Lardo: "Siamo giovani ma capaci di stupire"
Il nuovo coach della Virtus Roma parla della prossima stagione e si pone l'obiettivo di riportare il basket in un Palalottomatica gremito
(Carlo Santi, Il Messaggero) Ripartire di slancio per dimenticare le troppe amarezze delle ultime stagioni. La Virtus Roma si affida a Lino Lardo, l'allenatore chiamato per rifondare non solo la squadra ma un ambiente che ha perso l'entusiasmo. Troppi gli errori commessi nella gestione nonostante l'impegno economico spesso ingente.
Adesso il presidente Claudio Toti ha promesso di voltare pagina.
Con Lardo, che si avvarrà della collaborazione di Marco Calvani suo vice, sono arrivati Antonello Riva nella veste di giemme e Davide Bonora nuovo team manager.
Coach Lardo, la Virtus ha patito una grande delusione nell'ultimo campionato: ha perso playoff e Eurolega. Lei è stato chiamato per una rifondazione.
«Del passato dico solo che dispiace che una squadra attrezzata non abbia ottenuto risultati. Quella delusione deve essere un punto di partenza per noi. L'obiettivo è azzerare tutto con un programma lungimirante».
Nessun proclama, quest'anno: solo l'intenzione di fare meglio dell'ultimo torneo, ossia ritrovare i playoff?
«In una parola: su le maniche. Per prima cosa dobbiamo pensare a non commettere errori fatti nel passato come avere un roster con troppi giocatori».
Il gruppo è quasi completo: con l'arrivo di Maestranzi, Tucker e Slokar, ci sarebbe posto per un altro straniero.
«Siamo a posto e partiremo così. Strada facendo, vedremo. La linea è quella di non avere una squadra lunghissima. In ogni caso, controlliamo sempre il mercato».
Chi sarà il play titolare?
«Io, perché non ci sono più i play di una volta. Scherzo, ovviamente. Maestranzi ci da la possibilità di giocare con ordine e Gordic ha altre caratteristiche altrettanto utili. Loro possono anche giocare qualche minuto insieme».
Dasic e Diedovic rimarranno a Roma?
«Li considero miei giocatori e faranno bene».
Cosa si attende da Datome?
«Che migliori ancora. Gigi è giovane ma ha già una grande esperienza in serie A. Sarà un punto di riferimento, una bandiera e un vero leader».
Da qualche giorno Tonolli è tornato ad essere un giocatore della Virtus.
«Sarà ancora lui il nostro capitano e non un capitano non giocatore. Vedrete che ci sarà utilissimo durante il campionato».
Che Virtus sarà quella di Lino Lardo?
«Dobbiamo essere un esempio. Chi va in campo deve avere delle responsabilità e trasmettere valori e questa, credetemi, non è una frase fatta. Dobbiamo essere una squadra educata che sappia trascinare i tifosi. Mi piacerebbe vedere la città che ama il basket con gli occhi che brillano. Basta giocatori che vanno in campo solo per contratto».
Le dispiace giocare al Palatiziano invece che al Palaeur?
«Al di là degli aspetti personali, il mio obiettivo è poter tornare all'Eur perché a viale Tiziano non ci si sta più. Però, a piccoli passi. Giocare al Palatiziano credo sia la scelta giusta per riavere il calore dei tifosi».
Lei è legato al Palazzetto: vi ha giocato da bambino.
«Era il 1969, finali dei Giochi della Gioventù. Quando sono entrato lì mi sono detto: chissà se un giorno potrò giocare a Roma. Poi ho sperato di allenare, a Roma. Eccomi, finalmente».
Con la Roma dei canestri ha avuto un contatto in un momento speciale.
«Nel mio primo campionato in serie A, nell'82-83 con la maglia dell'Auxilium Torino, a Roma in quel palazzetto ho marcato Larry Wright. Ero il magico Banco che ha vinto lo scudetto».
Lei ha guidato l'Olimpia Milano alla finale scudetto nel 2005. Quella squadra ripartiva proprio come adesso riparte Roma. Ci sono analogie?
«Milano veniva da qualche anno di transizione. Mi avevano chiesto di riportare pubblico al Palalido e abbiamo riempito il Forum. Dovevamo conquistare i playoff e siamo arrivati in finale perdendo con quel tiro da metà campo di Douglas contro la Climamio Bologna».
E lei sogna con Roma.
«Stiamo calmi. La mia Virtus è giovane anche se i miei giocatori hanno tanta voglia di crescere. La ricetta? Lavoro ed entusiasmo e possiamo fare bene».
Il 24 agosto comincerà l'avventura della nuova Virtus.
«Primo allenamento anche se non saremo al completo, senza sei giocatori impegnati agli Europei. Sarà un po' difficile. Per gli allenamenti chiameremo qualche giocatore italiano che non è sotto contratto per darci una mano».
Il primo obiettivo di coach Lardo qual è?
«Fare ritornare la passione al nostro presidente».