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Serie A 27/09/2012, 10.13

Gianni Petrucci: 'La nazionale deve essere il motore'

Il futuro presidente della FIP parla a La Gazzetta dello Sport: 'Nazionale primo punto poi il basket ha bisogno delle grandi città'

Serie A

Gianni Petrucci ha parlato a La Gazzetta dello Sport del suo prossimo ruolo di presidente della FIP. Petrucci, unico candidato alle prossime elezioni federali, prenderà il posto di Dino Meneghin. Ecco le parole dell'attuale presidente del CONI.

"Lo spread è salito a 374 punti. Ci vuole Petrucci presidente della Federbasket per farlo scendere...Non sono io che ho lasciato il basket , non ho mai interrotto i rapporti. Mi sta nel cuore pur essendo grato al calcio che mi ha reso quello che sono. Torno dopo aver maturato un'esperienza straordinaria ringraziando Dino Meneghin, che ricoprirà un ruolo importante anche in futuro, che lascia una federazione sana e che funziona bene. Primo obiettivo? Ricreare entusiasmo, nessun progetto è positivo senza. Vedo da tante parti della rassegnazione, io che guardo il basket anche da fuori dico che non è messo così male e ha tanti aspetti positivi e unici in cui credere. Il punto cruciale? La Nazionale è alla base di tutto, nessuno sport o federazione è degna di esserlo se il centro motore non è la maglia azzurra. Ogni risultato all'Olimpiade, al Mondiale o all'Europeo ha prodotto immediatamente un aumento dei tesserati. Gli azzurri devono essere al centro dell'attenzione dovuta a chi rappresenta il Paese per tutto l'anno. E il compito dei settori competenti è valorizzarli. Vi ricordate quante maglie di Myers della nazionale si vedevano in giro? Anche se è ovvio che il miglior spot per Nazionale sono i risultati. Secondo punto? Il basket ha bisogno delle grandi città in un campionato che ha tratto la sua forza dalle città storiche come Cantù, Pesaro, Varese, Siena. E' dalle metropoli che la pallacanestro può avere più televisione, più seguito, più reclame. Voglio incontrare tutti i presidenti delle società di vertice, anche della femminile, per concordare assieme a loro un percorso. E' impensabile una conflittualità permanente con le leghe, ci sono i presupposti per andare d'accordo ribadendo che è il governo centrale, cioè la Federazione, che fa le leggi. Non è possibile, e non parlo solo del basket, che al governo venga solo chiesto quello che deve dare: il ruolo delle leghe è proporre. Non sono solo gli sgravi fiscali che potrebbero derivare da una revisione della Legge 91 a risolvere tutti i problemi. E che bello sarebbe vedere alle partite della Nazionale tutti i presidenti dei club: mi batterò per questo. Italiani in campo? Voglio valutare i risultati della riforma che entrerà in vigore, poi vediamo. Con Meneghin, a Rimini, ho incontrato i giocatori: mi batterò sempre per l'indicazione data dal Coni di avere il 50% di italiani in campo, ma le leggi europee sono chiare, anche Blatter ha dovuto subirle. Ma la Fip far il possibile per creare e garantire i nostri atleti. Bisogna lavorare con i presidenti e gli allenatori per convincerli che gli stranieri, sulla carta, costano meno se ne consideriamo uno. Ma siccome poi vengono cambiati continuamente, alla fine si spende più che per un buon italiano con la differenza che così i tifosi si appassionano di più. Sono il presidente del Coni e i miei colleghi presidenti mi criticheranno ma il basket è la madre di tutti gli sport. Quale altra disciplina ha al suo interno un fenomeno come la Nba? Dobbiamo sviluppare il rapporto e collaborare con loro. Ha chiesto a Renzi di impegnarsi sulla tv, come? E' possibile che una tv non rispetti un contratto che ha firmato? Sono convinto che se i presidenti importanti che ha il basket sostenessero in prima persona la Lega, nessuno potrebbe disattendere gli impegni. Si può alzare la voce, con civiltà. Conflittualità tra gli arbitri? E' fisiologico, lo dico per esperienza perché ho fatto il commissario degli arbitri sia nel calcio che nel basket. C'è il commissario Laguardia, lasciamo che prosegua il buon lavoro che sta facendo. Sogno? Vedere tanti bambini che passeggiano per strada palleggiando".

