Basket Brescia Leonessa presente per l'ultimo saluto a Marco Solfrini
Tutta la città di Brescia si è stretta attorno alla famiglia di Marco Solfrini in occasione delle esequie dell’ex giocatore del Basket Brescia
Di seguito, le parole che Matteo Bonetti ha voluto scrivere per ricordare Marco Solfrini e che saranno pubblicate nell'editoriale del prossimo Match Program del Basket Brescia Leonessa, dedicato interamente al ricordo dell’ex giocatore e dirigente bresciano, che sarà distribuito in occasione della prossima gara casalinga della Germani Basket Brescia, in programma sabato prossimo al PalaGeorge di Montichiari.
La notizia della scomparsa di Marco Solfrini mi ha colpito nell’anima e nel cuore: Marco per me era come un fratello e in questo momento mi vengono in mente tanti ricordi e tante vicende vissute insieme che mi rimarranno per sempre nel cuore. Sono fiero di aver ritirato la sua maglia, perché lo reputo il più grande giocatore bresciano di tutti i tempi, oltre a quello che ha avuto il palmarès più prestigioso. Ci ha fatto divertire, interpretando la pallacanestro nella sua migliore espressione.
Sono molto orgoglioso anche di aver fatto ripartire il grande basket a Brescia insieme a lui. Ricordo molto bene la nascita del Basket Brescia Leonessa nel 2009, le serate passate con Marco, Ario Costa, e Pippo Taccola. Serate bellissime in cui si parlava di pallacanestro e del sogno di rivedere il grande basket a Brescia.
Infine, vado molto fiero di aver avuto la possibilità di giocare una partita con lui in occasione di una ‘Sei ore’ degli Zanzaroni. Avendo in squadra Marco e Sandro Santoro, fu abbastanza facile vincere, anche se la cosa più bella era stata vivere quella giornata meravigliosa insieme a loro.
Marco non era nato per fare il dirigente, ma per giocare a basket: per questo per me sarà eternamente il Doctor J del basket bresciano, che a 60 anni aveva ancora il piacere di preparare la sacca, andare in palestra e giocare a basket. Ricordo mille aneddoti del nostro rapporto, come quando durante l’intervallo delle partite tirava da centrocampo e io sapevo che se avesse fatto canestro avremmo vinto la partita. Una cosa che gli ho fatto ripetere anche nel 2014, quando abbiamo realizzato l’evento per rievocare la squadra della magica stagione 1981-1982.
Negli ultimi giorni ho parlato con Dino Meneghin della meravigliosa foto che in questi giorni sta girando sul web, l’immagine di Marco che schiaccia di fronte pivot italiano più forte di tutti i tempi. E anche Dino mi ha detto che solo Marco poteva fare una giocata così.
In questi nove anni in cui il grande basket è tornato a Brescia, Marco è sempre stato vicino a me e alla mia famiglia in maniera estremamente positiva, regalandoci sempre parole di incoraggiamento. Condividiamo in pieno l’idea che ha avuto il sindaco di intitolare a lui la curva degli Irriducibili del nuovo PalaLeonessa: conoscendolo bene, credo sia la soluzione che lui avrebbe preferito. Ovviamente non faremo solo questo, perché Marco è eterno e rimarrà sempre nei nostri cuori. È andato via troppo presto e questo non doveva succedere: la vita è questa e noi dobbiamo cercare di guardare avanti e di vivere al meglio i ricordi che ci legheranno a lui per sempre.
Matteo Bonetti
Patron del Basket Brescia Leonessa