Biella, salvezza difficile: due vie per il futuro?
Quale futuro per l'Angelico Biella?
BIELLA. Lo strepitoso supporto di un Lauretana Forum gremito (3860 spettatori, 4° posto di giornata) non è bastato per spingere l’Angelico al successo su Avellino (72-77). Il giorno dopo il ko, il presidente Massimo Angelico fa un bilancio, parlando anche di futuro. Perché a questo punto, con la salvezza a +4 a 7 giornate dalla fine, bisogna iniziare anche a pensare a un “progetto-Lega Due”, sempre che la società trovi i fondi necessari per continuare.
• CAMMINO IN SALITA «Abbiamo vinto 5 partite su 23, dovremo vincerne almeno 4 nelle ultime 7. E’ chiaro che è molto complicato» dice il presidente Angelico. «Però io ci credo e come me devono crederci tutti, tifosi e addetti ai lavori. La matematica ancora non ci condanna e il calendario non è proibitivo: affronteremo in trasferta Venezia, Brindisi e Cremona, tre squadre che non sembrano fuori dalla nostra portata, e in casa ci aspettano Montegranaro e Cantù, una formazione che pare affrontabile in questa stagione. Abbiamo il coltello tra i denti, dobbiamo dare tutto da qui alla fine».
• IPOTESI RIPESCAGGIO Qualora Biella dovesse sciaguratamente retrocedere, non tutto sarebbe perduto. Esiste un’ipotesi ripescaggio, al posto di Montegranaro. Il club marchigiano sta vivendo una crisi economica persino peggiore di quella dei rossoblu. La società nei giorni scorsi ha annunciato che serve un milione di euro per completare la stagione e definire qualsiasi pendenza. «E’ chiaro» dice Angelico «che è un discorso prematuro, però se Montegranaro non dovesse farcela a trovare i soldi necessari per iscriversi al prossimo campionato, Biella a quel punto maturerebbe il diritto di essere ripescata». Bisogna però che anche l’Angelico riesca a reperire le risorse necessarie per andare avanti, per scongiurare il rischio chiusura paventato dai soci un paio di mesi fa.
• IN LEGADUE CON I GIOVANI? Non c’è solo l’ipotesi ripescaggio. Un’altra, se si dovesse retrocedere, sarebbe di disputare la Lega Due, anche senza nuovi sponsor e/o soci e riducendo ancor più il budget. Come? Investendo su un roster fatto di giovani del vivaio (Raspino, Laganà, Lombardi, Magarity, Slanina, De Vico), aggiungendo a questi tutti o almeno un paio tra Jurak, Soragna e Renzi, e ingaggiando un paio di giocatori stranieri, non di più. E’ chiaro che l’obiettivo non sarebbe vincere la Lega Due, però ci si potrebbe salvare tranquillamente, a prezzi contenuti e valorizzando i talenti fatti in casa. Fantabasket? «No» dice Angelico. «E’ un’idea, anche se nessuno oggi ne parla per scaramanzia, perché crediamo ancora tutti di poterci salvare. In ogni caso, non spetterebbe solo a me decidere, ma anche agli altri soci. Fare questa cosa, eventualmente, avrebbe senso solo se si potesse davvero dare spazio ai nostri giovani. Certamente, si risparmierebbe parecchio anche perché non saremmo più professionisti».
Tutti discorsi futuribili comunque. Il presente parla di una salvezza da provare ancora e sempre a conquistare sul campo e di un futuro da garantire fuori. Aloi e Atripaldi lavorano duramente, per creare una nuova rete di imprese disposte a credere nel progetto, e per provare magari ad avere un contributo più sostanzioso dalle due banche del territorio, Banca Sella e Biverbanca, da poco passata sotto la Cassa di Risparmio di Asti.