Valerio Spinelli: 'Onoriamo la maglia e sputiamo sangue in campo'
Spinelli carica il gruppo in vista della sfida contro Brindisi
Valerio Spinelli ha parlato del momento difficile della Sidigas Avellino. Di seguito le sue parole riportate da La Gazzetta dello Sport.
'Stiamo attraversando un periodo difficile ma anche questo passerà. Sappiamo bene che la società sta lavorando, speriamo che possa arrivare qualcuno in grado di darci una mano. Bisogna aspettare, ma soprattutto dobbiamo dimostrare di voler vincere a tutti i costi. A partire dal match con Brindisi, una squadra in forma che esprime una buona pallacanestro, ben guidata da Bucchi, l'allenatore con cui ho vinto la Coppa Italia a Napoli nel 2006. Mi farà piacere incontrarlo, ma dopo la palla a due non ci sarà spazio per i ricordi. Non stiamo rendendo e agli occhi dei tifosi può sembrare che siamo svogliati, ma vi assicuro che non è così. Da capitano mi sono fatto sentire dicendo semplicemente che bisogna onorare la maglia e sputare il sangue in campo. Cambiamenti? Non è facile, perché non siamo ad esempio come Cremona o Montegranaro dove i giocatori hanno accettato di lottare per un obiettivo di bassa classifica. Non sto nella testa degli americani per vedere se sono predisposti, ma io così come Johnson con cui ho condiviso stagioni con pochi soldi e senza riscaldamento, abbiamo cercato di far capire che bisogna dare il 110%, specie ora che abbiamo una società che non ci fa mancare niente. La stagione non è persa, possiamo recuperare".
'Stiamo attraversando un periodo difficile ma anche questo passerà. Sappiamo bene che la società sta lavorando, speriamo che possa arrivare qualcuno in grado di darci una mano. Bisogna aspettare, ma soprattutto dobbiamo dimostrare di voler vincere a tutti i costi. A partire dal match con Brindisi, una squadra in forma che esprime una buona pallacanestro, ben guidata da Bucchi, l'allenatore con cui ho vinto la Coppa Italia a Napoli nel 2006. Mi farà piacere incontrarlo, ma dopo la palla a due non ci sarà spazio per i ricordi. Non stiamo rendendo e agli occhi dei tifosi può sembrare che siamo svogliati, ma vi assicuro che non è così. Da capitano mi sono fatto sentire dicendo semplicemente che bisogna onorare la maglia e sputare il sangue in campo. Cambiamenti? Non è facile, perché non siamo ad esempio come Cremona o Montegranaro dove i giocatori hanno accettato di lottare per un obiettivo di bassa classifica. Non sto nella testa degli americani per vedere se sono predisposti, ma io così come Johnson con cui ho condiviso stagioni con pochi soldi e senza riscaldamento, abbiamo cercato di far capire che bisogna dare il 110%, specie ora che abbiamo una società che non ci fa mancare niente. La stagione non è persa, possiamo recuperare".
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