Varese piange la scomparsa di Alberto Mottini
La Pallacanestro Varese piange la scomparsa di Alberto Mottini, 59 anni
Fisico dinoccolato e magro, Alberto era una guardia-ala di due metri di altezza rapida nei movimenti in campo. Nato a Pavia il 26 ottobre 1958, cestisticamente è cresciuto all’ombra del Sacro Monte dove ha vestito la maglia della Pallacanestro Varese dal 1975 al 1977 e poi dal 1980 al 1984 dopo l’esperienza a Genova e quindi Novara dove Giancarlo Gualco aveva spedito un bel nucleo di giovani per crescere giocando. Ragazzo d’oro, con un carattere dolce, partiva dalla panchina della mitica Mobilgirgi allenata da Sandro Gamba: lo spazio dietro ai campioni di quella squadra non poteva essere molto per i giovani che ne completavano l’organico, ma il ventenne Mottini sapeva sempre sfruttare gli spazi che il coach gli offriva. Dotato di un tiro morbido e preciso, sapeva colpire con efficacia dalla lunga distanza ben prima dell’arrivo del tiro da tre punti. E con quella mitica squadra Mottini ha vinto la Coppa Campioni 1976 e lo scudetto 1977. Poi l’esperienza in Liguria e Piemonte, quindi il ritorno a Varese, stavolta però da protagonista nella Emerson allenata da Dodo Rusconi dal 1980 all’84 con la perla della conquista della coppa delle Coppe al Palasport di San Siro contro Cantù (22 punti). In carriera Mottini ha realizzato oltre 1.500 punti.
Trasferitosi a Malnate, Mottini nella vita di tutti i giorni era in forza alla Polizia Locale di Cagno (Como) Lascia la moglie Maristella, la figlia Roberta che gli ha regalato due nipotini e il figlio Andrea, classe 1999, che ne segue le orme paterne. A loro vanno le più sentite condoglianze della Pallacanestro Varese.