Claudio Sabatini: 'La Virtus vuole sopravvivere con dignità'
Sabatini parla Stadio del momento della Virtus ipotizzando soluzioni drastiche
Dopo le parole in seguito alla sconfitta contro Brindisi, Claudio Sabatini, AD della Virtus Bologna, è tornato a parlare della squadra e del futuro della socieà. Di seguito le sue parole riportate da Stadio.
"E' un momento negativo, ma non tutti i mali vengono per nuocere: le minacce possono trasformarsi in opportunità. A sei mesi dalla creazione della Fondazione forse è arrivato il momento di guardarsi in faccia e decidere cosa fare e dove vogliamo andare. La squadra va male e me ne assumo tutte le responsabilità. Ma non voglio prendere in giro nessuno: entro i prossimi 15-20 giorni dovremo stabilire, insieme agli azionisti, il budget per la prossima stagione. Difficilmente sarà superiore a quello di quest'anno, è più probabile che sia inferiore. Qui bisogna capire cosa vuole l'ambiente: se non si può accettare una Virtus fuori dalla Coppa Italia allora c'è qualcosa che tocca. Il momento è quello che è, le aziende tirano la cinghia e se in questo contesto si preferisce sparare sui soci che mettono faccia e quattrini, io non ci sto. Andrebbero ringraziati. Se la prendano con me, che ho le spalle larghe. Intendiamoci, ho molto rispetto per chi si toglie i soldi di tasca per fare l'abbonamento e venirci a vedere: stiamo anche offrendo un brutto spettacolo. Ma facciamo sacrifici anche noi e visto che il 90% degli introiti arriva da sponsor e soci e solo il 10% da biglietti e abbonamenti non posso accettare di sentire gente che, durante il riscaldamento, offende Finelli, soci o dice che vuol vedere un'altra Virtus. Dipendesse da me…Ho tolto le barriere ma ognuno deve rimanere al proprio posto. I Forever sono fantastici ma 4-5 persone del tifo organizzato hanno atteggiamenti sbagliati. Se ne vogliono parlare, possiamo incontrarci, ma se continueranno chiederò il Daspo: sono per il dialogo, ma di fronte ad atteggiamenti intimidatori non mi piego. Bisogna rimettere ordine e una volta l'ho già fatto. Ricordate l'anno scorso? I tifosi appesero lo striscione 'Ci siamo rotti il c.o. Li convocai e gli dissi che me lo ero rotto anch'io: ho diminuito il budget di 1,2 milioni e la squadra è peggiorata. Ero pronto a lasciare, ma nessuno ha bussato alla porta e se non ci fosse stata la Fondazione, tra gennaio e febbraio avrei messo la società in liquidazione. Fare chiacchiere è facile, mettere soldi, in un momento in cui tra l'altro non ce ne sono, è un'altra faccenda. Se così non va bene, si può fare come Treviso, che ha chiuso: stampa e tifosi, là, ora parlano poco di basket. Gli azionisti, di cui faccio parte, si raduneranno nei prossimi 15-20 giorni per decidere sul futuro. E' giusto guardarsi in faccia e capire cosa si vuole fare. Io una proposta da avanzare ce l'ho. Quale? Prima la dirò in consiglio. E la Virtus cosa vuole fare? Sopravvivere con dignità, secondo le proprie possibilità. Ma se così non va bene, la Fondazione non chiude le porte a nessuno: se ci sono investitori interessati possono bussare, sarà aperto".
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