si è trovato bene con tutti... Certo non faremo l'Eurolega e lo stipendio sarà più basso... Bisogna vedere quali sono le sue priorità. Nel frattempo spero che faccia gli europei così potrò tifare ancora per lui :)

  • MarcoVa 09/05/2013, 15.56

    Grande Artiglio....complimenti x l'ottimo articolo, x la voglia e la passione che ti contraddistingue....:-)11

  • artiglio 09/05/2013, 15.35 Mobile
    Citazione ( CP3MVP 09/05/2013 @ 15:27 )

    Ah e poi ... 46% da 3 punti e 91% ai liberi ... Un voto minore di Johnson non mi pare il caso ...

    Come ben sai i tabellini non rendono molto onore a Johnson... Comunque da quando sono insieme, cioè dall'inizio del girone di ritorno, sono stati entrambi molto importanti. Sicuramente Johnson è stato più costante, ha giocato molto di più e ha dato un apporto incredibile alla squadra... Chase è un tiratore di striscia, la giornata che è in palla vince da solo... Però ti ricordo che non riesce a portare su un pallone e quando si interstardisce con il tiro quel giorno che non entra diventa irritante! Johnson praticamente da Gennaio non ha più sbagliato una partita... Ha fatto girare la squadra come un orologio svizzero, sapeva sempre quando spingere e cosa fare, addirittura non perdeva mai palla... Si meriterebbe 8 però il brutto inizio (dove praticamente faceva il contrario di quanto detto) non si può cancellare...

  • CP3MVP 09/05/2013, 15.27 Mobile
    Citazione ( CP3MVP 09/05/2013 @ 15:23 )

    D' accordo con tutti i voti, tranne un paio: se dai a johnson 7+ a chase devi dare minimo 8 ... Ci ha fatto vincere contro bologna e milano, partite che, in quel periodo di stagione, valevano doppio ... Senza contare che da quando è arrivato ci siam ...

    Ah e poi ... 46% da 3 punti e 91% ai liberi ... Un voto minore di Johnson non mi pare il caso ...

  • CP3MVP 09/05/2013, 15.23 Mobile

    D' accordo con tutti i voti, tranne un paio: se dai a johnson 7+ a chase devi dare minimo 8 ... Ci ha fatto vincere contro bologna e milano, partite che, in quel periodo di stagione, valevano doppio ... Senza contare che da quando è arrivato ci siamo tolti dalla lotta retrocessione ...

  • artiglio 09/05/2013, 14.10 Mobile
    Citazione ( Sportando 09/05/2013 @ 13:13 )

    Assolutamente a due mani, quelle di Artiglio. Il mio nome compare di default e volevo toglierlo ma non si è tolto :) Ora non compare più. Scusa Artiglio per l'errore. Non è una parola cambiata che lo fa diventare a quattro mani. Assolutamente a ...

    ahh ok :-)

  • postbasso 09/05/2013, 13.29 Mobile

    Ok, chiarito. Comunque bravo artiglio, bell'articolo

  • Sportando Account Verificato 09/05/2013, 13.13
    Citazione ( postbasso 09/05/2013 @ 12:17 )

    Come mai a quattro mani?

    Assolutamente a due mani, quelle di Artiglio. Il mio nome compare di default e volevo toglierlo ma non si è tolto :) Ora non compare più. Scusa Artiglio per l'errore. Non è una parola cambiata che lo fa diventare a quattro mani. Assolutamente a due: le tue. Pezzo come sempre speciale.

  • artiglio 09/05/2013, 13.05 Mobile
    Citazione ( postbasso 09/05/2013 @ 12:17 )

    Come mai a quattro mani?

    Perché mi ha modificato una frase...

  • postbasso 09/05/2013, 12.17 Mobile

    Come mai a quattro mani?