Oggi sposi: coach Dan Peterson e la signora Laura
Sabato 9 dicembre alle “cinco de la tarde” Dan Peterson sposerà in Chiesa la sua compagna degli ultimi trent’anni, Laura Verga
Coach Dan Peterson è un esempio. Un esempio per tutti. Non perché abbia avuto una vita di successo, sfondando in aree differenti, non solo nel basket ma partendo dal basket. Non perché sia diventato ricco o abbia conquistato il successo in un paese lontano dal suo, che ha scoperto giorno per giorno fino a farlo diventare il proprio. Coach Peterson è un esempio perché è sopravvissuto alla propria carriera, si è adeguato, perché è un’ottantenne ma i suoi sono 81 anni “giovani”. Lo sanno tutti coloro che vengono inondati dalle sue e-mail quotidiane che trasudano interessi, opinioni, vivacità e la totale adesione alla tecnologia che domina i nostri tempi. Alla sua età è un’eccezione, non la regola, ma un’eccezione spontanea.
Ogni tanto quando arriva in sede e si rivolge a qualcuno dicendo “Ehi, il Coach è rincoglionito e non riesce più a usare whatapp”, in realtà sta solo dicendo di aver toccato qualche tasto dello smartphone in modo inopportuno e ha bisogno, l’esigenza!, di poter tornare a spedire messaggi in tempo reale. Deve rimanere a contatto con il mondo, che sia quello di Evanston, Illinois, o di Milano, che siano amici bolognesi o di Santiago del Cile, perché Peterson è rimasto sempre in contatto con tutti.
Per questo, per tutto questo, non è una sorpresa che sabato 9 dicembre alle “cinco de la tarde” Dan Peterson sposerà in Chiesa la sua compagna degli ultimi trent’anni, Laura Verga, donna forte, effervescente, forse l’unica persona al mondo che riesca a dirgli no quando serve. Gli altri non ce la fanno: questione di carisma, fascino, simpatia. Sposarsi a 81 anni, quasi 82, non è una follia, ma un grande atto di fiducia nel futuro e la totale, incondizionata, adesione al presente. Oltre che la certificazione di un amore che ha superato la prova del tempo. Questa è la lezione più grande del Coach. Per questo abbiamo il dovere, anzi l’ambizione, tutti, di considerarlo un esempio.
Venti anni prima, il Coach aveva sposato Laura a Miami. Ma non era successo in una Chiesa, era stata una cerimonia improvvisata, nobilitata da una delle persone più importanti della sua storia, Bob Mc Adoo, che gli fece da testimone. Il nuovo testimone è Dino Meneghin. Tutto questo per il Coach, non per cortesia, ma per ammirazione. Non per compiacerlo, ma perché siamo tutti noi a dover ringraziare lui. Per lo spirito e l’entusiasmo che trasmette ogni giorno.
Congratulazioni Coach, congratulazioni Laura.