Stipcevic: 'Sento una spinta incredibile, possiamo battere tutti'
Il play di Pesaro parla della prossima partita e del futuro della Vuelle
Rok Stipcevic ha parlato della delicata trasferta di Avellino. Il giocatore croato della Vuelle Pesaro sente che a breve qualcosa cambierà e che la squadra è pronta a voltare pagina. Ecco le parole di Stipcevic, riportate da Il Resto del Carlino.
"Siamo consapevoli delia situazione in cui ci troviamo, ma non parlerei di tristezza, né di paura. Sono qui soltanto da una settimana ma posso dire che sento una spinta formidabile. In questi giorni ci siamo alienati benissimo, tutti vogliono dare il possibile per uscirne fuori. Come si esce dalle difficoltà? Facile dire: con una vittoria. Perché quando vinci tutto sembra in discesa e le piccole difficoltà, che prima ti sembravano enormi, all'improvviso scompaiono. Il buon segnale che io vedo è la qualità del lavoro in allenamento: forse non risorgeremo immediatamente, ma ci sono i segni che il futuro sarà diverso per noi. Siamo più freschi mentalmente. E siamo sostanzialmente una squadra nuova, con tre giocatori appena arrivati e un allenatore diverso. So che qualcuno sorriderà davanti a questa convinzione, ma io dico che possiamo battere tutti. E non lo dico tanto per dire. La nostra stagione è iniziata questa settimana. Non pensiamo più al passato. Come impari al Campetto da ragazzino, la partita la vince chi si butta prima su un pallone, chi strappa un rimbalzo in più e per farlo magari usa un gomito sulla bocca di un avversario. Queste cose sono dentro ogni giocatore, basta farle riemergere. Ho detto alia mia presentazione che posso anche picchiare qualcuno per vincere: sportivamente, sia chiaro. Ma lo penso davvero. Avellino? Ci ho già giocato con Milano: è un posto dove c'è atmosfera, vengono da una vittoria in trasferta, hanno anche loro dei giocatori nuovi e sono pronti, ci aspettano. Ma più che a loro, dobbiamo guardare a noi stessi. La casella delle percentuali nel tiro pesante una sera ti può regalare un 4/4 e un'altra sera anche 1/10. Dipende anche da quanto conosci il palazzo dove giochi, i canestri, le luci, i riferimenti. Ero arrivato da due giorni, ma troverò il mio posto: datemi un po' di tempo perché quei palazzetto possa diventare casa mia. Nessuno mi può dire: hai sbagliato a scegliere Pesaro. Dimostrerò, anzi dimostreremo, che è stata una scelta giusta. Mi piace quest'ambiente, sento che manca solo un po' di felicità... ma se vinciamo un paio di partite, quel palazzo lì si riempirà un'altra volta, come l'anno scorso. Vedrete".