Dane DiLiegro: 'Lavoro per migliorare fisico e mentalità'
Le parole del lungo della Dinamo Sassari
Media Time. Tocca a Dane Diliegro, nel martedì di ripresa post vittoria in trasferta sull'Enel Brindisi, presentarsi in sala stampa e incontrare i giornalisti di carta stampata, televisione, radio e siti internet. Il passaportato di Boston, partito per la prima volta in quintetto nella sfida ai pugliesi, ha tracciato un bilancio della sua esperienza sassarese, fatto il punto della situazione sul campionato della Dinamo Banco di Sardegna e raccontato il suo rapporto con coach Sacchetti, la città di Sassari, il basket e l'Isola.
A Brindisi il primo quintetto della stagione
«Sapevo che sarebbe stato un fine settimana speciale per me, l'anno scorso ero a Ostuni, Easley non c'era, Brindisi ci mette in difficoltà, sapevo di dover dare il mio meglio. Non sono un protagonista, ho provato a fare il mio anche se i troppi falli fischiati mi hanno limitato. I fischi contro l'Enel? Ero un avversario, lo sono anche oggi, è stato bello vincere».
Un bilancio di questa prima esperienza in Lega A con la canotta biancoblu?
«La Dinamo è un team di alto livello, grande ambiente. Io sono il più giovane a parte Spissu. Lavoro per migliorarmi fisicamente e mentalmente. Non è una corsa, è un percorso da fare a piccoli passi. Meo? È come un guru, giocare per lui è incredibile: so che sbaglio molto, ma quando sbagli con lui non è solo sbagliare, è imparare».
Sassari e l'Isola?
«Prima di arrivare mi sono informato, ho studiato turismo all'Università. Molto bella e rilassata, mi piace la gente, il cibo, mi piacerebbe andare a cacciare i cinghiali. La Sardegna è una cosa differente rispetto a tutto il resto, si sente».
La Dinamo prima in classifica, che sensazione fa?
«A Ostuni dovevamo lottare per restare in Legadue, ero concentrato su quel progetto e non seguivo molto la serie A. Qui sto imparando moltissimo, è una grande opportunità, non mi sarei mai aspettato di giocare per un team al vertici. Quando mi guardo allo specchio dico: chi sei, cosa ci fai qui? Sei un ragazzone alto che vive un grande sogno, mi rispondo»