Bruno Arrigoni: 'L'anno prossimo budget ridotto del 20%'
Il dirigente di Cantù parla del futuro e del prossimo mercato
'Risponderò, ma per comprendere le nostre azioni future è indispensabile ricorrere a quelle passate. Mi spiego. L'ansia di costruire una squadra attrezzata per l'Eurolega ha condizionato negativamente la stagione scorsa. Le idee potevano anche essere originali, ma alla prova dei fatti si sono rivelate controproducenti. Non nascondo che gli infortuni, a ripetizione, hanno rimescolato le carte, ma la verità è che siamo partiti con il piede sbagliato. E poi, in nome dell'Eurolega, abbiamo bruciato prima Lighty e poi Ortner. Per il prossimo anno la priorità sarà data al campionato. Ci dobbiamo attrezzare per far bene in proiezione Italia Punto. Non per far bene l'Eurolega. Che onoreremmo comunque dovessero darci la wild card, ma che non dovrà più rappresentare il primo dei nostri pensieri. Punto primo: il budget per il mercato prevede una riduzione del 20 per cento rispetto all'anno scorso. E questo a prescindere dal fatto del tipo di sponsorizzazione che troveremo perché l'intervento della famiglia Cremascoli è così massiccio che non le si può chiedere di replicarlo per un altro anno. E poi sarà anche il caso di non spremere oltre misura la proprietà per non ritrovarci un giorno con la stessa non più in grado di farcela. Con la riduzione del 20%, il nostro budget copre giusto i dieci contratti attualmente in essere. Che sono quelli di Tabu, Cinciarini, Mazzarino, Basile, Markoishvili, Micov, Diviach, Maspero, Leunen e Scekic. Ciò detto, dobbiamo assolutamente ingaggiare almeno un altro paio di giocatori per arrivare probabilmente a tre o quattro. È indispensabile muoverci innanzitutto in uscita. Chiarisco che noi potremmo eventualmente esercitare clausole d'uscita nei confronti di Diviach e Tabu pagando un buyout, mentre la situazione opposta riguarda Markoishvili, Micov e Basile. Inoltre, Mazzarino ha la promessa che se dovesse trovare condizioni economiche migliori, la società si impegna a non trattenerlo qualora non dovesse pareggiare quell'offerta. Dipende molto da ciò che intenderà fare Micov, che ha già espresso la possibilità di cambiare aria. Perché, soprattutto sul perimetro, che lui ci sia o non ci sia cambia parecchio. Non averlo più sarebbe certo una grossa perdita sia sotto il profilo tecnico sia sotto l'aspetto della personalità perché in effetti è un po' lui il nostro leader. Entro il 30 giugno dovrà prendere una decisione. Intanto, però, c'è un altro aspetto che ci ha preso in contropiede. Le regole di quest'anno prevedevano la presenza di sei giocatori stranieri a referto, con la prospettiva che si sarebbe poi passati rispettivamente a cinque e a sette. E noi ci eravamo mossi anche in anticipo legandoci con contratti pluriennali a diversi atleti italiani. Successivamente, invece, la convenzione ha previsto dalla prossima stagione la formula dei sette stranieri con i cinque italiani e questo ha fatto saltare il banco, sparigliando tutto quanto. Su un aspetto non ci piove: il nuovo play dovrà essere americano, mentre il nuovo centro sarà legato al gioco dei passaporti e sarà comunque straniero. A ciò aggiungo che abbiamo un'idea affascinante, vale a dire riservare l'11° e il 12° posto a due giovani del nostro vivaio quali Abass e Maspero, circostanza che ci dà anche una certa soddisfazione. Avremo la possibilità di vederli con noi tutti i giorni così da valutarne a fine stagione gli eventuali miglioramenti per capire se potranno salire un ulteriore gradino, ovvero entrare nei dieci a partire dal 2013-2014. Shermadini? Giorgi, quantomeno per la prossima annata, ci avevo garantito che non cercava la soluzione migliore sotto l'aspetto economico, bensì era disponibile a restare a Cantù sia perché l'offerta che gli avevamo rivolto era stata gradita sia perché intendeva ancora lavorare e crescere con coach Trinchieri. Insomma, ci aveva detto sì. Forte della nostra offerta, il suo agente georgiano è andato a offrirlo qua e là trovando terreno fertile al Maccabi. Eticamente è un comportamento discutibile, ma in fondo accettabile perché fanno ormai un po' tutti così. Ciò che ci ha indispettito è stata piuttosto la circostanza che lo stesso agente ci ha sempre negato di avere spuntato più soldi altrove. Perché, avendolo saputo, avremmo anche potuto provare a pareggiare. Ha negato sino all'evidenza. In effetti, a me le minestre riscaldate sono sempre piaciute poco. Prediligo, infatti, dare delle belle riverniciate andando alla ricerca di cose nuove. Dovesse accadere, tranquilli: sono pronto'.