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E. Carchia

E. Carchia

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 4 Commenti
  • scheggia 27/09/2012, 18.54

    "che lascia una federazione sana e che funziona bene" mi chiedo dove abbia vissuto Petrucci negli ultimi 12 anni, non certo vicino alle cose del basket, ci sono più lobby la dentro che in parlamento. tutti a cercare di far prevalere il proprio orticino, tutti a cercare di far avere alla propria società vantaggi, con l'aiuto di amici e degli amici degli amici, o forse si è dimenticato della farsa di napoli, del casino dell'anno scorso con venezia e teramo, dei casini di quest'anno con treviso, fortitudo e tutto quelle società che sono state avvantaggiate pur non avendo i giusti requisiti. tra l'altro l'andazzo vigente di crecare di rendere mute tutte le voci di dissenso e ce ne sono tante, non rende proprio molto trasparente la ns federazione, trasparenza che dovrebbe cominciare dai bilanci. riuscirà Petrucci a fare il miracolo di rendere trasparente e seria la ns federazione e a ricreare entusiasmo attorno alla pallacanestro, io ho molti dubbi, e finchè continueranno a "comandare" in federazione certi tipi di dirigenti, non ci sarà mai la possibilità di crescere, soprattutto come movimento.

  • weitling 27/09/2012, 17.56

    si deve investire prima di tutto sulla CULTURA SPORTIVA. E' nettamente la cosa più importante. Stadi di calcio perennemente sold out in Gran bretagna ( e che stadi ! ), così come in Spagna, per non parlare di Francia e Germania. Palazzetti stracolmi in spagna ( e che palazzetti ! ). Roma, e te lo dico con rammarico Frankie ...non certo per spirito polemico, riempie le proprie arene solo SE VINCE. Non si guarda all'evento ma alla possibilità di vincerlo. E poi ci dobbiamo DECALCISTIZZARE... lo dico a me stesso per prima cosa . E basta con il calcio in tutte le salse... io amo quello sport ma nei novanta minuti poi me ne frego dei processi e delle seghe continue su bischerate di ogni genere. Diminuire il tempo dedicato dai media al calcio ed aumentare quello per tutti gli altri sport sarebbe importante.

  • FrankieVirtusFan 27/09/2012, 11.52

    Concordo col fatto che la prima cosa debbano essere delle società sane. Magari inizialmente poche ma che possano garantire investimenti per riportare il basket italiano ad essere competitivo anche in Europa. Non è possibile che si riesca a fare qualcosa solo se per qualche anno il magnate o la banca di turno decidono che vogliono buttare i loro soldi nel basket. Nonostante io sia di Roma, non so quanto le grandi città possano offrire questa soluzione. Il motivo principale è uno: è vero che c'è tanta gente, ma è anche vero che le grandi città offrono ogni giorno molte più "opzioni" e questo necessariamente divide la gente. Roma avrà anche 3 milioni di abitanti, ma ha squadre praticamente in ogni sport e poi non ha solo lo sport. E' vero che se hai 5-6 grandi città ad alto livello, aumenti gli spettatori (televisivi e non) molto più facilmente che se li aumenti in città da 100.000 abitanti (ti servirebbero dieci volte le grandi città e non si può fare un campionato a 50-60 squadre...). Il problema è il momento economico attuale e onestamente, magnati a parte, non vedo una soluzione facile, a parte creare un business che sostenga da solo le squadre.

  • Ioelolimpia 27/09/2012, 11.29

    Mah, quante banalità da Petrucci... Il basket ha bisogno delle grandi città perché corrispondono ai grandi mercati? Beh certo ma l'NBA l'ha capito negli anni 50 e ha inventato le franchigie apposta. Da noi si è continuato a pensare che era meglio cavalcare sempre i "miracoli" della microrealtà che arriva in Serie A e poi sparisce nel nulla. Devi avere innanzitutto società sane e adeguate al livello, se poi sono anche su mercati grandi meglio.