Meneghin: 'Insulti? Fermiamo la gara. Atleti attenti con le parole'
Meneghin, Bianchini, Boni, Bucci e Pagliuca tornano sul fatto Gianluca Basile-bimbo di 10 anni
Dino Meneghin, presidente della FIP, Valerio Bianchini, Alberto Bucci, Gianluca Pagliuca e Mario Boni sono tornati a parlare dalle pagine de Il Corriere di Bologna, del caso Gianluca Basile. La combo guard dell'Olimpia Milano al termine della gara contro la Virtus aveva raccontato di alcune offese da parte di un bimbo di 10 anni. Ecco le loro parole.
Dino Meneghin: "Ha ragione Basile. Il bambino copia l'atteggiamento degli adulti, l'educazione è fargli capire i veri valori dello sport. Il tifo deve essere a favore, mai contro, bisogna incitare i propri idoli invece di insultare gli avversari. Sarebbe utile che il capitano della squadra fermasse la partita e prendesse il microfono per dire ai suoi tifosi di smetterla di insultare l'avversario. L'espressione di Basile 'godo come un riccio'? Penso che i giocatori debbano stare attenti a quello che comunicano. Le parole vanno misurate perché non sai mai come verranno interpretate".
Valerio Bianchini: "Il gesto di Basile è splendido, di grande umanità. Ha visto un ragazzino e ha fatto in modo che si rendesse conto di quello che stava facendo. Bisognerebbe farlo con gli adulti. Sarebbe bello che il basket potesse avviare un'inversione di tendenza per tornare a scoprire i veri valori dello sport".
Alberto Bucci: "Bisognerebbe cominciare a dare una cultura sportiva dalla scuola. Gli stadi e i palasport sembrano porti franchi dove si può fare qualsiasi cosa senza essere puniti. Io sono stato in Inghilterra, lì non è così. Dopo la finale di FA Cup i tifosi cantavano insieme, non c'è accanimento".
Mario Boni: "Condivido quello che ha fatto e detto Basile, io scrissi una lettera lo scorso anno a Cento quando vidi un sacco di ragazzini insultarmi. La colpa dei piccoli è ovviamente dei grandi, basta moralismi: se la partita si interrompe per i "buuu" razzisti deve fermarsi anche per i "figlio di...". La frase di Basile del 2003, e lo dico da virtussino, va presa col sorriso sulle labbra. Come diceva Churchill, noi andiamo alle partite come alla guerra e alla guerra come a una partita".
Gianluca Pagliuca: "Lo sbaglio del bambino è evidente, non avrebbe dovuto offendere un giocatore. Però, al posto di Basile, sarei stato zitto con i suoi precedenti. Non succede solo in Italia, io in Spagna ho giocato e ho visto le stesse cose, nel Clasico di domenica non mi sembra che i tifosi del Barga abbiano gridato dei complimenti a Cristiano Ronaldo".