Serie A Power Rankings: dall'ottava alla quinta posizione
Le squadre in corsa per un posto al sole nei playoff secondo il nostro Power Rankings di Serie A
Al timone, Luca Banchi. Ed è questa la grande aggiunta, il passaggio da una dimensione periferica ad una nettamente centrale. Torino si innesta tra le grandi piazze e vive l’Europa, eppure al termine di una stagione turbolenta e di un’estate tutt’altro che semplice. Gli schricchiolii tra coach Banchi e la famiglia Forni, il caso Aradori, un mercato passato tra svolazzi ambiziosi e ritorni a terra: alcuni capitoli, per un prodotto finale, tuttavia, che stimola e non poco. Il nuovo sistema, che dovrà trarre tutta la sua forza dall’atteggiamento difensivo «banchiano», si incentrerà sul p&r Garrett-Mbakwe, potenzialmente devastante nonostante la fase di «down» vissuta da entrambi i giocatori nell’ultima stagione. Intorno, tutto quel che serve: passatori, realizzatori e tiratori misti. Dunque, la lettura e il fisico di Patterson, l’ambivalenza di una combo come Jones, il tutto e subito di Vujacic, l’equilibrio di Washington, la versatilità di Stephens e la «garra» di Iannuzzi.
7 - SEGAFREDO VIRTUS BOLOGNA
Per un campionato già atteso, ecco la sfida più affascinante. Saprà Alessandro Gentile riportare in alto sè stesso e lo stendardo delle V nere? E’ la domanda dell’anno, e l’ago della bilancia unitamente all’abbinata con Pietro Aradori. Questa è la nuova Virtus dell’ambizione Segafredo, due stelle italiane (una di portata europea), attorniati da un’ottima coppia di play (l’esuberanza di Umeh, l’esperienza e la difesa di Lafayette) e da due lunghi di qualità (la totalità di Lawson e il peso di Slaughter). Stefano Gentile è il giusto complemento, poi le tante conferme di un gruppo che ha saputo uscire vincitore da una stagione lunga e massacrante. Ma, appunto, dipenderà da Alessandro Gentile: tutto o niente, per una carriera che attende risposte, mentre il mercato reclama ancora un “4”.
6 - GRISSIN BON REGGIO EMILIA
Una rivoluzione, ma che non muta le assi portanti (staff tecnico e dirigenziale) e alcuni punti fermi (Della Valle, Cervi, infine Wright). Cambiare mantenendo un’identità, questa la nuova Reggio Emilia che saluta Aradori e Polonara, aggiunge nuovi italiani stuzzicanti (Mussini l’ambizione, Candi e De Vico le sensazioni da confermare nell’attico della Serie A), si affida a Della Valle e allunga il roster con stranieri che dovranno avere un ruolo più centrale rispetto al passato. Nevels Garrett è il punto di partenza, per una difesa alla Needham da sommarsi ad un superiore talento d’attacco. Poi il collante Marskoishvili, l’affidabilità di Vene (purtroppo in infermeria) e un reparto lunghi ben assortito con i centimetri di Cervi, l’esuberanza di Wright, la fisicità di Reynolds. Costruire gerarchie per capire la reale portata del nuovo sogno.
5 - BANCO DI SARDEGNA SASSARI
Proseguire un cammino nel segno del cambiamento. Sassari si vuole mantenere ai piani più alti del basket italiano cambiando volto, ma sempre assemblando roster di un certo peso. Un anno fa la parola d’ordine era difesa, quest’anno l’attacco potrebbe alzare, e non di poco, la produzione. P&r l’arma di base, con i compatti Hatcher e Stipcevic in regia, e il rollante Jones arrivato da Avellino. Planinic può dare una nuova dimensione da intimidatore difensivo, il resto è la giusta somma di talento. Il tiratore Bamforth e l’atletico Randolph tra le guardie, la velocità di Pierre (anche miglior rimbalzista BBL) e Polonara nello spot di ala. Quintetti diversi, per una difesa che Pasquini dovrà plasmare per alzare davvero il capo.
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