Mason Rocca: 'Basso, scarso...ma la matematica'
Il giocatore della Virtus Bologna si racconta
Mason Rocca ha parlato della sua storia di giocatore di basket a Il Corriere di Bologna. Queste le parole del 'lungo della Virtus Bologna'.
"Nessuno mi voleva, entrai a Princeton per gli studi. Poi tutto è cambiato. Sapevo che non mi consideravano di primo livello ed è stata una cosa che mi ha sempre dato stimoli. La mia carriera professionistica comincia solo perché vengo scelto, per ultimo, nel draft della Ibi (una lega minore americana, ndr) da un proprietario cieco... Per i suoi Trenton Shooting Stars voleva un giocatore proveniente da Princeton, dove aveva sede la sua azienda, e quindi selezionò me. La mia carriera era quasi finita prima di iniziare, ero l'ultimo della squadra e per questo non ho mai dato nulla per scontato. Quell'anno ho visto 40 giocatori di ottimo livello perdere il lavoro e non avere nient'altro. Princeton mi ha scelto perché ero bravo in matematica (Rocca si è poi laureato in ingegneria, ndr). Dopo l'anno in IBL l'arrivo in Italia a Jesi. Italia mai più lasciata. Mi sento italiano. Tre dei miei quattro figli (tre maschi e una femmina, ndr) sono nati qui, vanno a scuola qui e parlano italiano. Manterrò sempre un legame con questo paese anche dopo la fine della mia carriera. A Jesi il primo approccio con la Virtus? Mi piacque subito l'atmosfera, contro la Virtus ho sempre disputato buone partite perché Bologna è uno dei posti più belli dove giocare a basket. Nel 1998 Princeton venne qui per un tour estivo, giocammo contro la Fortitudo di Wilkins, Myers e Rivers e quello fu il primo impatto col basket italiano. Mi sarebbe piaciuto giocare un derby contro la Fortitudo. Dopo Jesi l'arrivo a Napoli ed il soprannome, Sindaco? Presi anche dei voti alle elezioni comunali, ma la carriera politica non fa per me. Voterò però Obama, a novembre, ha fatto buone cose, poteva fare meglio ma si merita altri quattro anni. Paragone con Javier Zanetti? Mi piace molto, è un leader silenzioso e tosto. Milano? Sono stato bene lì, ma dimostrare di poter giocare ancora contro una squadra di quel livello è stata una bella soddisfazione. Per la Virtus questo è solo un punto di partenza, chi pensa che queste vittorie siano qualcosa di più esagera. Abbiamo tanti margini di miglioramento, ma la fame non ci deve mai mancare".