Brindisi non ci sta: nota della società dopo la decisione sull'Instant Replay
Il contestato episodio nel finale del match di Cantù, dopo quello contro Milano nella F8, spinge la società pugliese a pubblicare una nota ufficiale
Premesso che rispettiamo il verdetto del campo facendo i nostri complimenti alla Pallacanestro Cantù per la terza vittoria consecutiva, non possiamo accettare quanto accaduto sul 79-77 a 17 secondi dal termine della gara, episodio che ha di fatto deciso la partita fuori dal parquet.
La terna arbitrale è composta dai signori Filippini, Quarta e Grigioni. Il terzo arbitro, sig Grigioni, concede una rimessa in attacco per Brindisi relativamente all’azione presente nel video allegato. Su suggerimento del sig Quarta, il primo arbitro Filippini decide di consultare l’Instant Replay.
Dopo 1 minuto e 20 secondi la terna decide di invertire la rimessa.
Il video allegato è chiaro, il giocatore Cournooh tocca la palla con la mano destra, la stessa finisce sul ginocchio sinistro del giocatore Scott e prima di terminare fuori carambola sulla spalla del giocatore di Cantù, cambiando nettamente la sua traiettoria.
Durante i quarti di finale delle Final 8 di Coppa Italia abbiamo assistito passivamente ad una decisione sbagliata presa dalla terna arbitrale. In quel caso in pochi secondi di Instant Replay si è deciso di non cambiare la decisione, probabilmente in quanto non vi era sufficiente evidenza per dimostrare il contrario (effettivamente solo con l’ausilio di tecnologia avanzata si è potuto dimostrare nei giorni seguenti che il canestro di Macvan fosse arrivato fuori tempo massimo).
Relativamente all’episodio oggetto di questa nota siamo a constatare che gli arbitri dopo 1 minuto e 20 secondi di dubbi hanno deciso che ci fosse sufficiente evidenza per cambiare la decisione presa sul campo. Non riusciamo a spiegarci come sia possibile dato che anche solo le immagini TV dimostrano come la rimessa fosse per Brindisi.
Ci sembra doveroso segnalare l’accaduto alla Federazione Italiano Pallacanestro, alla Lega Basket, all’A.I.A.P, alla stampa e a tutti gli organi competenti in materia. L’errore sul campo si può accettare, quello al di fuori supportato dalla tecnologia no.
Abbiamo pagato a caro prezzo tali errori, la speranza è che questo possa servire a far maggiore attenzione ed a far sì che in futuro situazioni imbarazzanti come questa non accadano più per il bene della pallacanestro in generale.
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