Cesare Pancotto: 'Siamo affamati, la squadra si sta scoprendo ora'
Le parole di Pancotto alla vigilia della sfida contro Bologna. Torna Jaka Lakovic
Terminerà domani il trittico esterno della Sidigas Scandone Avellino che è attesa dal recupero della quinta giornata contro l’Oknoplast Bologna. La partita, in programma il 24 febbraio, non si disputò a causa della fitta nevicata che fece venire meno i requisiti di sicurezza necessari all’Unipol Arena. Coach Pancotto ha incontrato i giornalisti prima della partenza per la consueta conferenza stampa prepartita. “Non c’è tempo per essere stanchi e non possiamo fermarci a riposare. L’energia la dobbiamo trovare dentro noi stessi. – esordisce il coach marchigiano - Ho detto ai miei giocatori che la nostra mente è un deposito di questa energia e basta aprire la porta giusta per prenderla. Dobbiamo essere consapevoli che affrontiamo la terza partita in trasferta consecutiva: un’anomalia, ma anche una sfida per poter dimostrare quanto siamo affamati. Lo step di Bologna è uno step che vogliamo aggredire, facendo una partita intelligente, disciplinando bene le nostre forze, giocandocela principalmente in difesa, mentre in attacco saranno necessari personalità e altruismo. Dopo cinque vittorie di fila si rischia di essere prigionieri delle proprie sicurezze, mentre noi dobbiamo andare avanti a cercare i particolare che abbiamo evidenziato in questi allenamenti di rifinitura.”
Quale è la situazione infortunati? Possiamo attenderci un rientro di Johnson?
“Lakovic è recuperato e giocherà, al contrario di Ivanov che non è a disposizione. Per quanto riguarda Johnson, non è ancora pronto fisicamente.”
Oltre alla difesa quale potrebbe essere un’altra chiave della partita?
“Prima di parlare di tattica bisogna puntualizzare che, giocando dopo 3 giorni, vincerà chi saprà gestire meglio le forze e prendere più energia. In tal senso speriamo possa servire il giorno di riposo in più che abbiamo concesso la settimana scorsa. Abbiamo qualche incertezza in più rispetto alla Virtus perché hanno cambiato coach da poco e hanno giocato in casa solo una volta. Conteranno molto le motivazioni che metteremo in campo per giocare meglio di loro.”
Le vittorie stimolano o appagano?
“Le vittorie portano consapevolezza e non pressione e devono essere capite attraverso i valori con i quali sono state raggiunte. Siamo affamati perché la squadra si sta scoprendo adesso e c’è la voglia di costruire ancora un’identità forte.”
Cosa avete provato domenica sera, quando al ritorno da Brindisi, avete trovato oltre 100 tifosi ad accogliervi?
“Avellino è unica, come i suoi tifosi. Mi è capitato di essere accolto così dopo una promozione o durante i play off, ma mai dopo una gara di campionato. La mia felicità è che, finalmente, è stato ritrovato un feeling con l’ambiente. Oggi avvertiamo energia molto positiva, ben consapevoli che dobbiamo sempre fare di più per guadagnare la loro stima. Dobbiamo continuare a sudare la maglia e a metterci cuore e passione in quello che facciamo. Sappiamo che questo è il percorso giusto che vogliamo continuare a percorrere.”
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