Pallacanestro Cantù, Aggiornamento sul nuovo Palasport Pianella
Il comunicato della società
A prendere la parola per prima è stata Irina Gerasimenko, presidente della Pallacanestro Cantù, che ha finalmente ricevuto simbolicamente le chiavi del palazzetto. Questo il suo commento, un pensiero denso di orgoglio e soddisfazione, dopo tanti mesi di estenuanti trattative: «Sono contenta di incontraci qui oggi, questo è un momento bellissimo perché ieri abbiamo firmato e abbiamo preso tutto ciò che riguarda il Pianella, che passa quindi dalle mani di Alessandro Corrado alla famiglia Gerasimenko. Volevo prima di tutto ringraziare Alessandro perché in questo percorso così lungo, siamo sempre riusciti a trovare accordi. Posso parlare soltanto bene di lui, è una persona veramente ottima e come business partner gli riconosco grandi qualità, spendo volentieri belle parole per lui. Ringrazio Alessandro per aver guidato il Pianella in questi dieci anni e la sua famiglia per essersi presi cura dell’impianto. Ovviamente questo incarico per me è un grande onore, oltre che una grande responsabilità. Il Pianella non è soltanto un garage come lo chiamano tante persone, è storia. Una storia fatta di vittorie e sconfitte, di felicità e delusioni. Sono molto contenta di aver concluso il tutto, è il primo passo verso un grande progetto. Infine, volevo sottolineare che il finanziamento per il Pianella è stato fatto da persona privata. Adesso inizia un percorso tosto, abbastanza difficoltoso. Un lavoro molto grande, ampio, ma sono convinta che riusciremo a farcela. Giorno dopo giorno, passo dopo passo, arriveremo all’obiettivo finale».
Queste invece le parole di Andrea Mauri, amministratore delegato di Red October Italia: «Oggi è un giorno importante, mi dispiace che Alessandro non sia riuscito a venire. Purtroppo, è rimasto bloccato per un impegno lavorativo, altrimenti sarebbe stato qui con noi. Condivido completamente il pensiero di Irina su Alessandro, ci tengo a ringraziarlo anche io perché in questo anno e mezzo ha sempre collaborato. Alessandro ha dimostrato che, quando due famiglie di imprenditori come quella dei Corrado e dei Gerasimenko vogliono portare avanti un’operazione, la si fa senza troppe parole e senza scandali. Cose che invece, a Cantù, sono diventate ormai un po’ all’ordine del giorno in questi ultimi tempi. Io dico che bisogna prendere spunto da persone così, perché hanno fatto la storia della Pallacanestro Cantù, del Pianella e della pallacanestro in generale. Volevo precisare, come detto in precedenza dal presidente Irina, che l’operazione è stata appunto finanziata dalle aziende del gruppo, di proprietà della famiglia Gerasimenko. Non c’è stato nessun mutuo, è tutto finanziato privatamente e l’operazione “Pianella” è conclusa, ce la mettiamo alle spalle. Da domani in poi si penserà soltanto ai lavori di progettazione».
In seguito Mauri ha spiegato dettagliatamente il programma della società, da qui ai prossimi giorni, oltre agli incontri delle scorse settimane, determinanti per arrivare alla svolta decisiva: «Abbiamo avuto parecchi sviluppi nelle ultime due settimane, sia per il discorso progettuale che istituzionale, ci tengo dunque a fare il punto. Capitolo parcheggi: il Comune di Cucciago e la Provincia si sono incontrate per le aree che dovevano essere trasformate da agricole a parcheggi. Ci sono stati alcuni dubbi su alcune aree, abbiamo quindi provveduto per risolverli e sistemare la dotazione parcheggi. In totale abbiamo opzionato quasi 13 mila metri quadrati di terreni per poter chiudere e dotarci di 800 parcheggi, più o meno queste sono le dimensioni. Alcune aree però, sono al momento con il punto di domanda e potrebbero diminuire. La Provincia potrebbe decidere di ridurre alcune aree, la quantità acquisita resterebbe comunque superiore per garantire i posti richiesti. Lunedì presenteremo al Comune un piano parcheggi per come andremo a gestire gli spettatori, sia per il discorso viabilità che per l’impatto ambientale. Terminato questo piano, penseremo alle navette richieste, ai biglietti ed alla gestione parcheggi. Sempre lunedì parleremo degli oneri, presenteremo una bozza di quantificazione ed una prima bozza di quantificazione, analizzata dai nostri tecnici, per trovare un’intesa che porterà alla convenzione con il Comune di Cucciago. Questa sarà la parte più importante per concludere tutto».
Questi infine i dettagli più significativi del progetto, sempre illustrati con precisione da Mauri, il quale si sofferma sui cambiamenti futuri e su alcune modifiche necessaria da attuare:
«Siamo stati a Roma, dove abbiamo chiesto una consulenza agli ingegneri del CONI, per capire come eravamo messi con le normative, perché comunque il progetto verrà approvato anche da loro. Ci sarà sicuramente qualche dettaglio da sistemare ma possiamo dire di essere a posto. Purtroppo perderemo qualche posto in tribuna per discorsi di visibilità, dovendo rispettare le nuove norme per la visibilità delle curve. Questo ci farà modificare alcuni angoli e l’inclinazione delle tribune, che potrebbero aumentare in altezza e volumetria. Questo andrà però in contrasto con l’input che avevamo ricevuto dalla commissione paesaggistica, che ci ha chiesto di abbassare l’altezza. Dobbiamo trovare l’equilibrio, potremmo anche essere costretti a rinunciare a qualche posto. Non è comunque un grosso problema, specialmente di fronte ad un palazzetto che rispecchia e rispetta a 360 gradi le normative future. Per quanto riguarda sempre la modifica della struttura, ci è stato chiesto di attuare determinati cambiamenti per il flusso di persone. Dove c’è il parcheggio in via Canova ci sarà il campo degli allenamenti. Atleti, VIP e probabilmente stampa verranno fatti parcheggiare sotto il campo degli allenamenti e fatti entrare direttamente dagli spogliatoi del palazzetto. Questo è il consiglio che ci hanno dato. Il campo degli allenamenti sarà comunque attaccato all’impianto. Gli ingegneri del CONI ci hanno poi consigliato di puntare su una viabilità più sportiva che cittadina, per loro il palazzetto non deve attenersi ad una viabilità cittadina ma averne una propria. In seguito incontreremo ASL, Vigili del Fuoco, Questura e Vigilanza di Como, per ricevere importanti suggerimenti anche da loro, analizzando così il progetto insieme. Dopo torneremo ancora al CONI per chiudere e depositare il progetto. Speriamo soltanto di non dover ricorrere a troppe modifiche, in modo da accelerare i tempi».
L’amministratore delegato di Red October Italia ha poi concluso così: «Come saprete, abbiamo depositato l’attività per l’inizio delle demolizioni, puntiamo ad avere velocemente un piano per partire subito. Ci stiamo lavorando. A breve, tra una settimana o due, potremmo avere un piano di lavoro più dettagliato. Visti i cambiamenti della struttura, cambierà anche la demolizione. Nelle ultime settimane abbiamo comunque fatto diversi passi in avanti: eravamo in quinta, adesso abbiamo messo la sesta».