Problema sicurezza alle Final 8? Renzi: 'Entro 10 giorni le risposte'
Il presidente di Lega parla a Repubblica.it
Valentino Renzi, presidente della Legabasket, nel corso di una lunga intervista a Repubblica.it, ha parlato della fine del girone di andata e delle prossime Final Eight di Coppa Italia che si disputeranno al Forum D'Assago di Milano dal 7 al 10 febbraio.
Ciò che potrebbe crearsi è un problema di sicurezza sia all'interno che all'esterno dell'impianto. Soprattutto nella giornata di giovedì quando giocheranno le tre lombarde (Cantù, Varese e Milano) e la Virtus Roma.
I rapporti tra le varie tifoserie non sono tra i più idilliaci e quindi è forte il rischio di problemi nel caso in cui i tifosi delle varie squadre dovessere venire a contatto.
Cosa è sicuro è che Varese-Milano e Cantù-Roma si giocheranno il giovedì avendo al capolista diritto di scegliere il giorno (ma non l'orario della partita):
Ecco le parole di Renzi a riguardo (tutta l'intervista è leggibile qui).
"- Final Eight tra meno di un mese a Milano: il tabellone crea ora qualche criticità al calendario, con le tre rivali lombardi tutte in campo il giovedì. Come vi muovete?
"Come tutti gli anni, incontrando le Forze delle Pubblica Sicurezza preposte al controllo degli accessi. Non regoliamo noi l'ordine pubblico. Ma credo che l'afflusso all'impianto di Assago, coi i suoi oltre diecimila posti e spazi ampi, possa essere organizzato senza alcuna criticità".
- Ma è lo stesso impianto per il quale, due settimane fa, il Prefetto di Milano ha vietato l'accesso ai residenti in provincia di Como. Provvedimento tardivo, a ridosso della gara. E per la Final Eight i biglietti sono in vendita da dicembre.
"Non spetta a me, ma confido che tutte le decisioni a riguardo vengano prese nel giro di una settimana, massimo dieci giorni".
- La materia è complessa: i divieti di solito colpiscono le tifoserie viaggianti. Quindi i milanesi non rischiano nulla. Però è altrettanto vero che la sede della Final Eight è neutra, decisa un anno prima, quando le partecipanti non sono note.
"L'evento è in campo neutro. Che c'è Milano lo sappiamo da ieri sera. I provvedimenti del Prefetto vanno rispettati, ma noi intendiamo far valere dati oggettivi, e positivi, del basket. Ieri i tifosi pesaresi non sono potuti andare ad Avellino: vuol dire che non potevano essere controllati i venti che avrebbero viaggiato a tifare per la loro squadra? Sembra che il basket abbia problematiche di sicurezza, ma non corrisponde alla realtà dei fatti. Le tifoserie organizzate, e numerose, si contano sulle dita di una mano. C'è tempo per studiarne il controllo. L'Osservatorio si relaziona con la Federazione, mi attendo che Petrucci sia sensibile a questa problematica, che è gestibile, per la piena riuscita dell'evento. Nell'interesse di tutti".
- Il calendario ha un sua logica, pur se resta più duro per chi gioca i quarti nella seconda giornata. E' realistico che per evitare le tre lombarde nello stesso giorno una delle due partite slitti dal giovedì al venerdì?
"Regolamento alla mano, no. Varese, prima, ha il diritto di scegliere il giorno. Ma non l'orario".
- Ipotizziamo che Varese scelga il giovedì, godendo poi del potenziale giorno di riposo (se vince). E' legittimo pensare che la Lega metta il derby con Milano come seconda partita (alle 20.30, anziché le 18) per favorire l'afflusso di pubblico?
"E' una decisione che abbiamo sempre preso in sintonia col partner televisivo dell'evento (in questo caso La7 e Sportitalia)".